-Capitolo 13.

1K 116 37
                                    

Mi sono innamorato di te come quando ci si addormenta: piano piano, poi. . . Profondamente.

Calum non sa che dire. Calum non sa che fare. Calum è una pecora nera in mezzo ad un gregge di pecore bianche. Calum è una nuvola grigia nascosta tra le nuvole bianche, le quali sembrano fatte di panna montata. Calum è il broncio in mezzo a tanti sorrisi. Lui non ama mettersi in mostra. Lui preferisce rimanersene nell'angolino della stanza, fantasticando sul come e sul perchè, formulando mille teorie che mai verranno espresse. Calum ha imparato a costruirsi una maschera, col tempo. Una maschera che per lui rappresenta l'equilibrio, la normalità, la bellezza. E cosa succede se questa maschera cade? Beh, allora cade anche lui. Cadono quegli innumerevoli sorrisi spettacolari, e finti, che fa. Cade l'espressività di quegli occhi a mandorla, rendendoli grigiinespressivi. Cade la sua voglia di vivere, di fare, di continuare a lottare per qualcosa cui ne vale la pena. Sa che prima o poi ci sarà qualcosa di bello anche per lui. Lui se lo merita. La vita non può essere fatta solo di bastoni tra le ruote, di lacrime e di sofferenza. Non può essere fatta di tempeste, di tuoni e di lampi. Anche perchè, dopo la tempesta spunta il Sole. E con il Sole, ritorna il sorriso, i pensieri positivi, la bellezza su quanto sia bella la vita, nonostante i periodi bui. Ritorna la spensieratezza, il pensiero di poter amare e di tenere a qualcuno, senza vergognarsene. 

Ma ora, Dio sembra avercela con lui. Qualcuno si sta divertendo a ribaltare le sorti della sua vita. Qualcuno sembra nutrirsi delle sue lacrime, dei suoi pugni all' aria, contro il muro, delle sue urla mute, che mai nessuno ascolterà. Nessuno può ascoltare delle urla che non sono urla. Nessun cuore potrà mai percepire quella sensazione di pieno e di vuoto al tempo stesso che possiede il ragazzo.

Si è lasciato trasportare dalla tentazione, lei l'ha portato a togliersi la sua maschera.

Ha rivelato a tutti, involontariamente, ciò che è davvero. Problematico? Fuori dal normale? Gay? Tutte questi aggettivi messi assieme portano a pensare solo ad una cosa: mostruoso.

Ma io ve lo assicuro, ve lo giuro sul mio nome, tant'è vero che mi chiamo Francesca, che Calum è un ragazzo dai mille pregi nascosti. Pregi che si trasformano in difetti. Lui è davvero fuori dal normale. L'intelligenza, la sapienza, la saggezza che ha in quella mente in continua attività è fuori dal normale. La bellezza che emana è fuori dal normale.

E forse Ashton lo ama proprio per questo.

Ashton ama l'mpossibile.

Lui vede l' impossibile in Calum.

E' una sfida, la loro, di cui saranno molti a ricordarsene. E' la loro battaglia contro il mondo. Solo loro, contro il resto del pianeta. E Calum si sente così piccolo di fronte ai problemi che gli si pongono quotidianamente davanti.

Ma chissà perchè, quando è con Ashton, lui si sente padrone della Terra, della Galassia, dell' Universo. Si sente padrone dell' Infinito.

‹ Bene, potete andare. › Afferma il carabiniere, tendendo un paio di fogli alla signora Hood. Di rimando, lei sorride, accennando a Calum di alzarsi dalla sedia. Il ragazzo obbedisce, e si avvia a testa bassa verso l'uscita della centrale. Una mano sulla spalla lo fa arrestare. ‹ Ragazzo, › Calum riconosce la voce calda del giovane carabiniere ‹ Puoi farcela. › E' un sorriso genuino, quello che il moro gli dedica, dopodichè segue la madre, verso la vettura grigia.

Si butta sul sedile, cercando di rimanere indifferente alla persona che è la vera fautrice di questa situazione. ‹ Tu non hai nessun permesso di scappare via di casa. Sei mio figlio, hai una madre, una sorella che non ha fatto altro che piangere per te. Non hai risolto niente scappando di casa, Thomas.

Social Casualty || Cashton. [ #Wattys2015 ]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora