Corsa Contro il Tempo

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POV THORIN

[FLASHBACK, ANNO 2741, TERZA ERA, VILLAGGIO DI BREA]

Per settimane avevo vagato nelle Terre Selvagge senza tregua inseguendo quella che era solo una misera voce sulla ricomparsa di mio padre in quei territori. Ero stanco e provato, non solo fisicamente ma anche emotivamente; darmi troppa speranza mi aveva scottato. Non si avevano più notizie di Thràin dalla sanguinosa battaglia di Azanulbizar e per questo lo davano tutti per morto. Tutti tranne me. Sentivo che era vivo, qualcosa in me teneva accesa quella fiamma di speranza da quasi sessant'anni ad oggi e niente e nessuno l'avrebbe spenta; non avrei avuto pace fino al mio ultimo respiro. La notte era buia, il cielo era coperto da nubi nere e pesanti che minacciavano un forte temporale. Guardai in alto e tra i fitti profili scuri delle nuvole intravidi un pallido spiraglio di Luna. Mi fermai per qualche secondo ad osservarla come rapito dalla sua inestimabile bellezza; essa faceva appena capolino, timida, nascondendosi agli occhi di tutti, regnando lassù nell'ombra infinita e scura della notte. Era così magnetica e bella che per qualche istante mi ricordò qualcuno. Scacciai subito quel pensiero dalla mente e ripresi il mio cammino lungo lo stretto sentiero che costeggiava una piccola collinetta ricoperta da teneri fili d'erba verde ancora umidi di rugiada. Non c'era nessuno a quest'ora nei dintorni e il silenzio era interrotto solo dal brucare degli animali e dal suono di qualche uccellino notturno in lontananza. Tutto taceva in netto contrasto con il rumore dei miei pensieri. Mentre proseguivo sulla via, l'orizzonte si illuminò del bagliore di un tuono e il fragore che ne seguì squarciò la quiete della sera, per poi perdersi in lontananza nell'eco della vallata. Le gocce di pioggia iniziarono a cadere di lì a poco sempre più fitte andando a creare un acquazzone degno del suo nome; mi tirai su il cappuccio del mantello con un movimento secco e, dopo aver rivolto un ultimo sguardo al cielo, ripresi per la mia strada. Quando arrivai nel villaggio di Brea pioveva a dirotto già da un paio d'ore; camminavo per le stradine fangose a testa bassa cercando di dare il meno possibile nell'occhio e guardandomi intorno di tanto in tanto. Entrai nella locanda del Puledro Impennato per cercare un riparo per la notte e mi fermai per qualche secondo in un angolo ad osservare: l'interno era pieno di viandanti e gente del luogo, Uomini ed Hobbit, che ridevano e bevevano allegramente tanto che il loro frastuono copriva quasi lo scrosciare incessante della pioggia. La locanda era accogliente e calda; la sala principale era occupata da tavolini e sedie in legno sicuramente in una quantità maggiore di quella consentita dall'ampiezza della stanza. Sul lato sinistro era collocato il bancone ad angolo, mentre in quello di destra un grande camino riscaldava l'ambiente ed irradiava una calda e piacevole luce dorata che, insieme alle lanterne appese alle massicce travi in legno e le candele, illuminavano l'ambiente. Mi sedetti ad un tavolo appartato ed abbastanza in ombra ordinando qualcosa da mangiare accompagnato da un boccale di birra, proprio quello che ci voleva dopo un intera giornata di cammino. Alzai gli occhi dal piatto per qualche istante richiamato dalla sensazione di essere osservato ed incontrai gli sguardi minacciosi di un paio di uomini appostati nella penombra accanto la finestra dall'altro lato della stanza; abbassai la testa facendo finta di nulla e avvicinai lentamente la mano alla spada preparandomi ad un eventuale assalto. Non feci in tempo a sfiorare l'elsa che una voce mi colse di sorpresa:

- Ti dispiace se mi unisco a te? – disse un vecchio interamente vestito di grigio e dalla folta barba del medesimo colore – Dovrei presentarmi, io sono Gandalf, Gandalf il Grigio – sorrise leggermente mentre si accomodava sullo sgabello di fronte a me.

- Lo so chi sei – risposi allontanando la mano dalla spada e guardando di sfuggita alle spalle dello Stregone.

- Bene – congiunse le mani sporgendosi leggermente verso di me – Questa è una bella coincidenza – esordì in tono basso ma profondo – Cosa porta Thorin Scudodiquercia a Brea? –

Keep Careful Watch of My SoulDove le storie prendono vita. Scoprilo ora