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"Si è chiuso dentro, non vuole nemmeno mangiare dice che gli si è chiuso lo stomaco"

Ammette Valentina, appena di ritorno dalla camera rossa.

"Ma deve mangiare, già ha saltato il pranzo per le assegnazioni"

Fa notare Matteo. Ho notato che i componenti della camera rossa e Valentina hanno formato un bel gruppetto.

"Vuoi provare a parlarci tu?"

Quindi gli domanda la tinta, ricevendo un semplice sì dal fidanzato. Passano due minuti contanti per veder ritornare Matteo in cucina.

Non è una novità che Christian salti i pasti quando si sente male psicologicamente. Sente una morsa allo stomaco così forte da non riuscire nemmeno a sfogarsi.

Era riuscito a migliorare, fino alla separazione dei suoi che l'ha portato a toccare il fondo. È sempre stato innamorato dell'idea di amore datogli dalla famiglia, ma da quel momento è iniziato a diventare la persona più diffidente del mondo.

Senza fare troppo rumore, mi allontano dalla tavola con la scusa di essere piena e mi avvio nella camera rossa.

Non entro in camera, mi appoggio solo alla stipite della porta guardandolo.

"Devi mangiare"

Mi guarda, ma non mi risponde anzi abbassa lo sguardo. Prendo il coraggio di avvicinarmi a lui, sedendomi sul letto di fianco al suo.

Penso sia quello di Matteo, ma ora come ora poco mi importa.

"Che cos'è successo?"

Il mio tono è sempre lo stesso, tranquillo e calmo, ma appena pronuncio queste parole scoppia a piangere.

È sempre stato così, si tiene tutto dentro fino a quando non arrivo io e finalmente trova il coraggio di dare sfogo ai suoi pensieri.

Non mi avvicino per abbracciarlo come avrei fatto un tempo, perché non mi sento di avere il permesso o la confidenza giusta.

"Mi ha messo in sfida, io non voglio andarmene. Ci sono riuscito finalmente, Cece, ad essere qui non voglio andarmene proprio ora"

Rimango immobile, stordita dal soprannome utilizzato.

10 ottobre 2019
"Io sono Luce ma chiamami Lulu come fanno tutti"

Sorrido al migliore amico del mio migliore amico. Sono sempre stata gelosa di lui, dato che mi rubava il tempo da passare con Mirko. Proprio quest'ultimo ha deciso di farci conoscere, così saremmo potuti essere amici tutti e tre.

"Ma io non sono uno come tanti, quindi ti chiamerò Cece"

"No Cece no"

30 gennaio 2021

"Chri, mi fai compagnia dalla nonna?"

"Certo guapa"

"Guarda questa era Cece da piccola, era bellissima ma ora lo è di più"

"Perché non si vuol far chiamare Cece?"

Domanda il riccio alla signora anziana. Ormai la signora considera Christian come un suo nipote. Da quando ha visto come tratta la sua piccola, ha deciso di dare la sua piena fiducia a quel giovincello.

"Perché la chiamiamo così solo io e suo nonno. Però se ti do il permesso, lo potrai fare pure tu"

Il giovane Christian aveva sempre considerato Lulu un soprannome carino, ma mai quando Cece quindi riuscì a convincere la signora a dargli quel permesso.

Poteva sembrare una cosa stupida, ma sia per Luce che per Mida era una cosa dal profondo significato. Quando poi la nonna qualche mese dopo venne a mancare, incaricò Christian di prendersi cura della loro Cece.

Ritorno con la mente sul pianeta terra rendendomi conto di essere stata in silenzio fin troppo.

"Christian, se è una sfida a spaventarti ti conviene uscire ora. Sei talentoso e lo sai, non saresti qui se non avessero notato quanto tu sia bravo. Non voglio e non riesco a vederti così, quando so quanto vali e ti assicuro che tu vali tantissimo. Ora andiamo a mangiare, che saltare i pasti non ti fa bene"

"Luce"

La sua voce mi ferma quando siamo quasi arrivati al tavolo della cucina.

"Mh?"

Ci guardiamo in quel modo solo nostro. Vedo tutto quello che nasconde dietro ai suoi occhioni e spero che i miei possano rispondere ai suoi.

"Grazie"

ℳ𝒾𝓇𝒶𝓂𝑒 - MIDADove le storie prendono vita. Scoprilo ora