LITIGI

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POV GANDALF

Guardavo con fare divertito la scena che mi si presentava davanti: tutti, o quasi, i Nani della Compagnia avevano invaso la casa di Bilbo ed ora gli stavano letteralmente svuotando la dispensa per preparare un gran banchetto come d'altronde è nel loro stile mentre il povero Hobbit cercava di star loro dietro per impedirgli di farlo rimanere senza cibo:

- Rimettilo apposto! - gridava ad uno

- No, il vino no!- diceva ad un altro

Nel mentre io ero impegnato ad aiutare gli altri a sgombrare il tavolo per far spazio ai piatti ed ai cestini di cibo, quando ebbi terminato uscii dalla sala pranzo abbassandomi essendo io troppo alto per un buco Hobbit e in meno di cinque secondi mi scontrai con uno dei Nani e sbattei la testa contro il lampadario in ferro battuto nell'ingresso cacciando un gemito di disapprovazione... si, era decisamente troppo piccola questa casa. Una volta raggiunto un angolo in cui sarei potuto stare al sicuro iniziai a contare i membri della Compagnia:

- Fili e Kili – che mi passarono davanti con una botte- Oin, Gloin- con cestini di formaggio e pane tra le mani- Dwalin, Balin- mi voltai- Bifur, Bofur, Bombur- continuai tenendo il conto con le dita e facendomi largo fra i Nani- Dori, Nori-

- Non i pomodori! - gridava intanto Bilbo da qualche parte alle mie spalle

- Ed ecco Ori! - esclamai

Mi diressi verso la finestra e avendo contato tutti sapevo perfettamente che mancava ancora un Nano, poi sarebbe arrivata anche Elris e solo allora saremmo stati al completo:

- Arriverà, è solo in ritardo è andato a Nord a trovare alcuni parenti- mi rispose Dwalin mentre teneva in mano un boccale di birra.

Quando si sedettero tutti attorno al tavolo iniziò finalmente il gran banchetto che mise allegria alla combriccola ma che al tempo stesso disperava Bilbo al quale, a parer mio, faceva bene un po' di chiasso nella sua monotona vita da Hobbit casalingo. Durante il pasto tutti ridevano e scherzavano divertendosi come bambini noncuranti almeno per il momento della rischiosa impresa per la quale dovevano partire; dopo un po' di chiasso e di bevute finimmo di mangiare e mentre i Nani si lanciavano le scodelle, facendo letteralmente rabbrividire Bilbo dal terrore che sarebbero cadute, intonarono un'allegra canzoncina al termine della quale tutti i piatti erano puliti ed impilati sul tavolo:

- Visto? - dissi all'Hobbit tutto soddisfatto

All'improvviso due colpi sulla porta fecero tacere tutte le risate:

-

 È qui- dissi serio

Andai ad aprire la porta e dietro di essa un Nano guardava all'orizzonte con sguardo fiero e regale, aveva lunghi capelli neri ed una barba dello stesso colore non troppo lunga; il mantello grigio lo riparava dal freddo della notte e sotto di esso si distingueva benissimo la spada:

- Gandalf! - mi salutò entrando- Mi avevi detto che questo posto era facile da trovare, ho smarrito la strada due volte! - chiusi la porta dietro di lui

- Bilbo Baggins- lo chiamai e lui arrivò- Permettimi di presentarti il capo della nostra Compagnia, Thorin Scudodiquercia-

-

 E cosi questo è lo Hobbit, signor Baggins ditemi avete mai combattuto? -

- Come prego? -

- Lo immaginavo, e questo sarebbe uno scassinatore? -

Ci sedemmo nuovamente attorno al tavolo e mentre Thorin mangiava qualcosa ci raccontò che alcune famiglie di Nani erano dalla loro parte, mentre altre li avevano abbandonati dicendo che ormai era un'impresa che spettava solo a loro portare a termine. Notai lo sguardo furioso di Thorin per via di coloro che si erano tirati indietro e mi domandai come avrebbe reagito quando avrebbe scoperto che Elris avrebbe fatto parte della sua Compagnia, sperai solamente che non sarebbe nata un'accesa discussione fra i due visto il carattere particolare che condividevano:

Keep Careful Watch of My SoulDove le storie prendono vita. Scoprilo ora