❝ Molly O' Callaghan, come la stragrande maggior parte delle sue coetanee, adorava l'abbigliamento. Se ne veniva, con i suoi gonnoni colorati, dove al di sotto portava delle sottane ancora più invadenti. Il piccolo busto era ricoperto da corpetti strettissimi che toglievano il fiato, sia per la strettezza che per la bellezza. Motivi floreali, ghirigori, chi più ne ha più ne metta, erano ricamati e in bella mostra sul suo petto. Adorava farne sfoggio, adorava sentire i complimenti (anche se ripetitivi) degli adulatori e delle amiche della madre, la quale la consideravano un vero e proprio cigno. Perchè quell'animale? Perché il cigno rappresenta la purezza, una cosa libera da ogni peccato, ingenua. E così era Molly. Mai gli uomini avevan buttato gli occhi troppo a lungo su di lei, mai lei aveva infranto la sacrosanta regola del padre, ovvero quella di non ritrovarsi tra le lenzuola di un letto che non era il suo, o al massimo quello dei suoi genitori o di sua zia. La vita era tutta una regola per lei, e non ve ne infrangeva mai una. Era consapevole delle conseguenze che avrebbe apportato quel gesto. Lo sguardo furioso del padre, quello deluso della madre. E come poteva, una fanciulla come lei, risultare sgradevole agli occhi dei suoi genitori?
Rory Walker rappresentava l'America. Era un giovane alto da far paura, ma un vero simpaticone, il quale non aveva raggiunto nemmeno i vent'anni, ma conosceva già il lavoro, la fatica, la fame, il rumore delle poche monete che gli venivano date a fine giornata. E subito andava a comprarsi un pacchetto di sigarette, da Chester il tabaccaro. ‹ Salute, giovine! Scaricato troppo, oggi, eh? Te lo si legge in faccja. Sempre le stesse? Eh su, non mi devi mica del denaro! Per così poco? Oh santi Numi, Dio ti benedica! › Esclamava energicamente l'omone, la quale camicia rossa a quadri cominciava a strapparsi, a macchiarsi d'olio e di altre varie sostanze. Usciva, da dietro il bancone, con in mano le monete di Rory. Scompigliava i capelli biondicci e sporchi del giovane uomo, mentre restituiva gentilmente l'oro al vero proprietario. ‹ Tienili per te, questi, risparmia. Con i soldi si possono fare grandi cose. › Gli diceva.
Rory era stufo dell'America. Per quanto essa potesse essere enorme, piena di novità, invenzioni, lui dell'America non vedeva che le casse piene di pesci puzzolenti e inermi da scaricare, dalle barche dei marinai al porto. Aveva provato il caldo afoso di New York e il sudore scendere a grandi quantità. Aveva provato il gelo e il freddo che penetrava fastidiosamente nelle sue ossa e nelle sue dita, rendendole blu cobalto.
‹ Partirò per l'Inghilterra, patria del mio padre. › Esclamò, scaricando l'ultima cassa di pesci del giorno.
Poi corse da Romilda, la giornalaia. Era un segreto troppo grande per non essere condiviso. ❞C'è qualcosa che non va, in questo capitolo d'apertura. Qualcosa sfugge. Ma cosa? Pensa Calum, pensa. Eppure l'ha riletto molte volte, soddisfatto del suo lavoro. Oggi invece pare che ci sia qualcosa, anzi, l'elemento base che manca. Si tratterà della descrizione dell'America? Ma a chi interessa, in quella storia, l'America?! Dopo aver storto la bocca, in segno di disapprovazione, il ragazzo si gratta il mento, guardandosi attorno. La vista è sempre la stessa: poster, libreria, il suo adoratissimo basso, i fogli sparsi sulla scrivania, i quali, sicuramente, appartenevano a capitoli della storia. Quella dannatissima storia, che lo appassiona quanto lo fa disperare. Nottate insonni davanti allo schermo del computer, tentando di completare un capitolo, ma ritrovandosi sulla tastiera, con la bocca aperta a sognare cose strane e senza senso. O giornate nevose, mentre lui si rintana in casa indossando due/tre felpe, con una tazza colma di cioccolata fumante tra le mani, mentre rilegge il suo capolavoro. Ma in quel momento, non é nè una giornata nevosa, nè notte. É una giornata. Senza nessun aggettivo. O forse sì. Monotona. I raggi del sole l'hanno svegliato alla buon'ora, giocherellando timidamente sul suo viso. La persiana é rimasta leggermente aperta, tanto da permettere al sole di venire ad infastidire il ragazzo. Ha aiutato la signora Hood a trasportare le buste della spesa, sua sorella a scegliere un vestito per il ballo del suo club, che si intonasse con il colore dei suoi capelli e occhi. Che poi, sono gli stessi colori di Calum.
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Social Casualty || Cashton. [ #Wattys2015 ]
Fiksi Penggemar‹‹ Sei un tipo di poche parole; non sorridi quasi mai, ma... ›› Ashton si stringe nelle spalle, e in quell' atto lascia intravedere tutta la dolcezza che possiede nel cuore. ‹‹ ...ma mi piaci. ››