Post-Epilogo. (?)

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Premetto che non era nelle mie intenzioni scrivere questo capitolo, ma delle ragazze *coff coff* mi hanno praticamente costretta. Spero ugualmente che vi piaccia! xx

‹ 'Notte, papino. › Sussurra Shirley, un istante prima di cadere tra le braccia di Morfeo. In risposta, il moro le lascia un bacio a fior di pelle sulla fronte nivea, dopodichè si avvia con cautela verso la porta, spegnendo la luce. ‹ Buonanotte piccolo angelo. › soffia, per poi chiudersi la porta alle spalle. Si dirige in cucina, buttandosi su una delle sei sedie che compongono il tavolo. Un foglio al centro di esso, colorato in malo modo, attira la sua attenzione. Egli lo apre, non potendo fare a meno di sorridere.

" Oggi e venuto lo zio Lukey e abiammo giocato ha princhipi e princhipesse. Lui è il principe è io la principessa. A un certo punto e arrivato ance lo zio Mikey che mi a fato tanti dipsetti! Dicevo a papà Ash di sgridalo, ma lui rideva cosi ho riduto anche io. stasera alla fine è venuta pure zia Mali che mi a truccata: il rosetto, il ombreto, il macsara e ho fatto la sfilata di moda davanti ha tutti e lo zio Lukey mi a dato un baccio sulla guancia. sono molto felice perchè io è lo zio ora siamo fiddanzati.

-Shirley. "

Luke, il solito rubacuori. Bastano due occhi azzurri, una chioma bionda e un anellino al labbro per diventare l'uomo più affascinante del mondo. Il ventiseienne scuote la testa, ridacchiando sotto i baffi (che non ha). Poi si guarda attorno. La quiete lo avvolge, tutto è al suo posto. La neve scende, il camino è acceso. I regali per Shirley sono lì ad aspettarla, dato che l'indomani sarà il suo compleanno. Il tempo passa così in fretta. Aveva un anno, quando adottarono quel piccolo giglio sorridente. E ora si sta trasformando in una vera e propria piccola donna. Le sue movenze, il suo modo di parlare che cerca di essere raffinato e che lo è per una bimba di cinque anni, ridanno ad una donna in miniatura. Certo, tranne per le codine bionde e la piccola bocca con un dente sì e tre denti no. Presto comincerà la scuola, presto si farà degli amici. Presto diventerà una ragazza e scoprirà cos'è l'Amore. E presto lo farà, con chissà chi. Presto scoprirà che il mondo non è tutto rose e fiori. Ma lei è una guerriera, e guerrieri ci si nasce, non ci si diventa. Calum scuote una mano per accantonare quei pensieri. Tutto questo potrà accadere, ma non quella fredda sera di Luglio. Il moro si alza, per mettere negli appositi cesti i giocattoli di Shirley. Dà uno sguardo all' orologio, che segna le nove e mezzo di sera. Decide di andare al piano superiore per riposarsi, finalmente. Apre leggermente la porta, osservando un Ashton con il naso incollato allo schermo e le dita che si muovono abilmente sulla tastiera. Accanto a lui vi è una tazza di the, quasi vuota, che di tanto in tanto sorseggia. Calum si avvicina a passo felpato, rimanendo immobile dietro al marito, con un sorriso divertito stampato sul volto. ‹ E qui abbiamo uno scrittore incazzato perchè non soddisfatto di ciò che ha scritto. ›

Ashton sobbalza, il che provoca una risata di gusto a Calum. Quest'ultimo poggia una spalla su quella del suo amato, sorridendo ora dolcemente. ‹ Credo che dovresti riposarti. E' da più di due ore che sei incollato qui. Continuerai domattina. › Il riccio si volta verso di lui, poi di nuovo verso il suo computer. ‹ Ashton, ti si legge la stanchezza in faccia. Dovresti davvero riposare per un po' di ore. Tanto che ci perdi? Niente. › il maggiore sembra riflettere su quelle parole, poi annuisce. ‹ Hai ragione, continuerò domani, tanto ho quasi finito. › il moro alza ambe le sopracciglia e inclina impercettibilmente la testa. ‹ Sono sicuro che la casa editrice apprezzerà il tuo sforzo. ›

Calum tende una mano verso il marito e quest' ultimo la afferra, facendo sì che le dita di esse si incrocino. ‹ Mi fa davvero piacere che lo pensi. › il biondo si alza, andando verso l'altra figura. ‹ Non sono l'unico a pensarlo. › Il sorriso dolce di Calum si trasforma in un sorriso alquanto divertito, mentre egli si avvicina a passi lenti ad Ashton. ‹ Ah sì? › soffia Ashton, quando i loro nasi collidono. Calum annuisce, passando l'indice sopra la gota di Ashton. Calda, rosea. ‹ E chi sono? › continua il biondo. ‹ Beh, i nostri amici, mia sorella e i miei colleghi. › risponde Calum affondando le dita della mano libera in quel groviglio morbidissimo di capelli.
A quel punto, il biondo ignora la risposta dell'altro, catturando le labbra di Calum con le sue. Pare un gioco, quello che le loro lingue fanno. È come se giocassero a nascondino, e quando una trova l'altra si rincorrono. Gli occhi dei due sono chiusi per bearsi di quel momento che in genere non accade davanti alla piccola di casa. Le enormi mani di Ashton esplorano il collo di Calum, poi le spalle, le braccia, e per finire ai polsi, i quali stringe lievemente. Le bocche cessano di muoversi, e gli sguardi colorati si incrociano. Ashton squadra quel Calum stanco ma felice in tutta la sua bellezza e semplicità. Calum sorride, osservando le labbra non troppo carnose di Ashton. É quest' ultimo che si scaraventa sull'altro per assaporare ancora il buon sapore della bocca del moro, esercitando una leggera pressione affinchè Calum cadda sul letto, con Ashton sopra. Ridacchiano, lasciandosi una serie di baci a stampo.
‹ È il tuo momento coccole? › domanda Calum a bassa voce. Subito Ashton annuisce, baciando la punta del naso del minore. ‹ È il momento delle coccole. › ribadisce, passando una mano su tutto il braccio destro di Calum. E mentre la sua mano fa su e giù per tutto l'arto, Ashton prende a mordicchiare il labbro inferiore di Calum, per poi passare al lobo dell'orecchio e scendendo verso il collo. Calum si lascia sfuggire un piccolo gemito, dato che non provava quella sensazione di piacere da giorni ormai. Ashton sorride impercettibilmente, lasciando scie di saliva su tutto il collo del giovane Hood. Dopodichè il maggiore si sposta da un lato, accarezzando i capelli dell'amato.
‹ Ti odio. › sussurra Calum, con le palpebre abbassate. Il riso delicato di Ashton si espande per tutta la stanza, facendo sorridere anche il moro. ‹ Tra qualche minuto mi amerai. › risponde Ashton, provocando nell'altro una reazione confusa. ‹ Che vuoi di- › ma Calum non ha il tempo per finire la frase, in quanto Ashton tappa la sua bocca con le labbra, in un lungo e passionale bacio. Quest'ultimo poi si mette a cavalcioni sul minore, all'altezza delle ginocchia, e Calum non può far a meno di sorridere. Con un gesto veloce ed abile, Ashton slaccia la cintura che sorregge i pantaloni dell'altro, sfilandola e buttandola dall'altra parte della stanza. Fatto questo, sbottona i jeans di Calum, sfilandoglieli lentamente.
‹ Ashton. . . › esordisce il minore, ma il giovane Irwin poggia l'indice sulle sue labbra carnose. ‹ Sta dormendo, non sentirà niente. Non faremo molto baccano. O meglio, spero che non lo farai. ›
Calum scuote la testa, alzando gli occhi al cielo. Sobbalza, peró, quando le mani di Ashton si poggiano sul basso ventre, aggrappano i bordi della maglietta di Calum, sfilando anch'essa, lasciando intravedere i vari tatuaggi di Calum, incluso quello di un uccello con sotto la scritta "Mali-Koa". Le labbra calde di Ashton si posano sui pettorali del moro, provocando a quest'ultimo una serie di brividi, i quali partono dal capo per arrivare ai piedi. Sente il cuore accellerargli man mano che Ashton si avvicina al basso ventre. Egli cerca di mantenere la calma, respirando profondamente. Le labbra di Ashton arrivano alla molla dei boxer di Calum, fermandosi per osservare un giovane Hood che entra nella fase di eccitamento. Ed è così bello, con quelle guance color vermiglio, i capelli arruffati e gli occhi color cioccolato fondente che lo fissano.
‹ Allora vado. › sussurra, afferrando il bordo dei boxer con i pollici. Calum, titubante, annuisce, preparandosi al peggio.
O al meglio?
Ashton prosegue lentamente, sfilando via da Calum anche l'ultimo degli indumenti che lo copriva. Osserva quel tutto che scaturisce in lui sensazioni sconosciute. Sembra una statua, per tutta quella bellezza. Una statua vivente. Ed è sua. Solo di Ashton.
Quest'ultimo procede da dove aveva lasciato il suo prezioso lavoro. Il respiro di Calum comincia a farsi più veloce e pesante. Odia quando Ashton decide di cimentarsi in questo tipo di cose con lui. Serra involontariamente i pugni, afferrando il lenzuolo affinchè non cacci nessun urlo. Ma il piacere è troppo e il ragazzo non riesce a stare fermo e zitto nel momento in cui Ashton comincia a leccare il suo pene.
‹ As-Ashton › ansima il giovane, affondando le dita tra i capelli di Ashton. Quest'ultimo non sembra davvero interessato al ragazzo, continuando così la sua opera di bene.
La voce di Calum è più acuta del solito e una seconda volta sussurra il nome del marito.
‹ Sì? ›
In quel momento il moro percepisce una sensazione di vuoto, il che lo porta a dire "niente", lasciando campo libero ad Ashton. ‹ Non mi venire in bocca, ehy. › ridacchia Ashton, prendendo in mano il mini-Calum per poi metterlo una piccola parte in bocca. A quel punto, il minore cede alla sensazione, e un gemito piuttosto forte esce dalle sue labbra. Il capo biondo fa su e giù, giù e su, e Calum. . .Calum sembra sentirsi così bene. Gli occhi chiusi, le labbra serrate per stare attento a ció che dice, il respiro è irregolare. Veloce, sempre più veloce. Ogni istante che passa pare un'eternità, Calum proprio non ce la fa più. ‹ Ashton, sto-sto per- › Il maggiore si ferma improvvisamente, ridendo sommessamente. ‹ Sei così sexy ed eccitante quando stai per venire, Calum. ›
Un liquido caldo ed appiccicoso invade le sue mani, portandolo a ridere fortemente. ‹ Hai la resistenza pari a quella di un foglia in autunno. Aspettami qui, vado in bagno. › e con quelle parole, Ashton scompare dalla vista di Calum. Egli si riveste immediatamente, indossando il pigiama per poi buttarsi sul letto, sfinito. Osserva il soffitto, notando che è composto da una piccola crepa. Qualche momento dopo, la figura alta e snella di Ashton si ripresenta davanti alla porta. ‹ È tutto okay? › sussurra il biondo, infilandosi il pigiama. Calum annuisce, alzando gli angoli della bocca, i quali vengono baciati da Ashton. ‹ Pensavi a lei? ›
‹ Non riesco a non pensarci. . . ›
Le braccia di Ashton stringono la vita di Calum. Lui è lì, per proteggerlo. Lui è lì, per dimostrare che c'è qualcuno in questo fottuto mondo che si importa di Calum. Lui è lì, per amarlo e per accettarlo così com'è. Bello, timido, impacciato.
‹ Me ne devi uno. › continua il biondo in un tono scherzoso, indicando la sue parti basse.
‹ Ti odio. › il moro ridacchia, spintonando il giovane Irwin.
‹ Davvero? › ora Ashton è serio, girato su un fianco con una mano sulla guancia di Calum.
‹ No. › soffia il giovane Hood, baciando la fronte di Ashton per poi chiudere gli occhi ed addormentarsi tra il tepore delle braccia dell'amato.

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Io sono tipo sprofondata, perchè è la prima volta che ho scritto una smut e OMG mi sento zozzissima. CI TENGO A DIRE CHE SONO STATA COSTRETTA DA FRANCESCA E GIULIA.
E dopo questo, vvb, buona lettura (no aiut),
Fra xxxxxx

P.S: non riuscivo a scrivere quella parolina brutta che comincia con la p perchè mi stavo uccidendo di risate. Ah, i problemi che ho.

Social Casualty || Cashton. [ #Wattys2015 ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora