"Raga, vi abbandono se non mi faccio una sigaretta ora penso che morirò"
Abbiamo appena finito di mangiare e siamo spaparanzati sulle gradinate a parlare tra di noi, chiedendoci consigli a vicenda sulle assegnazioni.
Tipo Stella è stata un quarto d'ora a lamentarsi dell'assegnazione di Anna. Onestamente capisco il suo pensiero ma allo stesso tempo sono convinta che possa spaccare su quella canzone.
Mi dirigo verso il giardino, che però trovo già occupato dal gruppetto della stanza rossa.
"Posso?"
Domando vedendoli concentrati a parlare tra di loro.
"Certo, siediti pure"
Mi risponde gentilmente Valentina che si alza per andarsi a mettere sulle gambe di Matteo. Ci sono altri posti a sedere, ma capisco subito perché abbia cambiato posto.
Era seduta vicino a Christian. Io però non mi lamento, andandomi ad accomodare vicino a lui.
"Com'è andata la giornata?"
Mi domanda Matteo, guardando però il riccio.
"Bene, ancora non ci credo di essere entrata"
Accendo così la mia sigaretta, che rimane per qualche istante tra le mie labbra tinte di rosso. Non a caso viene rubata dalle dita lunghe di Mida.
"Non si fuma guapa, non sai che fa male?"
Mentre dice ciò, però aspira un po' di nicotina.
"Molto coerente, Mida "
Lo guardo storto. Non ho mai capito la sua logica, non vuole che io fumi ma allo stesso tempo lui può fumare.
"Noi entriamo che sta iniziando a fare freddo"
In poco tempo Matteo e Valentina si dileguano dalla circolazione, lasciandoci da soli.
"Mi ridai la sigaretta?"
Nota il mio nervosismo, ma lo ignora palesemente ponendomi un'altra domanda.
"Cos'è Mida?"
Si riferisce palesemente a come l'ho chiamato qualche secondo fa.
"Qua ti fai chiamare così"
"Già Chri o Christian non mi piace detto da te, figurati Mida"
"Per te sono amo, amore. Chi è Christian?"
Ormai ogni volta che parlo con lui, vengo sommersa da ricordi che mi portano felicità.
"Mida, dai non ti scaldare"
Adoro provocarlo, come lui adora farlo con me.
"Luce non iniziare questi giochi"
La voglia di rispondergli di non chiamarmi Luce è tanta, ma risulterei incoerente dato che ho iniziato io a chiamarlo con il nome d'arte.
"E allora tu non chiamarmi Luce"
"Perché, non posso Christian?"
I nostri occhi fanno a gara a chi guarda più intensamente quelli dell'altro. Solitamente quando le conversazioni andavano così, l'unico modo per terminarle era solo e soltanto quello.
"Mida mida mida mida"
Dato che non risponde inizio a fare la bambina, sperando in una sua tipica reazione.
"Luce, tu mi farai dannare lo sai, vero?"
Sorrido, adoro vederlo cedere piano piano alla tentazione. Sembra quasi come se fossimo tornati a qualche mese fa, quando andava ancora tutto bene.
Per quanto siamo vicini, i nostri nasi si sfiorano. La sigaretta è stata spenta e il silenzio regna sovrano su di noi.
"Non sai quanto autocontrollo ci sto mettendo"
Ammette guardandomi sfacciatamente le labbra, da lui tanto amate.
In questo momento dovrei avere la coscienza che mi ricorda quanto male sono stata per colpa sua, quanto tempo ho pianto dopo la nostra rottura. Eppure come già sospettavo, so che se mai l'avessi rivisto avrei cancellato tutto in un attimo.
"A che ti serve l'auto controllo?"
Nemmeno il tempo di terminare la frase che subito si fionda sulle mie labbra, macchiando le sue dello stesso rosso intenso che colora le mie.
"Stiamo facendo una cazzata"
Sussurra tra un bacio e l'altro, ma al momento poco mi interessa. Ho tutto domani per pentirmene.
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ℳ𝒾𝓇𝒶𝓂𝑒 - MIDA
FanfictionL'amore è imprevedibile. L'amore sa consumarti e sa spegnere la fiamma che vive dentro di te. Allo stesso modo l'amore ti può riaccendere senza che tu lo sappia. L'amore può essere o il veleno o la cura. Ma chi ha mai detto che non possa essere entr...