Dalla Padella alla Brace

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POV ELRIS

I Goblin continuavano a stringersi attorno a noi schiacciandoci contro i loro corpi viscidi e ripugnanti; l'aria appestata dal putridume che emanavano rendeva ancor più difficile respirare tanto che, quasi senza accorgermene, iniziai a boccheggiare in cerca di ossigeno. Non c'era via d'uscita. Ci avevano disarmati ed erano troppi da affrontare; pregai i Valar che questa non fosse stata la fine. Mentre un gruppo continuava a tenerci fermi, un altro si stava occupando delle nostre armi, quando ad un tratto uno di essi urlò gettando la spada di Thorin a terra e ritraendosi spaventato:

- Conosco quella spada! - esclamò in preda alla paura il Re mentre quelle creature iniziarono a saltarci addosso - È la Fendiorchi, la lama che ha tagliato più di mille colli! - continuava ad urlare e ad indicarla rannicchiandosi sul suo trono in cerca di riparo alla vista di quella scintillante lama. Si voltò verso di noi e ci guardò con astio iniziando ad urlare - Squarciateli, uccideteli! Uccideteli tutti! -

I Goblin continuavano a scagliarsi inferociti e rabbiosi su di noi che, non avendo armi, cercavamo di difenderci come meglio potevamo tirando pugni e calci nella speranza di riuscire a toglierceli di dosso. Mentre ero impegnata a staccarmi una di quelle creature dalla schiena, una grande luce bianca apparve dal nulla. Tutti si fermarono, anche i Goblin che si guardarono attorno impauriti e confusi; la luce era talmente accecante che dovetti ripararmi gli occhi con una mano per non rimanerne abbagliata e quando si affievolì, fino a scomparire, riconobbi la figura di Gandalf avanzare verso di noi con in mano la spada ed il bastone; ringraziai i Valar e tirai un sospiro di sollievo:

- Impugnate le armi e combattete! - incitò lo stregone.

Mi alzai di scatto tirando un calcio al Goblin che cercava di tenermi ancorata a terra e mi precipitai a raccogliere le armi; afferrai Orcrist, la lanciai a Thorin e insieme iniziammo a farci largo permettendo agli altri della nostra Compagnia di riprendere le loro spade e unirsi al combattimento. Rincuorati dall'arrivo di Gandalf cominciammo ad uccidere quelle creature e ad aprirci una via d'uscita dal cerchio che avevano stretto attorno a noi; mentre affondavo la spada nei loro ventri e tagliavo qualche testa, non potevo fare a meno di tenere sempre un occhio vigile su Kili. Non volevo rischiare di perderlo nuovamente, una volta mi era bastata:

- Thorin, alle spalle! - gridai mentre il Re cercò di aggredirlo approfittando della sua distrazione.

Scudodiquercia si voltò e parò il colpo giusto in tempo. L'impatto della lama contro il bastone d'osso fece perdere l'equilibrio al grande Goblin che inciampò su un mucchio di cadaveri dei suoi sudditi e cadde all'indietro trascinandosi con se alcune di quelle creature. Io, Thorin e Gandalf cercavamo di liberare il ponte, mentre Dwalin, Gloin e Fili ci coprivano le spalle; quando finalmente riuscimmo ad aprirci un varco lo stregone ci incitò a seguirlo lungo il pontile di legno. Cominciammo tutti a correre disposti in fila, uno dietro l'altro, per via dello spazio ristretto e cercando soprattutto di non perdere l'equilibro e cadere nel precipizio. Alzai lo sguardo verso i fianchi delle alte rocce e con mio profondo orrore vidi che orde di Goblin di tutte le dimensioni scendevano verso di noi da ogni versante. Quei piccoli bastardi erano ovunque. Accelerammo il passo continuando a seguire Gandalf nella speranza che da un momento all'altro l'uscita sarebbe comparsa davanti a noi garantendoci finalmente la salvezza, ma al momento tutto quello che riuscivo a vedere era una serie infinita di ponti e carrucole in legno e tanti, troppi, Goblin da affrontare. All'improvviso alcuni di loro saltarono su di noi da una roccia situata sopra le nostre teste e si aggrapparono a Bifur, Nori e Ori che cercavano di toglierseli di dosso scontrando la schiena contro la roccia. Mi avvicinai assieme a Dori e Oin, ciascuno di noi afferrò uno dei Goblin caduti sulla schiena dei nostri compagni e li gettammo a terra infilzandoli poi con la spada. I tre ci ringraziarono con un veloce cenno della testa e senza perdere tempo riprendemmo a correre dietro a Mithrandir. Dalle rocce e dai pontili quelle creature continuavano a scendere senza sosta, erano a migliaia. Uscivano fuori da ogni parte: dai buchi nella pietra, da sotto i pontili, si calavano dalle corde delle carrucole sopra di noi; ovunque. Non c'era punto in cui non posassi lo sguardo che non era stato invaso. Dwalin e Thorin corsero avanti incitandoci a correre più in fretta mentre cercavano di liberare il passaggio a suon di fendenti e colpi d'ascia, ma era letteralmente impossibile passare. Un gruppo di loro si calò da una roccia vicina e atterrò sul nostro pontile iniziando a correre verso di noi, mi voltai indietro per cercare un altro passaggio, ma la strada alle nostre spalle si stava velocemente riempiendo anch'essa. Stavo per tirar fuori l'arco, quando Dwalin fu preso da un colpo di genio e, chiamati a raccolta, Gloin, Fili, Kili, e Nori tagliò con un secco colpo d'ascia la corda che teneva ancorato al pontile un grosso ramo, lo imbracciarono e, brandendolo come un ariete, iniziarono a correre verso il gruppo di Goblin facendosi largo tra loro e spingendoli a cadere nel vuoto liberando così il passaggio. Corremmo sul pontile sgombero e lasciammo che Gandalf passasse nuovamente in testa per guidarci, mentre io e Thorin gli aprivamo la strada uccidendo tutti quei ripugnanti esseri che ci capitavano davanti. Voltammo a destra su un pontile più piccolo e con due ramificazioni dalle quali saltarono fuori quattro piccoli Goblin; tirai fuori anche il pugnale quando tra me e loro si frappose Scudodiquercia e roteando la spada li decapitò tutti in un colpo solo. Si voltò appena verso di me e mi guardò per qualche secondo prima di dipingersi sul volto un sorrisetto di sfida che riconobbi fin troppo bene. Sorrisi leggermente a mia volta e prima che lui potesse dire o fare qualcosa gli passai avanti per occuparmi degli altri Goblin sul pontile. Affondai, tagliai e squarciai quegli esseri mentre attorno a me Dwalin, usando le sue asce, li decapitava e Nori, facendo roteare un lungo bastone sopra la testa li spingeva nel vuoto. Mentre eravamo impegnati a liberarci dei mostriciattoli sul pontile, dei versi striduli giunsero dall'alto alle nostre orecchie; alzammo tutti lo sguardo giusto in tempo per vedere che altri Goblin stavano per lanciarsi su di noi usando delle liane di corda:

Keep Careful Watch of My SoulDove le storie prendono vita. Scoprilo ora