L'amore oltre ogni limite, oltre ogni costellazione, oltre ogni margine spazio temporale. Chi lo chiama destino, chi lo chiama fato, chi non ci crede e crede nella razionalità delle cose, dei fatti. La vendetta, la giustizia degli dei, una concezion...
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Sam
L'anima. Cosa restava della mia anima dopo che le persone più importanti della mia vita erano andate via? L'anima non potevi vederla, nessuno poteva vederla. Solo una persona coraggiosa avrebbe potuto scavare nel profondo di un corpo comune e trovarci uno spiraglio di speranza, di beatitudine, di amore. Fino ad allora, sarei stata un corpo comune, che viveva una vita comune, come se tutto fosse stato già scritto e noi dovessimo solo esserci e recitare la nostra parte, fin quando il respiro ce lo avrebbe concesso.
Con lieve affanno e a passo svelto, arrivai nel mio ufficio e lasciai le mie cose, tirai fuori il mio MacBook e mi diressi fuori, approfittando del tragitto per mandare un messaggio a mia madre.
So che sei impegnata ma chiamami durante la pausa.
Ti voglio bene.
Sapevo già che mi avrebbe chiamato non durante la pausa di quel giorno ma durante una futura pausa di un qualsiasi giorno successivo visto che non riusciva mai a mantenere un impegno preso per le emergenze che le capitavano ma non gliene facevo mai una colpa. Il suo lavoro era fatto di imprevisti e urgenze ed io ero ormai anche abituata.
Mentre digitavo il messaggio, fui bloccata all'istante da uno scontro contro un addome di acciaio e dei pettorali robusti, tanto da destabilizzarmi.
<<Ehi, fa attenzione!>>
Sentii dire da una voce maschile, rauca e profonda da farmi vibrare il petto e che ero quasi sicura di riconoscere. Il suo odore di muschio e gelsomino mi invase le narici per un attimo che mi sembrò infinito. Iniziarono a scorrermi immagini nella testa alla velocità della luce per tutti i ricordi che quel suono mi aveva revocato in soli pochi istanti.
