Quella sera Taehyung stava rientrando tardi a casa per colpa dello sciopero dei mezzi.
Era rimasto a piedi anche perché suo fratello in quel momento si trovava a Daegu per una questione universitaria, non aveva ben capito in realtà, fatto sta che era da solo, con una leggera pioggerella che gli cadeva sul corpo e le cuffie per esternare il resto del mondo.
Aveva la patente ma lui e suo cugino dividevano la macchina e per questo si era ritrovato a camminare per i vicoli della sua città, il cuore gli divenne malinconico nel vedere tutte quelle persone che sorridevano e si tenevano per mano o che semplicemente si divertivano passando il venerdì sera come un qualsiasi universitario.Pronto? Jimin sei tu? - rispose al proprio telefono che gli stava vibrando nella tasca facendo rimbombare la suoneria nelle sue orecchie per via delle cuffie e non appena lesse il nome del suo nuovo amico? si stranì rispondendogli subito dopo.
Hey! sì sono io, ti ho visto passare davanti al Barlume possibile? - chiese il biondo sentendo intanto in sottofondo il parlare di altre persone.
E-Eh sisi ci sono accanto - alzò un po' più la voce Taehyung per farsi sentire dall'altro capo del telefono e in men che non si dica un Jimin vestito completamente di strass uscì dal locale riattaccando la chiamata per andare in contro al suo amico.
Tae! non pensavo passassi di qui per tornare a casa, ti va di entrare? beviamo qualcosa - propose con tono tranquillo il maggiore, da quello che era riuscito a ricavare della sua vita, che subito colse Taehyung di sorpresa.
Credo.. si, credo si possa fare - gli sorrise e iniziò a seguirlo dentro il locale osservandolo dire qualcosa ad una delle guardie che subito dopo li fecero passare.
Taehyung, ti presento Yoongi Hyung, Yoongi lui è un mio compagno di università, Taehyung - non appena Jimin fece quella presentazione allungò la mano verso il grigio che stava occupando quel tavolino un po' più isolato dal resto della sala. Yoongi ricambiò il saluto facendo poi accomodare il primo biondo da poco conosciuto davanti a loro e il biondino a cui invece aveva chiesto di uscire vicino a se.
Parlarono del più e del meno per quanto la musica del pub permetteva e quando Yoongi e Jimin lo avvisarono di star andando a ballare Taehyung annuì senza alcuna preoccupazione, ormai si era bevuto qualche bicchiere e il suo cervello non connetteva abbastanza per capire cosa fosse e cosa non fosse. Si lasciò trasportare dalla musica e da lì in poi si ritrovò a ballare in mezzo alle persone seguendo i loro movimenti riuscendo persino a fare conoscenza con qualcuno. D'un tratto però guardò l'ora dal proprio telefono e non appena vide le "03:00" del mattino sullo schermo sbiancò. Cercò in tutti i modi Jimin per avvertirlo che lui stesse tornando a casa ma non trovandolo decise di lasciargli un semplice messaggio su whatsapp per avvertirlo.
Il biondo, ora rimasto realmente solo, uscì da quel locale con la testa che gli faceva male, era abbastanza vigile per tornare a casa senza problemi, continuava a ripetersi per convincersi; non poteva essere ubriaco il giorno in cui suo fratello non c'era, sarebbe stato da immaturi. Prese un forte respiro e iniziando a sentire la testa girare troppo forte si fermò appoggiandosi ad un muro a pochi metri dal locale fino a chiudere gli occhi stanco di quella giornata.[...]
Il ragazzo dalla tuta rossa volava da un tetto all'altro facendo dei volteggi in aria solo per passare il venerdì sera, Jungkook non si reputava un ragazzo come gli altri, non amava uscire a bere o a fare serata, insomma non era solito uscire come i suoi coetanei, nonostante di amici ne avesse.
Jin, aggiornami sulla situazione - il moro si avvicinò l'orologio che teneva sul polso e parlò attirando l'attenzione del suo amico dall'altra parte dello schermo. Seokjin conosciuto dai "mezzi umani" come "dottore", era uno degli amici più vicini a Jungkook, se non per dire che l'avesse praticamente cresciuto.
Jk - così lo chiamava - dal radar risulta che nella zona del Barlume ci sia un ragazzo svenuto in un vicolo..
Non dire altro, vado e ti aggiorno - come da copione sparò una delle sue ragnatele aggrappandosi ad un lampione e poi proseguì arrivando proprio nel punto in cui il navigatore dentro la maschera gli comunicava. E lì lo vide, il ragazzo era steso lungo il muro con il volto rivolto verso il basso. Jungkook, o meglio Spiderman, si affrettò a raggiungerlo e a controllare se il battito ci fosse ancora.
Jin, battito stabile - comunicò al maggiore e non appena poté si abbassò col viso ad osservare quello del ragazzo - oh mio dio..
Cosa Jk, cosa succede? - la voce un po' robotica uscì dall'orologio che fece subito tornare alla realtà il povero Spiderman.
Il moro non rispose e proseguì la sua missione sollevando il ragazzo da terra portandolo in un posto più sicuro per la sua vita.
Non seppe perché e come mai ma in quel momento si stava dirigendo verso la propria casa, con la sensazione che stesse per fare un enorme cazzata.- Angolo per meee
ciao gente scusate questo capitolo di passaggio, ma serviva💞
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Una storia per pochi
FanfictionSeoul è una città metropolitana ed era semplice far girare qualunque notizia o informazione, soprattutto se questa riguardava l'arrivo dei supereroi nella città. -Kooktae story -Happy Ending -Yoonmin / Namjin capitoli medio lunghi storia di medi...