L'amore oltre ogni limite, oltre ogni costellazione, oltre ogni margine spazio temporale. Chi lo chiama destino, chi lo chiama fato, chi non ci crede e crede nella razionalità delle cose, dei fatti. La vendetta, la giustizia degli dei, una concezion...
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Sam
Maschere. Nella mia vita non avevo conosciuto tante persone a dire il vero. Da quando avevo iniziato la mia vita lontana da casa avevo incontrato tanti, tantissimi volti e ognuno di loro con una maschera. Se c'era una cosa che avevo imparato era che ognuno di noi, me compresa, ne indossavamo una per farci largo nel mondo. Nessuno si sarebbe mai rivelato per quel che era. L'obiettivo era reggerla il più a lungo possibile senza essere mai scoperti.
Quale grado di telepatia dovevo avere con Alex per esserci vestiti entrambi dai personaggi della stessa storia? Il fantasma dell'Opera.
Non avrei mai avuto il coraggio di chiedergli il motivo di quella sua scelta.
Era incredibilmente assurdo che lui si rispecchiasse proprio in Erik.
Erik, un personaggio che non era mai stato amato e compreso, nemmeno da sua madre. Non conosceva cosa fosse l'amore tanto da costringere Christine a sposarsi con lui solo per un ricatto.
D'altronde non conoscevo davvero la sua storia, quello che aveva passato con la sua famiglia, se non una piccola parte.
Mentre mi avvicinavo alla sua macchina, sentivo il cuore scalpitare, stava per fuoriuscire dal petto per svolazzare chissà dove ma lontano da lì. Era bello da mozzare il fiato! L'avevo visto posizionarsi la maschera mentre ero ancora in lontananza, indossava anche il mantello ed era meravigliosamente perfetto. Come poteva essere imperfettamente perfetto nello stesso momento? Come poteva una persona racchiudere tanta perfezione? Non era mai scomposto, mai disordinato, mai trasandato. Era sempre impeccabile, anche appena sveglio. Era una dote che gli invidiavo molto.
