💫𝒄𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 𝒖𝒏𝒐💫

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*pov fede*

"-tra 200 km gira a destra-" ripeteva la vocina del mio navigatore, "-allora? quando ti manca?-" disse mio fratello in chiamata,
"-sono quasi arrivato-" risposi vedendo i tetti delle case in lontananza, solo un ponte separava me e la città.
mi sto trasferendo a milano da mio fratello, lavora in un piccolo pub accanto alla nostra casa, un tempo gestito da mio padre.
mi ha offerto di lavorare con lui, ovviamente ho accettato, anche se la cosa mi spaventa un po', a Milano REGNA la mafia, insomma, la cosa mi garba, ho sempre avuto passione per queste cose, anche se nei film è tutto diverso.
sono stanco di dover pagare tutti i debiti di mia madre, dopo la separazione beve e si droga, e io ovviamente mi ritrovo infiniti debiti a nome mio, e lo stipendio anche se abbastanza alto dura neanche venti giorni, o pago i debiti o l'affitto di casa, pensando anche alle faccende di casa, insomma, sono totalmente incasinato.
ho appena compiuto 17 anni, ma ho sempre lavorato dopo scuola come babysitter per guadagnare qualcosina, non ché lo stipendio fosse così alto ma ai tempi mi andava bene comunque.
così decisi di lasciare mia madre a roma e continuare la mia vita a milano.

lasciando perdere la storia della mia vita, vidi il mio fratellone seduto sul marciapiede ad aspettarmi,
"-ma quanto sei cresciuto!-" disse scompigliandomi i capelli biondi, "-anche te non sei male-" dissi ridacchiando,
"-allora sei pronto?-" disse iniziando a camminare verso casa, "-diciamo, quando posso iniziare?-", dissi seguendolo trascinando con me la valigia, "-da domani se per te va bene-" rispose inserendo le chiavi nella serratura, "-certo, va più che bene-" risposi entrando finalmente in casa.
sistemai le valigie e le poche cose che avevo portato in camera mia, ero stanchissimo per via del viaggio, ma non volevo lasciare già lollo solo, così tornai da lui,
"-andiamo a bere così ti presento la mia ciurma-" chiese lollo portandomi nel fantomatico pub dove dovrò lavorare, non era molto lontano da casa infatti neanche dieci minuti e ci trovammo lì davanti.
"-lui è diego-" disse indicandomi un ragazzo alto più o meno quanto me, capelli biondi e occhi verdi,
"-ei ciao! sono Federico-" dissi dandogli la mano,
"-piacere-" disse sorridendomi,
"-lui è luca-" disse indicando un'altro, capelli neri e occhi blu "-ciao, federico-" disse mantenendo una faccia seria.
a differenza dell'altro questo era più serio, non mi piace. dopo la presentazione di tutti ordinammo un bicchiere di birra, anche se sinceramente non ne vado matto, preferisco di gran lunga una bella tazza di thè alla pesca, ma non fa nulla.
ci sedemmo al tavolo cazzeggiando e parlando del più e del meno, vidi un sacchetto con una polverina bianca nella tasca di lollo, ma non ci feci caso, lasciai perdere e mi alzai dalla sedia
"-lollo, io vado sono stanco-" dissi tirandogli la maglia in modo che mi sentisse, "-va bene, io tra poco vengo, non mi aspettare sveglio-" disse sorridendo, così mi diressi verso casa con la musica nelle orecchie, non era tanto lontana, 5 minuti da lì,
appena arrivai aprì la porta di casa levando la giacca e le scarpe, le sistemai accanto alla porta d'ingresso e stremato mi buttai sul letto, neanche il tempo di cambiarmi che mi addormentai. mi svegliai piangendo, continuavo a sognare mio padre, il mio amatissimo papà...
non vi ho parlato di lui, ne tantomeno di cosa gli sia successo... beh, sinceramente non so lo neanche io.

facciamo un salto all'indietro,

era la mattina del 14 giugno, il mio quindicesimo compleanno, esattamente due anni fa, tornavo a casa dopo una passeggiata con mio fratello, cercai mio padre in ogni angolo della casa, ma di lui non trovai nulla, se non un bigliettino lasciato sul mio letto con una scatolina bianca, "-𝐭𝐚𝐧𝐭𝐢𝐬𝐬𝐢𝐦𝐢 𝐚𝐮𝐠𝐮𝐫𝐢 𝐟𝐢𝐨𝐫𝐞𝐥𝐥𝐢𝐧𝐨 𝐦𝐢𝐨, 𝐩𝐚𝐩𝐚̀ 𝐬𝐭𝐚 𝐛𝐞𝐧𝐞, 𝐧𝐨𝐧 𝐜𝐞𝐫𝐜𝐚𝐭𝐞𝐦𝐢, 𝐩𝐫𝐞𝐧𝐝𝐞𝐭𝐞𝐯𝐢 𝐜𝐮𝐫𝐚 𝐝𝐢 𝐯𝐨𝐬𝐭𝐫𝐚 𝐦𝐚𝐝𝐫𝐞, 𝐯𝐢 𝐚𝐦𝐨 𝐩𝐢𝐮̀ 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐚 𝐦𝐢𝐚 𝐯𝐢𝐭𝐚-" insomma, abbastanza confusionario, nella scatola trovai un ciondolo che ho tutt'ora al collo, era una targhetta con le iniziali della nostra famiglia, prima che si distruggesse.
scoprì solo dopo due mesi che spacciava, faceva uso di sostanze stupefacenti, ma è sempre comunque stato un'ottimo padre, c'è sempre stato, ma fatto sta che da quel giorno non sentì più mio padre, non so che fine abbia fatto.

mi alzai andando a prendere un bicchiere d'acqua, guardai l'orologio che segnavano le 4:40, e di mio fratello ancora nessuna tracca, non era tornato a casa, provai a chiamarlo ma niente, trovai un messaggio in segreteria in cui diceva che sarebbe rimasto da un'amico a dormire e che sarebbe tornato domani mattina presto, non so come e ne perché ma non sembrava convinto... tornai a dormire anche se i miei incubi me lo impedivano.

il rumore assordante della sveglia suonò alle 8:00 del mattino, aprì lentamente gli occhi cercando di riconnettere il cervello, mi alzai lentamente, presi i vestiti e mi chiusi in bagno, mi lavai, indossai i miei vestiti e andai a fare colazione di sotto,
"-ma buongiorno principessa, già sveglio?-" disse mio fratello incredulo, "-si, volevo fare un giro nei dintorni-" dissi mordendo un biscotto lasciato incustodito sulla cucina, "-va bene, ti ricordi vero che alle 19:00 devi stare lì già cambiato? devi anche fare chiusura-" disse alzandosi per poi andare in camera, "-si stai tranquillo, ci vediamo dopo-" dissi uscendo di casa.

passeggiai tra le strade di Milano, e oltre qualche casetta non c'era altro, se non un supermercato e il pub in cui lavoravo, era piuttosto deserto è tutto mi metteva un po' d'ansia, ma continuai per le strade tranquillamente.
dopo essermi stancato tornai a casa, mio fratello già non c'era, ne approfittai per stendermi sul letto cercando di addormentarmi avendo dormito a spezzoni.
la sveglia suonò alle 16:30, avevo dormito letteralmente tutto il giorno, mi cambiai e uscì di casa per raggiungere il pub per scambiare qualche chiacchiera con i miei "colleghi".
non erano di molte parole, anzi quasi per niente, neanche un sorriso...

erano le 19:30 e nel locale non c'era ancora chissà quanta gente, se non qualche ragazzino che fingeva di essere ubriaco bevendo un bicchiere d'acqua, era così noioso stare lì e non fare un cazzo aspettando che qualcuno ti chieda un drink, finalmente il locale si riempì e già le mie orecchie stavano cedendo,
"-vorrei una birra per favore!-", e la serata continuò tranquilla, con gente del tutto andata e gente che ballava spensierata senza fermarsi un'attimo, con la preparazione di drink ero totalmente negato, erano più quelli che arrivavano a terra che quelli che servivo, "prenderai la mano" così dice mio fratello, ma tutto credo tranne che questo. il pub occasionalmente chiudeva alle 3:00 del mattino, e vi dico solo che al primo giorno volevo già mollare tutto e andarmene, ma avevo bisogno di soldi, come tutti d'altronde, o quasi.

mio fratello ci è cresciuto qui, nonostante il pub fosse di nostro padre, mandarlo avanti senza di lui è difficile, ma spero dovunque sia, stia bene.

fortunatamente le ore passarono e il locale si stava svuotando, una volta completamente vuoto mi dedicai alla pulizia, non vi dico cosa non ho trovato lì a terra...
una volta fatto risplendere presi le mie cose e chiusi il portone.
cazzo che stanchezza, se non mi addormento ora mi sparo.

come non detto appena arrivai a casa senza controllare se ci fosse o no mio fratello mi buttai sul letto, crollando finalmente nel mio piccolo mondo.

𝑚𝑖𝑠𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑏𝑖𝑜𝑛𝑑𝑖𝑛𝑜 𝑠𝑒𝑥𝑦 ♡︎𝐒𝐓𝐑𝐄𝐂𝐈𝐂𝐎♡︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora