14- Fly my little bird

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GHOST'S POV:

Le sorrisi, per poi avviarmi verso l'uscita con lei al mio fianco.

Nella mia testa solo un pensiero dominava sugli altri: perché König voleva parlare con lei? Cosa aveva di così importante da dirle? Perché quando è uscita piangeva così disperatamente?

Non mi era chiara la situazione, e ciò mi poneva molto dubbi, domande e incertezze.

Mi fermai difronte ad una piccola auto nera, mentre cercavo disperatamente nelle mie tasche le chiavi per aprirla.

Una volta trovate sbloccai le portiere e le feci cenno di salire.

Y/N'S POV:

Sprofondai nel sedile difianco a Ghost, stanca, mentre premevo il mio pollice e l'indice contro la fronte, per cercare di trovare un leggero sollievo dal forte malditesta che mi assaliva.

Ghost rispettava il mio silenzio, non costringendomi a parlargli di ciò appena successo con König, anche se sapevo che era preoccupato per il mio stato appena uscita dal suo ufficio.

Non era colpa mia, non dovevo reagire così, non dinuovo.

Mi portai una mano alla guancia, ancora umida per tutte le lacrime scese poco fa, poi decisi di rompere l'angosciante silenzio creatosi nell'auto di Ghost.

- Mi spiace per prima, non avrei dovuto reagire così.. non è successo nulla di grave..

Ghost manteneva lo sguardo fisso sulla strada e le mani ben salde al volante, limitandosi a scuotere il capo.

- Non hai nulla di cui scusarti.

La sua voce era gentile, non era arrabbiato, ma intuivo una certa rabbia nei confronti del colonnello piuttosto elevata.

- Semmai König dovrebbe scusarsi con te, è lui che ti ha fatto stare così.

Una forte fitta allo stomaco mi colpì all'improvviso, facendomi portare entrambe le mani sul stomaco, in cerca di sollievo.

Ghost giro per un'istante il capo, preoccupato, mentre io presi fiato.

- No, lui non ha fatto nulla, sono io a dovermi scusare.

- Come scusa?

Ghost si girò sorpreso, colpito da ciò che avevo appena detto.

Io deglutii rumorosamente, incerta di ciò che stavo per fare, poi chiusi gli occhi.

Avanti, spicca il volo piccolo uccellino.

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- Avanti! Vola!

Lucas era accanto a me, con una mano reggeva un piccolo uccellino, che pochi giorni prima avevamo trovato ferito difronte al nostro appartamento, mentre con l'altra cingeva i miei fianchi.

Mi ero accoccolata nell'incavo del suo collo, sorridente e spensierata, inconsapevole di cosa stessimo andando incontro.

Il piccolo uccellino si alzò sulle sue zampette, si stiracchiò le ali e poi spiccò il volo, sparendo all'orizzonte insieme alle luci dei lampioni che iniziavano ad accendersi in lontananza.

Rientrammo nell'appartamento, chiudendoci alle spalle la porta finestra del terrazzo.

Andai in camera nostra, mi misi un piccolo vestitino bianco con i bordi ricamati all'uncinetto, un paio di ballerine rosa confetto, una cintura con dei dettagli color oro e un paio di calze bianche quasi trasparenti che mi arrivavano fino alla coscia.
Poi andai in bagno, raccolsi o miei lunghi capelli castani in una coda alta, lasciando fuori solo due ciocche davanti. Mi truccai leggermente e uscii dal bagno, raggiungendo Lucas all'ingresso.

"Solo Due Parole" | Ghost×Female Reader (+other character)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora