Legami e Memorie.

52 5 0
                                    

Capitolo 4.

Legami e Memorie

Genzo si trova dietro le porte del pronto soccorso, e André aspetta ansioso nella sala d'attesa. È appena arrivato, ha impiegato poco tempo per tornare a piedi al campo di allenamento, recuperare l'auto e raggiungere l'ospedale. Mentre attende notizie, la sua mano trema leggermente mentre cerca di comporre il numero dei genitori di Genzo sul telefono. La sala d'attesa sembra improvvisamente diventare più piccola, più angusta. Vorrebbe essere da qualche altra parte, non dover comunicare una notizia così terribile.

Il telefono suona alcune volte, ma ogni squillo sembra un'eternità per André. Sta pregando silenziosamente che qualcuno risponda, ma allo stesso tempo teme la risposta. L'ansia gli stringe il petto. Finalmente, una voce stanca risponde dall'altra parte. "Pronto?"

"Signor Wakabayashi, sono André," riesce a dire, ma la sua voce è incerta, carica di timore. "Signore, purtroppo devo darle brutte notizie... Questa mattina Genzo ha avuto un brutto incidente stradale.... È stato portato al pronto soccorso."

Un silenzio teso si fa strada dall'altro capo della linea, un silenzio che sembra pesare come una montagna. André sente il suo cuore battuto forte mentre aspetta una risposta.

"André... Come sta? Dov'è mio figlio?" chiede il padre di Genzo, la sua voce tradisce l'angoscia che prova.

André cerca di mantenere la voce ferma, ma la paura sta prendendo il sopravvento. "È qui all'ospedale di Monaco. Non so ancora molto, ma la situazione sembra seria."

Le parole sono difficili da pronunciare, e sa di portare una notizia terribile.

"Siamo ad Amburgo, organizzo un volo e arriviamo" dice la voce tremante del padre. "Tu stai con lui, André. Proteggilo."

"Lo farò, signor Wakabayashi," risponde con una voce sommessa, mentre la preoccupazione cresce dentro di lui.

André chiude la telefonata e si appoggia al muro, con lo sguardo fisso sulla porta oltre la quale si trova Genzo. La mente lo riporta indietro nel tempo, agli anni in cui ha conosciuto Genzo per la prima volta.

André, un giovane personal coach, arriva a Monaco per un colloquio di lavoro con il Bayern. È eccitato per l'opportunità, ma anche un po' nervoso. È la sua prima volta in una grande squadra, e sa che dovrà dare il massimo.

Il colloquio va bene, e viene assunto. Il suo primo incarico è quello di lavorare con Genzo Wakabayashi, il portiere appena acquistato dall'Amburgo.

Genzo è un giovane talentuoso, ma anche notoriamente riservato e impenetrabile. La sua personalità è forte e indomabile. Inizialmente, non ha alcuna intenzione di accettare consigli o aiuti psicologici motivanti.

I loro primi incontri sono segnati da tensione. Ogni volta che André tenta di avvicinarsi a Genzo per offrirgli supporto, viene accolto da risposte taglienti o da insulti velati. Genzo non ha bisogno di aiuti, e questo è chiaro fin da subito. È un individuo riservato, e la sua vita personale è sempre rimasta lontana dai riflettori del calcio.

Con un sorriso, André si presenta: "Eccomi qui, pronto a domare il portiere più indomabile del Bayern."

Genzo risponde in tono gelido: "Vattene!"

La svolta nella loro relazione arriva quando Genzo subisce un infortunio. In quel periodo, è particolarmente nervoso ed irascibile, rifiuta di ascoltare chiunque, mostrando solo ostilità. André, tuttavia, non è né tenero né accondiscendente. Stufo del trattamento ricevuto, una sera, dopo l'ennesima lite, finisce per venire alle mani. Dopo una scazzottata intensa ed esaustiva, si stendono sull'erba, esausti e con il corpo dolorante. Finalmente, Genzo inizia ad abbassare le difese. A piccoli passi, giorno dopo giorno, la fiducia tra di loro cresce, arrivando, diversi mesi dopo, ad affrontare il tormento che affligge Genzo.

"Puoi nasconderti quanto vuoi, ma non puoi negare chi sei. L'ho capito da qualche settimana. Sono già passato attraverso quello che stai vivendo." indaga  André.

Genzo rimane perplesso: "Di cosa stai parlando?"

André continua con calma: "Genzo, lo sai che sono diverso... Sono gay."

Genzo risponde in modo aperto: "Per me, puoi essere chiunque tu desideri. Non mi interessano i pregiudizi."

André ribatte: "Lo so, ma... tu? Cosa mi dici?"

Genzo, in tono sarcastico, replica: "Non cominciare a psicoanalizzarmi, sta fuori dalla mia testa!"

André non molla: "Smettila di negare chi sei. Accettati e vivrai meglio!"

Genzo, apparentemente impassibile: "Non ho davvero idea di cosa tu stia blaterando."

"OK... vuoi che te lo dica? Tu sei gay! "

La reazione di Genzo non è quella di sorpresa. Visto che vivono praticamente ogni istante insieme, la fiducia è tale che non si sente minacciato. Alla fine, decidi di rivelare la verità.

Questa condivisione profonda contribuisce a rompere ulteriormente il ghiaccio tra di loro e crea un legame sempre più forte.

Genzo e André imparano a rispettarsi reciprocamente. Genzo si fida delle imposizioni di André, mentre André impara a rispettare i momenti di silenzio di Genzo. Questo cambiamento porta a una trasformazione notevole nella loro relazione, e Genzo inizia ad affidarsi completamente al suo personal coach, sia sul campo da calcio, che nella sua vita personale. La loro amicizia cresce fino a diventare una relazione che dura un anno e mezzo.

Un attimo.e tutto cambiaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora