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Scarlett si riteneva una persona piuttosto percettiva. Non era la più sveglia, di certo non la più intelligente, e spesso richiedeva un po' più di tempo per collegare due avvenimenti e trarre una conclusione a cui tutti già erano arrivati. Però, tramite questo lavoro aveva scoperto di avere un buon intuito per quanto riguardava le persone. Non che conoscesse i loro pensieri, certo, ma riusciva a percepire piuttosto bene il loro stato d'animo. E spesso riusciva a capirne anche la statura morale.

Kim Seokjin sembrava in qualche modo infastidito dalla sua presenza. Stava di fronte a lei con occhi distratti, seduto a gambe incrociate ma in una posa quasi provocatoria e una smorfia sul viso che sembrava trattenere disagio e una pressante voglia di essere altrove.

Scarlett non era abbastanza sveglia per comprendere da dove provenisse questa circospezione. Quello che sapeva, però, è che nonostante lei non sembrava piacere a lui, Kim Seokjin doveva essere una brava persona. Lo aveva visto nella cura con cui aveva esaminato gli Omega, nell'apprensione quasi materna con cui si assicurava che stessero bene e nell'espressione con cui li guardava quando loro non vedevano.

-Dunque, signor Kim, cercherò di essere breve per non portarle via troppo tempo. Lei è il maggiore del gruppo, è corretto?

L'uomo si guardò le unghie come se non avesse alcun minimo interesse nelle sue parole.

-Sì- rispose con sufficienza.

Scarlett tirò le labbra in un sorriso imbarazzato, fingendo di scrivere qualcosa al computer nella scheda che aveva già parzialmente compilato con le informazioni del branco.

-Qual è la sua occupazione?

La ragazza si concesse di posare lo sguardo sul viso del Beta mentre lui si prendeva il suo tempo per rispondere.

-Ero chef ma ho lasciato il lavoro per potermi dedicare al mio branco.

Kim Seokjin era un concentrato di eleganza e regalità che raramente si trovava in un uomo. Era alto, quasi quanto il capobranco, e con spalle larghe che rendevano il suo corpo un perfetto connubio di grazia e stabilità. Il suo viso era piccolo il giusto per rientrare negli stretti standard di bellezza coreana, coronati dai grandi occhi espressivi, un piccolo naso e labbra perfettamente carnose e dalla curva intrigante.

Era assai sorpresa che non avesse avuto una carriera da modello. Poteva immaginare quante opportunità dovevano essergli capitate, sopratutto vivendo a Seoul.

-È stata una vostra decisione quella di lasciare il lavoro o è stato un suggerimento di qualcuno nel branco?

La posa noncurante, a quella domanda, si trasformò presto in una tensione guardinga, quasi predatoria mentre sentiva gli occhi del Beta osservarla con attenzione.

-Nessuno del mio branco mi ha mai forzato a fare niente- rispose con tono piccato. Scarlett si affrettò ad annuire, abbassando gli occhi.

-Ma certo, lo immaginavo. Dovevo solo assicurarmene.

Schiarendosi la gola con imbarazzo, tornò per un momento a incontrare le pupille affilate ancora posate su di lei.

***
I suoi occhi percorrevano il corpo delizioso con avidità.

Si avvicinò lentamente, facendo in modo che lui osservasse ogni suo minimo movimento con il fiato sospeso e la bocca dischiusa.

-Ti sei fatto bello per me?

Annuì senza parole, ma solo con guance rubiconde. Le sue dita giocavano con l'orlo del maglione rosa che arrivava a coprirgli le cosce, dita che sembravano premere per allungarsi e posarsi su di lei.

Vaniglia e caramello Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora