Il coraggio di essere se stessi.

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I giorni trascorrono lenti, ma Genzo diventa sempre più autonomo nei movimenti. La gamba risponde bene, e a piccoli passi riesce a stare in piedi. Il polso, invece, non sembra migliorare.

Genzo fatica a compiere i movimenti più semplici, come allacciarsi le scarpe o lavarsi i denti. È frustrato e demoralizzato, e inizia a perdere la speranza di poter tornare a giocare a calcio.

Il dott. Guntestainer è preoccupato per Genzo. Non vede i progressi che si aspettava, e teme che l'infortunio possa avere conseguenze permanenti.

"Genzo, i progressi che stai facendo sono buoni, ma non sono ancora sufficienti. Il polso è la parte più delicata del tuo corpo, e richiede cure più specifiche. Devi venire nella mia struttura. Qui non possono fare altro per te."

Genzo riflette attentamente su questa proposta. La sua sete di tornare a giocare è insaziabile, ed è disposto a fare qualsiasi cosa per realizzarla. "Va bene, accetto. Se questa opportunità può aumentare le mie possibilità di recuperare, sono pronto a seguirla."

Il dottor Ernest prosegue con le istruzioni. "Ho bisogno che il tuo personal coach ti accompagni. Inoltre, i tuoi familiari e amici possono venirti a trovare quando desiderano. Non stiamo parlando di un ospedale con orari rigidi, alloggerai all'interno della struttura, mentre André, in un edificio adiacente. Se sei d'accordo, torna a casa, prepara le tue cose e raggiungimi entro domani sera."

Dopo le formalità burocratiche necessarie, André e suo fratello Shuichi accompagnano Genzo a casa. È passato più di un mese da quel terribile giorno, e tornare a casa, anche solo per poche ore, per dormire finalmente nel suo letto, gli sembra una sorta di rinascita.
Dopo una notte di sonno profondo nella sua casa, Genzo si sveglia con una sensazione di speranza e determinazione. Il giorno seguente è decisivo per il suo futuro, e Genzo è più che mai determinato a fare tutto il possibile per tornare in campo.

La mattina presto, con l'aiuto di sua madre e di Kojiro, Genzo fa le valigie per la sua permanenza nella struttura del dottor Ernest. Si porta dietro tutto ciò che gli potrebbe servire: abiti, effetti personali, e il suo diario di allenamento, un quaderno dove ha annotato ogni dettaglio delle sue sedute di fisioterapia e riabilitazione.

Arrivati alla struttura del dottor Ernest, Genzo è accolto da un ambiente diverso da un ospedale tradizionale. La struttura sembra più una grande villa circondata da giardini ben curati e spazi aperti. C'è un'atmosfera di tranquillità e comfort che è l'opposto di quanto Genzo ha vissuto negli ultimi tempi.

Il dottor Ernest si avvicina a Genzo con un sorriso gentile. "Benvenuto, Genzo. So che non sarà un percorso facile, ma siamo qui per aiutarti a recuperare al meglio delle tue possibilità."

Genzo annuisce con gratitudine. "Sono pronto a fare qualsiasi cosa, dottore. Voglio tornare in campo."

La prima settimana nella struttura del dottor Ernest è intensa. Le sessioni di fisioterapia e riabilitazione sono rigorose e coinvolgenti. Il dottore utilizza approcci innovativi e non convenzionali, ma Genzo si impegna al massimo in ogni sessione.

Il suo allenatore personale è costantemente al suo fianco, incoraggiandolo e supportandolo in ogni fase del percorso di riabilitazione. Kojiro, nonostante la loro storica rivalità sul campo, dimostra di essere un vero amico nella vita di Genzo.

In uno di questi pomeriggi, mentre Genzo è ancora impegnato in una sessione di fisioterapia, André nota Kojiro avvicinarsi da lontano. Lo intercetta gentilmente e lo invita a sedersi con lui al bar, in un angolo appartato.

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