L'Incidente e l'Attesa

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Capitolo 3

L'Incidente e l'Attesa

I compagni di squadra del Bayern Monaco si radunano nel pullman, ansiosi di partire. Tutti sono impazienti di iniziare, ma c'è un'atmosfera di attesa poiché Genzo, il loro portiere, è ancora assente e il ritardo è preoccupante. Karl, uno dei compagni di squadra più vicini, prova a chiamarlo per capire cosa sta accadendo.

"Mister, non risponde! È strano, Genzo non è mai arrivato in ritardo prima d'ora," esclama Karl con un'espressione sconsolata, rivolgendosi al coach, non ché suo padre.

"André! Chiama Genzo se non arriva entro due secondi ci raggiungerà all'Allianz, se non ha una buona scusa è meglio che si prepari alla panchina"

André è il personal coach di Genzo, in passato sono stati insieme per un paio di anni, ma tutto è finito, ora sono rimasti amici e collaboratori.

"Non risponde Mister!"

"Fanculo! Andiamo, tutti sul pullman, se si farà vivo lo sbatto in tribuna!" Tuona seccato l'allenatore.

Il pullman avanza lentamente lungo la strada, ingarbugliato nel traffico. Il mister, desideroso di capire la situazione, si rivolge all'autista chiedendo: "Che sta succedendo? Perché siamo bloccati?"

"L'ennesimo incidente in quell'incrocio maledetto! Quando si decideranno a costruire una rotonda?" risponde l'autista, frustrato dalla congestione del traffico.

Karl, preoccupato per Genzo, si fa avanti nel corridoio del pullman per avvicinarsi al mister e all'autista, chiedendo: "Potrebbe essere che Genzo sia bloccato nel traffico?"

"Se è così, perché non risponde al telefono? Prova a richiamarlo, se è fermo lo facciamo salire rapidamente. Digli di parcheggiare l'auto da qualche parte!" suggerisce il mister.

Karl afferra il telefono e cerca di guardare tra le auto, mentre il pullman attraversa l'incrocio a passo d'uomo. L'angoscia cresce nella sua mente.

La realtà dell'incidente si materializza davanti ai suoi occhi sbarrati. Un'auto distrutta, vetri rotti e lamiere contorte. Karl riconosce l'auto come quella di Genzo e il suo cuore si ferma per un istante, lasciandolo senza parole.

"Porca puttana! Fermate il pullman, è l'auto di Genzo... Maledizione!" urla Karl al mister.

"Ma di che parli" chiede stranito il mister che stava anche lui guardando il disastro.

"La macchina coinvolta, è Genzo... Cazzo ferma e apri questa cazzo di porta, fammi scendere!" si mette ad urlare agitato Karl.

Le urla di Karl richiamano l'attenzione di tutti che a quel punto si accalcano sui vetri del pullman mentre l'autista cerca un posto sicuro dove fermarsi. Apre le porte e tutti scendono precipitosamente, con il cuore in gola, mentre l'ansia li attanaglia. Corrono verso il luogo dell'incidente, e l'orribile scena che si presenta davanti a loro lascia tutti senza fiato. L'auto di Genzo è ridotta a un ammasso di rottami contorti, un triste simbolo della violenza dell'incidente.

Schneider seguito da André, con gli occhi spalancati, si avvicinano al viso pallido, insanguinato e dolorante di Genzo, ancora bloccato in quello che resta della sua auto. Un senso di angoscia li travolge, mentre il cuore gli si stringe nel petto.

Con una voce tremante e disperata, Karl grida: "Genzo... Genzo, per favore, rispondimi!" Ma il suo amico sembra confuso e disorientato. Il dolore lo avvolge come un'ombra sinistra, impedendogli di muoversi. Le parole gli sfuggono a fatica, come un lamento soffocato: "Karl!... Andrè... Mi... mi fa male tutto. Non riesco a uscire..."

André cerca di mantenere la calma nonostante l'agitazione che lo pervade. L'immagine del suo ex ragazzo intrappolato in quel disastro lo distrugge. Con voce ansiosa, cerca di rassicurarlo: "Sta calmo, i soccorsi stanno arrivando..."

Guardando il viso di Genzo insanguinato, con uno sguardo vuoto e sofferente, Karl si rende conto che quell'immagine resterà per sempre impressa nella sua memoria.

La disperazione si fa sempre più intensa, mentre i compagni di squadra si stringono attorno a lui, cercando di capire cosa fare. In lontananza, si odono le sirene dei soccorsi che si avvicinano, ma ogni minuto che passa sembra un'eternità.

La situazione è critica, e l'angoscia si dipinge sul volto di ogni membro della squadra. Sanno di non poter fare molto in quel momento, ma il loro desiderio di aiutare Genzo è schiacciante. L'incertezza e la paura si diffondono come un'ombra su di loro, mentre aspettano ansiosamente che i soccorsi arrivino e portino Genzo in ospedale

L'arrivo dei soccorsi è un raggio di speranza che squarcia l'aria. Le sirene si intensificano, riempiendo l'atmosfera di un suono acuto e penetrante. I lampeggianti delle ambulanze creano un caleidoscopio di colori che si riflette sulle facce preoccupate dei presenti.

"Finalmente, sono qui!" esclama Karl, sollevato nel vedere l'arrivo delle ambulanze. "Dobbiamo fare spazio, lasciamo che i professionisti si occupino di Genzo." sollecita André.

La squadra di Genzo si fa da parte, offrendo loro tutto lo spazio e la cooperazione necessari. I paramedici si avvicinano con passo sicuro all'auto distrutta, indossando le loro divise e attrezzature che mostrano la loro preparazione per affrontare situazioni di emergenza. Con la massima calma e professionalità, si mettono subito all'opera.

Il capo paramedico dirige le operazioni, suddividendo i compiti tra i membri del suo team. Uno di loro si avvicina con attrezzature mediche avanzate per monitorare costantemente le condizioni di Genzo. Un altro inizia a comunicare con lui per cercare di stabilire la sua condizione fisica e il livello di coscienza. Mentre Genzo risponde a stento alle domande, i paramedici cercano di rassicurarlo, cercando di tenerlo calmo e collaborativo.

Contemporaneamente, i vigili del fuoco si dedicano a stabilizzare l'auto e a liberare Genzo dall'abitacolo. L'operazione è delicata e richiede attenzione per evitare ulteriori danni al corpo del portiere intrappolato. Con esperienza e determinazione, manovrano attrezzi di soccorso, per aprirsi strada attraverso la carrozzeria danneggiata. Con un coordinamento impeccabile, riescono a liberare Genzo dalla posizione in cui era rimasto intrappolato.

Una volta liberato dall'auto, Genzo viene sistemato su una barella e trasferito con la massima cura sull'ambulanza. I paramedici continuano a monitorare costantemente le sue condizioni vitali, mantenendo una stretta comunicazione con lui durante il trasferimento. L'ambulanza parte a velocità sostenuta, con sirene e lampeggianti in azione, seguita a breve distanza dalla seconda ambulanza che trasporta l'autista coinvolto nell'incidente.

I compagni di squadra di Genzo osservano impotenti il loro amico che scompare all'interno dell'ambulanza. Un misto di preoccupazione, speranza e apprensione pervade l'aria mentre l'ambulanza si allontana, sirene ancora in azione, il loro suono echeggiando nella mente di ogni persona presente, nel frattempo si sono radunati molti curiosi.

Il mister rompe il silenzio surreale. "Ragazzi, forza, andiamo!. Abbiamo una partita da giocare e anche se in questo momento nessuno, neanche io, è motivato, non credo che Genzo vorrebbe questo." cerca di riportare un minimo di normalità, pur consapevole che le parole non potranno fare molto. Anche a lui non va di partire, vorrebbe solo andare in ospedale, punto e basta.

"Io non vengo, prenderò un taxi e andrò in ospedale. Qualcuno deve anche avvisare i suoi genitori. Sono a Londra o chissà dove nel mondo, non lo lascerò solo."

"Lo immaginavo ma no, rimane André, lui ha i contatti di Genzo e può parlare con i dottori, tu hai una partita che Genzo vuole vincere e poi c'è una persona che dovrà essere informata dell'accaduto nella squadra avversaria. Karl! Sei il capitano di questa squadra tocca a te riportarli con la giusta concentrazione alla partita, per Genzo non possiamo fare altro."

Un attimo.e tutto cambiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora