Capitolo 13 - il mostro

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Il mostro che ho dentro sta distruggendo le persone che amo.

Era passata una settimana da quando Taehyung aveva scoperto la sua identità, una settimana esatta da quando anche Jungkook e Yoongi, inevitabilmente anche Jimin, avevano scoperto la realtà del biondo ora con le ciocche rosse.

Jungkook era stressato, studiava per gli esami, dormiva relativamente poco per la doppia vita che conduceva e adesso c'era anche la questione di Taehyung.
Lo preoccupava perché nessuno era realmente consapevole delle capacità del biondo e se veramente fosse stato in grado di prevedere il futuro la cosa lo spaventava a morte.

[..]

Jimin quella mattina era diretto in università per proseguire la sua sessione di studio ma quando vi arrivò davanti, il suo sguardo si accigliò: sembrava che l'edificio fosse abbandonato.

Un groppo in gola gli bloccò per qualche secondo il respiro ma mantenendo la calma si addentrò nel piccolo giardino che precedeva l'entrata.
Ancora una volta non vide ne sentì nessuno fino a quando, nel varcare la soglia, un odore pungente gli arrivò al naso facendogli contorcere lo stomaco.

Sangue. Fu la prima parola che gli venne in mente. immediatamente posò piano lo zaino per terra e attivò i suoi sensi di strega cercando ogni possibile forma di vita.

A-aiut-o .. - Un sospiro, una voce lieve attirò l'attenzione del rosa che subito accorse ad aiutare la persona che aveva sentito, trovandola in una delle aule poco distante dall'entrata. Corse verso di essa e non appena vide l'aula completamente ricoperta di sangue con qualche studente morto tra i banchi gli si ghiaccio il cuore.

O mio dio, Soobin! - Jimin riconobbe il suo compagno di corso e si inginocchiò accanto a lui tamponando con quello che riusciva a trovare, la ferita che aveva lungo l'addome.

Chi è stato a fare tutto questo.. riesci a dirmelo? - Jimin allacciò una fascia attorno alla vita del ragazzo bloccando così, temporaneamente, l'emorragia che sicuramente l'avrebbe ucciso da lì a poco se non fosse arrivato.

N-non lo so, è stato tutto così.. veloce - Il respiro del ragazzo stava piano piano cessando e subito Jimin non perse tempo, contattò Yoongi chiedendogli se avesse notizie di qualsiasi cosa, o persona che stesse girando la città armata, subito dopo chiese di far venire Jungkook nell'altra sua forma.

Jimin si preoccupò di chiudere la porta stando attento a non fare il minimo rumore, tornò da Soobin e cercando in uno degli zaini degli altri studenti, ormai senza vita, riuscì a recuperare dell'acqua e qualcosa da mangiare così da far riprendere le forze al ragazzo.

Forza Soobin, non abbandonarmi.. - Jimin esitò qualche secondo ma quando non vide nessuna reazione sospirò e attinse alla sua magia guaritrice passando la mano sulla fascia che teneva fermo il sangue del ragazzo.
Iniziò a sudare ma quando vide il moro riprendere conoscenza, man mano che la ferita si risarciva, continuò fin quando non lo sentì mugugnare qualcosa.

Cosa.. che è successo? perché sono sporco di sangue, Jimin? che ci facciamo qui.. i tuoi occhi - Il rosa sospirò a quelle parole ma l'unica cosa di cui era certo era che restare nell'edificio non era sicuro. Riuscì a calmarsi e sperò che Soobin, preso da un momento di confusione, dimenticasse ciò che aveva visto.

Vorrei saperlo anch'io ma non abbiamo tempo.. sei vivo per miracolo Soobin, dobbiamo andarcene da qui - il più piccolo ancora scombussolato annuì ma quando davanti agli occhi si ritrovò i suoi compagni di corso stesi in laghi di sangue un conato di vomito lo colse alla sprovvista.

[..]

Yoongi ti prego aggiornami e chiama subito Seokjin, credo che avremmo bisogno di lui oggi più che mai -

Una storia per pochiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora