Era riuscita ad addormentarsi quella notte.
Se ne accorse quando aprì le palpebre incrostate dal sonno residuo che cercava di richiuderle con insistenza. Il suo corpo sembrava aver dimenticato la scomodità del materassino perché pareva non volersi allontanare dal piccolo bozzolo che si era creata per sé. Ma forse era stato il calore che la circondava a rendere il suo sonno più piacevole.
La prima cosa che vide quando i suoi occhi iniziarono a osservare effettivamente ciò che stava di fronte a lei, fu il viso di un cherubino addormentato nell'espressione più pacifica che avesse mai visto. La fronte distesa, le labbra carnose appena arricciate, le guance arrossate e i capelli leggermente scompigliati, che scendevano delicatamente sul volto per accarezzare la pelle. Doveva essere a poco più di un palmo da lei e Scarlett ebbe come la sensazione di sentire un accenno del suo respiro colpirle il collo.
Si voltò leggermente, cercando di non fare rumore. Dietro di lei, un cucciolo di tigre stava rannicchiato nella sua coperta con la bocca appena contratta in un broncio e capelli selvaggi sparati in ogni direzione. Trattenendo uno sbuffo divertito, si sollevò per scrutare ai suoi piedi. Il terzo corpo, seppur più massiccio degli altri, stava raggomitolato in posizione fetale, abbracciando il cuscino contro cui strofinava dolcemente la guancia con l'espressione più innocente che gli avesse mai visto fare. Le ci volle qualche istante per notare il tocco di nero che emergeva da sotto il cuscino.
La sua maglia.
La sua attenzione fu velocemente riportata davanti a sé quando una presa delicata le circondò il polso. L'angelo sembrava ancora immerso nel suo sonno a giudicare dagli occhi chiusi ma le sue mani parevano essersi protese istintivamente, attirando la sua verso di sé. Scarlett osservò curiosamente il ragazzo addormentato portare la sua mano alla bocca, posando le labbra sulla pelle. E rimase lì, fermo con le labbra premute sul suo palmo, incapace di lasciarla andare.
Quello che Scarlett non si aspettava, però, fu il secondo attacco che la sorprese alle spalle. Un respiro sconosciuto, infatti, iniziò a colpire il retro del suo collo, portandola a irrigidirsi. Un naso iniziò a strofinare pigramente la pelle, percorrendo pochi centimetri alla volta.
La ragazza si schiarì la gola.
-Buongiorno belli addormentati. È ora di alzarsi.
Scarlett provò a sollevarsi in posizione seduta, ma la mano che le teneva il polso non sembrò intenzionata a lasciarla andare e il corpo che si era avvicinato alle sue spalle aveva fatto passare un braccio attorno alla sua vita. Dei versi accennati trascinati dal sonno segnalarono la loro protesta.
-Non sapevo di essere andata a dormire in mezzo a tre sconosciuti. Chissà come saranno arrivati qua...- pronunciò con tono ironicamente accusatorio Scar. Due occhi si schiusero lentamente davanti a lei, posandosi all'istante sul suo viso e scrutandola con placidità, come se il suo rimprovero non li toccasse minimamente. Con improvvisa spudoratezza, invece, si avvicinarono ancora di più, sollevandosi appena in un placido sorriso.
Il corpo dietro di lei, alla stessa maniera, si era ormai incollato alla sua schiena, emettendo bassi versi arrochiti dal sonno.
Con uno scatto, si sollevò a sedere allontanando lo sguardo dai due Omega.
-Forza forza! Non ho neppure idea di come abbiate fatto a dormire sul pavimento...
Dei brontolii contrariati emersero alle sue spalle ma Scar li ignorò. Scivolò via dalla presa dei due, rizzandosi in piedi come se fuoco liquido le scorresse nelle vene. Attenta a non calpestare Jungkook, superò il suo corpo con una larga falcata prima di marciare verso il bagno e rinchiudersi all'interno.
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Vaniglia e caramello
FanfictionQuando Scarlett si presenta all'ospedale in veste di assistente sociale, non può credere al caos in cui tre semplici omega hanno gettato il personale medico. Ma quando la giovane riesce ad avvicinare i tre, è come se il mondo improvvisamente si rove...