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« ma ti svegli ad una certa o continui a fissare il vuoto ancora per molto? » cercò di riportarmi alla realtà il mio compagno di banco.
« scusa theo, sono soprappensiero oggi.
è tutto il giorno che mi ronza per la testa una canzone di cui non ricordo assolutamente il titolo... » feci ruotare la matita tra le dita insistentemente.
« potresti canticchiarla sottovoce a modo tuo, magari la conosco. » cercò di aiutarmi facendo spallucce.
dopo neanche due note sussurrate all'orecchio per non farci sentire dall'insegnante di inglese, mi urlò un "decode di sabrina carpenter!" così forte da farsi sentire proprio da questo, il quale stava continuando a spiegare come se niente fosse.
« mr. choi, se vuole parlare di canzoni americane con così tanta enfasi, potrebbe venire qui in cattedra ed esporle a tutta la classe, non crede? » gli chiese scocciato il professore, facendolo diventare paonazzo dalla vergogna.
risi sotto i baffi, per poi tornare in me e concentrarmi di nuovo sulla lezione.

marito💍: oi
marito💍: affacciati

io: sei scemo?
io: sono a lezione
io: ci vediamo dopo nei corridoi

marito💍: DAI
marito💍: sono qua fuori
marito💍: ho una cosa imp

io: va bene
io: dammi due minuti

mi maledissi per avergli dato ascolto, ma poi, cercando di non avere ripensamenti, alzai la mano per chiedere al prof di andare in bagno, ottenendo un "sbrigati" come risposta.
presi alla lettera le sue parole, corsi fuori ed inciampai contro yeonjun, cadendo a terra sopra di lui.
« oddio, scusami yeonjun, scusami tanto.
sono di fretta, dimmi che ti serve. » dissi scansando la polvere dalla mia felpa nera che, in un batter d'occhio, era diventata bianca.
« credo che la mia sorpresa sia sotto di te y/n...la vedo da qui. » disse indicandomi il didietro che, come al solito, si era delicatamente adagiato su qualcosa di poco spesso.
lo presi, notando che si trattava di un origami, nonostante ormai di questo restasse ben poco.
« perdonami yeonjun, perdonami davvero.
immagino tu ti fossi impegnato ed io ho rovinato tutto, come sempre. » mi preoccupai, cercando di ricomporlo in fretta e fallendo, buttandomi tra le sue braccia.
« beh, più o meno.
forza, non è successo nulla, vieni qui. » disse stringendomi ancora più a sé.
presi il pezzo di carta e lo portai con me in classe, appoggiandolo sul banco accanto a theo.
« regalo di fidanzamento?
si sarebbe potuto impegnare molto di più, ma forse non ti meriti molto perciò ha fatto bene, dato che ora preferisci l'amore all'amicizia. » sentenziò duramente senza guardarmi negli occhi.
mi sentii in colpa: effettivamente, da quando io e yeonjun avevamo iniziato ad uscire, le nostre giornate tra amici erano andate pian piano a svanire.
speravo che quell'atmosfera così cupa ed imbarazzante si allontanasse presto, eppure a quanto pare non fu così.
suonata la campanella uscii dalla classe per andare da yunjin per una pausa "sigaretta post-stress", finché non mi ricordai del suo ennesimo viaggio negli stati uniti per andare a far visita alla sorella rachel.
notai intak seduto a parlare con jiung sul muretto vicino il campo da calcio, così decisi di raggiungerli per parlare della situazione di theo:
« ragazzi, avete notato anche voi uno strano comportamento in theo? » domandai probabilmente nel momento più inopportuno.
« di che strano comportamento parli? » mi chiese proprio il diretto interessato dietro di me.
mi iniziai ad arrampicare sugli specchi, cercai di nascondere l'ansia il più possibile, ma non riuscii per più di due minuti.
« theo, perché non accetti che ho trovato finalmente una persona con cui stare bene?
in amicizia si supportano anche queste cose, non solo quelle tra di noi. » mi lamentai con lui, buttandogli le cose in faccia per com'erano.
« sono davvero felice per te e yeonjun, ma un tempo quando avevo bisogno di aiuto me lo leggevi direttamente negli occhi, senza bisogno di venirtelo esplicitamente a chiedere mentre te ne stai a sparlare di me con i nostri migliori amici. » sentenziò il ragazzo.
aveva ragione: ero stata una vera stronza.
girò le stampelle e se ne andò senza lasciarmi dire altro, forse non voleva neanche sentire ciò che avevo da spiegargli perché l'avrebbe preso come un'altra scusa.
intak si alzò, mi diede una pacca sulla spalla e seguì l'altro, lasciandomi sola con jiung che cercava in ogni modo di alleviare la tensione e confortarmi.
« lo conosci, gli passerà presto e ti chiederà scusa.
si è sentito scavalcato, è normale agli inizi.
credo tu debba parlarci in un'altra sede e chiarire questi piccoli disguidi, ha gli occhi gonfi da due giorni...prova a scrivergli più tardi. » mi consigliò il maggiore, per poi lasciarmi un veloce bacio sulla guancia e correre dagli altri due, appoggiando il suo braccio sulle spalle del più grande che, dolorante, tornava in classe.
non parlai con yeonjun, andai semplicemente in bagno a sfogarmi ed accendermene una del pacchetto che condividevo con yunjin, sperando che la giornata finisse il prima possibile.

[🔜] 𝑵𝑶𝑩𝑶𝑫𝒀 𝑬𝑳𝑺𝑬 // 𝙘𝙝𝙤𝙞 𝙮𝙚𝙤𝙣𝙟𝙪𝙣 𝙭 𝙧𝙚𝙖𝙙𝙚𝙧.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora