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-Merda! Yoongi non-

Scar non riusciva a distogliere lo sguardo da quelle iridi dorate che la fissavano impassibili.

-Jin-hyung, dammi una mano Dio santo!

Il rumore di un piatto che si frantumava contro il pavimento le raggiunse le orecchie. La ragazza allontanò gli occhi il tempo necessario per intravedere la scena oltre le larghe spalle dell'Alpha. Kim Seokjin era in piedi, immobile, con palpebre e bocca spalancate e le mani vuote, mentre un cumulo di cocci stava ai suoi piedi. Poco distante da lui, Jung Hoseok sembrava usare il suo corpo come ostacolo spingendo la spalla contro il petto di Min Yoongi, che aveva a sua volta iridi dorate puntate su di lei.

-Jin-hyung!

Il Beta sbatté le palpebre freneticamente, guardandosi appena attorno ma sembrò incapace di muoversi, tornando a fissarla con grandi occhi scioccati. In mezzo a quel caos, una risata cristallina si sollevò inaspettata come un fiore in mezzo a una tempesta di neve. Conosceva quella risata; la sua delicata intonazione e la sua femminea cantilena le erano assai note ormai.

-Park Jimin! Lo sapevo che doveva essere una tua idea!

Scar fece saettare gli occhi sull'Omega, il cui sguardo carico di divertimento osservava Jung Hoseok.

-Non so di cui cosa tu stia parlando, hyung- replicò con tono canzonatorio il giovane. Scarlett assottigliò lo sguardo. C'era qualcosa di insolito nella sua voce. Qualcosa che le sembrava quasi alieno...

Il viso che si faceva lentamente più vicino al suo però la costrinse a riportare la sua attenzione alla pressante questione davanti a sé. Con occhi spalancati, contemplò Kim Namjoon avvicinarsi un centimetro dopo l'altro, allungando lentamente il collo, fermandosi appena a un soffio da lei.

-Lo sapevo. Lo sapevo! Da quanto non sei più in omegaspace?

Scar spalancò le palpebre. Nonostante il viso dell'Alpha sembrasse pronto a balzarle addosso, lanciò una rapida occhiata all'Omega, la cui bocca si era sollevata in un ghigno divertito. Ecco cosa le sembrava alieno. La sua voce non aveva più quella cantilena quasi bambinesca a cui era abituata. Le parole non erano incerte sulla sua lingua e c'era una naturale sicurezza nella sua postura che non aveva ancora visto in lui, sempre rannicchiato su di sé, pronto a mostrarsi più indifeso, più piccolo.

-Ha importanza? Dovevamo smuovere un po' le cose dal momento che queste teste dure non ci erano ancora arrivate.

Jimin senza l'omegaspace non sembrava perdere la sua androgena eleganza o il tono più lieve nella sua voce, notò Scarlett. Le piaceva il fatto che almeno qualcosa non fosse cambiato nonostante il caos disorientante che la stava circondando.

-Non così! Guarda che casino hai combinato!

-M-ma Hobi hyung... dovevamo fare qualcosa! S-se Scar fosse andata via senza che l-loro sentissero il suo odore...

Dietro la figura dritta e sicura di sé di Jimin, i due Omega restanti emergevano timidamente, anche se i loro occhi erano ancora incerti e saettavano da lei all'Alpha che torreggiava su di lei al Beta dallo sguardo furioso.

Loro quindi non erano usciti dall'omegaspace.

-Vi avevo detto che ci avrei pensato io! Ne dovevamo discutere con calma, insieme, in un ambiente sereno e controllato! E se loro non ci avessero creduto, allora e solo allora le avremmo chiesto di lavare via i scentblocker! Namjoon è troppo sensibile in questo periodo!

Scar, a quelle parole, riportò lo sguardo confuso sull'Alpha. Per qualche motivo, sembrava essere ostinato a rimanere immobile a quella distanza che aveva raggiunto, come se un muro invisibile gli impedisse di avvicinarsi ulteriormente. Quindi aveva ragione, il suo odore era un fastidio per gli Alpha. Eppure, a questo punto, non capiva. Perché Jimin avrebbe dovuto volere che lei lo rivelasse?

Vaniglia e caramello Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora