Capitolo 7

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Momo si trovava davanti alla televisione, girando canale di tanto in tanto, in attesa che sua madre finisse di lamentarsi per la scarsa percentuale che aveva ottenuto durante i test. Anche se avrebbe preferito tenerli nascosti ancora per un po', riteneva inutile rimandare l'inevitabile. «Ma come si fa, dico io! C'è stato per forza un errore! Non è possibile che mia figlia, ripeto, MIA figlia, abbia ottenuto il voto più basso della categoria in cui era destinata ad essere la migliore!»

«Andiamo mamma... Non è poi la fine del mondo... Ci sarà qualcuno nella sezione dello Yang che possa andar bene no? Insomma, Heechul è sostituibile» Hana, la sorella di Momo era subito accorsa a prendere le sue difese.

«Ed ora come lo spieghiamo a quella famiglia? Eravamo così legati...» La madre di Momo andò a sedersi accanto a sua figlia, facendo scorrere le mani sul suo viso per la disperazione. «E se chiamassi la scuola per farle rifare il test? C'è sicuramente una spiegazione logica a tutto questo...»

«Posso rifare il test mille volte mamma, ma il risultato non cambia» Le rispose Momo, sena staccare gli occhi dalla televisione.

«E stacca quell'affare per la miseria! Non vedi che mi sto disperando per te?» La signora Hirai, aveva preso in mano il telecomando, spegnendole il televisore nell'immediato. «Sto cercando di trovare una soluzione e tu te ne stai seduta senza dire una parola!»

«Non ti ho chiesto io di farlo...» Momo si voltò verso sua madre, il suo modo di fare aveva iniziato ad infastidirla. «Non è la fine del mondo, esattamente come ha detto Hana... Troverò la mia metà se questo può farti piacere, ma è inutile disperarsi così tanto per una cosa del genere»

«Tu dovevi essere miss punteggio perfetto... Cos'è andato storto in quel test?»

«Nulla mamma, è così e basta... Almeno sono una Yin, così non verrò esiliata... Non è abbastanza per te?»

«Certo che no! Dovevi impegnarti di più!»

«Hai fatto anche tu il test a suo tempo e sai perfettamente come funziona... Se mi fossi impegnata, non sarebbe cambiato nulla»

«Io davvero non riesco a capire cosa sia andato storto... Eri una Yin perfetta...»

«Sono comunque una Yin mamma e dovresti essere felice per me, non dovresti farmi sentire in colpa per come sono. Siete stati voi a crearvi aspettative così grandi nei miei confronti e va bene, perché anche io ho le mie colpe dato che vi ho nascosto delle cose, però non puoi farmela pesare così tanto, perché non me lo merito» Detto ciò, Momo si alzò dal divano e si diresse in camera per fare la valigia. Sarebbe dovuta già partire, ma a causa del trambusto, aveva aspettato l'ultimo secondo per farlo.

La signora Hirai, dopo aver discusso sia con suo marito che con Hana, aveva deciso di andare nella camera di Momo per parlarle ancora dell'accaduto. Nonostante la porta della camera fosse già aperta, aveva bussato per annunciarsi e per avere il permesso da parte di sua figlia per entrare. «A me va bene lo stesso...» Le disse prima di andarsi a sedere sul letto. «Voglio dire, c'è sempre di peggio e, dato il tuo punteggio, l'abbiamo scampata di poco»

«Ne sono consapevole» Momo era ancora in collera con lei e non si prese neanche la briga di guardarla in faccia.

«Ma come hai detto tu, ci eravamo creati delle aspettative enormi per te ed è per questo che ne sono rimasta delusa» La signora Hirai poi si alzò dal divano e l'abbracciò da dietro, mentre Momo era impegnata a piegare i suoi vestiti da mettere in valigia. «Non sono delusa da te come figlia. Tu sei perfetta»

«Stai dicendo cose senza senso»

«Non sono brava ad esprimermi e questo dovresti saperlo bene... Però non c'è nessuno al mondo che io ami più di te e tua sorella... Siete la mia vita e per quanto io possa arrabbiarmi con voi, sentirmi delusa o altro, non scenderete mai dal piedistallo che ho creato mentalmente per voi»

«Ho capito... Ti devo soltanto dare del tempo per pensarci su...»

«Tu non mi devi nulla e non devo perdonarti. Tu sei tu e mi va bene lo stesso»

«Scusami mamma ma a me sembra più un contentino che altro»

«Ok, ascoltami bene» La signora Hirai aveva fatto voltare Momo nella sua direzione per poterla guardare dritta negli occhi. «Ho questo problema. Uso sempre le parole sbagliate per esprimere un concetto, però devi credermi quando ti dico che vi amo con tutta me stessa... Siete le mie bambine e sarà così per sempre, anche quando avrete settant'anni e avrete la vostra famiglia»

«Quindi non sei arrabbiata con me per via del punteggio?» Domandò Momo ancora incerta.

«Certo che sì... Potevi almeno ottenere un cinquantadue per cento, no?» A quel punto, la signora Hirai la mise sullo scherzo, accentuando il tutto grazie alla sua risata.

«Ma vai a cagare» Anche Momo si mise a ridere, iniziando a spingere via sua madre, impedendola di abbracciarla.

«Troveremo un altro partner per te... Scommetto che di Yang validi con il tuo stesso punteggio, ce ne saranno a bizzeffe... Lascia fare a me» Le disse dopo essere finalmente riuscita ad abbracciarla.

Momo a quel punto, avrebbe voluto confessarle tutto, dal discorso che aveva affrontato con Jihyo, a quello che aveva avuto con Heechul, tuttavia non se la sentì. Magari sua madre ne avrebbe risentito di più e cercare di tenerle la mente occupata, avrebbe senz'altro messo un fermo al suo cattivo umore precedente. «Va bene mamma... Tutto quello che vuoi... Però l'ultima parola spetta a me»

«Mi sembra giusto»

o - o - o

Dahyun era stata accompagnata da sua madre fino a dove si trovava il traghetto che avrebbe trasportato tutti gli studenti della sezione Yin nel loro isolotto. Aveva scelto l'orario più comodo per lei, per salutare i suoi genitori e suo fratello minore per via dei loro impegni.

«Ci siamo...» La madre di Dahyun era una persona piuttosto emotiva e, nonostante avesse dovuto mantenere la sua immagine di donna potente davanti a tutti gli altri genitori, aveva iniziato a piangere, mettendo in imbarazzo sua figlia.

«Papà? Che sta facendo?» Dahyun aveva spalancato gli occhi sorpresa da quell'improvviso atteggiamento.

«Amore... Non ti vedrò per molto tempo e stare lontana da te... Mi fa sentire malissimo... Come se mi stessi per abbandonare... Tu non mi vuoi più bene...» La signora Kim, iniziò a soffiarsi il naso con un fazzoletto.

«Ma che vai dicendo? Smettila di piangere, sono solo nove mesi, poi torno a casa per l'estate...»

«Mi sta già trattando come un adolescente scontrosa» La signora Kim sembrava una fonte inesauribile di lacrime.

«Sono un'adolescente da un bel po' mamma...»

«Oddio!» Iniziò a piangere ancora più forte.

«Che c'è? Che ho detto ora?»

«Mi hai chiamato mamma!»

«No vabbè, io me ne vado...»

«Aspetta, fatti abbracciare!» La signora Kim iniziò a stringere forte sua figlia. «Ti aspetto per l'estate»

«Va bene...» Quell'abbraccio fu molto prolungato, tanto che il signor Hirai e il piccolo Myung, dovettero aspettare un bel po', prima di avere anche loro un piccolo momento con lei.

Una volta salutati tutti, iniziò a prendere posto nel traghetto, insieme a tutti gli altri. Odiava non avere Chaeyoung intorno, soprattutto perché avrebbe dovuto iniziare un nuovo percorso completamente da sola. Non aveva amici oltre a lei e si sentiva già in ansia al solo pensiero di ricominciare da zero con qualcuno. Poteva però sperare sulle sue compagne di stanza, magari sarebbe riuscita a fare amicizia con una di loro.




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ANGOLETTO

Non so' voi, ma mia madre è tale e quale a quella di Dahyun... Piange letteralmente per tutto, ma alla fine ci ho fatto l'abitudine xD

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