💫𝐜𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐬𝐞𝐝𝐢𝐜𝐢💫

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*fede pov*

mi svegliai stropicciando gli occhi, sistemai il letto e uscì dalla stanza, "-buongiorno-" disse lucke seduto tranquillamente sul divano, "-giorno-" risposi sedendo accanto a lui, "-dormito bene?-" chiese posando una mano sulla mia coscia, il suo tocco non era per niente paragonabile a quello del rosso, il suo era delicato, deciso, mentre questo era l'esatto opposto.

dovevo togliere quel ragazzo dalla mia mente, dovevo dimenticarmi di tutto, come probabilmente avrà già fatto lui.

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"-grazie per avermi aiutato-" dissi abbracciandolo, "-di niente-" rispose staccandosi da me.
era arrivato il momento di tornare a casa, di spiegare il perché fossi sparito dal nulla a mio fratello, così mi incamminai, fortunatamente casa era molto vicina.

aprì la porta ma non ci fu nessuno ad accogliermi, come sinceramente mi aspettavo, trovai un bigliettino sul tavolo,

𝐶𝑖𝑎𝑜 𝑓𝑒𝑑𝑒, 𝑛𝑜𝑛 𝑠𝑜 𝑞𝑢𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑙𝑒𝑔𝑔𝑒𝑟𝑎𝑖 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑚𝑒𝑠𝑠𝑎𝑔𝑔𝑖𝑜,
𝑣𝑜𝑙𝑒𝑣𝑜 𝑠𝑜𝑙𝑜 𝑑𝑖𝑟𝑡𝑖 𝑐ℎ𝑒 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑐𝑜𝑛 𝑝𝑎𝑝𝑎̀,
𝑖𝑛 𝑐𝑎𝑠𝑜 𝑣𝑜𝑙𝑒𝑠𝑠𝑖 𝑢𝑛𝑖𝑟𝑡𝑖 𝑎 𝑛𝑜𝑖 𝑐ℎ𝑖𝑎𝑚𝑎𝑚𝑖, 𝑠𝑜𝑙𝑖𝑡𝑜 𝑛𝑢𝑚𝑒𝑟𝑜.

𝑡𝑖 𝑣𝑜𝑔𝑙𝑖𝑜 𝑏𝑒𝑛𝑒.
-𝑙𝑜𝑙𝑙𝑜

avevo bisogno di distrarmi, di cambiare vita, così presi il telefono fisso e chiamai mio fratello.
"-pronto?-" disse rispondendo al telefono, "-lorenzo sono federico-" dissi giocando con i lacci della felpa, "-oddio fede! che fine hai fatto?!-"
"-non voglio parlarne, magari lo farò più in là, dove sei?-" chiesi, perché ogni singola cosa mi ricordava quel ragazzo?! perché non lasciava la mia testa?

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"- mando una guardia a prenderti-" disse chiudendo il telefono.
dopo neanche cinque minuti una macchina bianca mi aspettava davanti casa, chiusi la porta e salì

mi persi completamente a guardare fuori il finestrino, quel paesaggio bellissimo.

dopo qualche minuto mi ritrovai davanti una villa abbastanza grande, mi avvicinai al citofono e notai come non avessero cambiato i nomi, infatti c'era ancora scritto "Michele Bravi" padre di nicola.
davanti la porta di casa mi aspettava mio fratello, subito gli corsi addosso, quanto mi è mancato.

"-papà c'è Federico-" gridò entrando in casa, subito dopo vidi una figura alta molto robusta, non aveva molti capelli in testa ma un grande sorriso, "-papà!-" gridai andando ad abbracciarlo.
rivederlo dopo anni è stato bellissimo, anche se ha scelto lui di andarsene.
assieme a noi tre c'era anche una ragazza sulla ventina d'anni, non gli era permesso parlare con noi, aveva un tratto familiare, come se la conoscessi già... capelli biondi, occhi verdi e un bellissimo sorriso, non so come ma aveva alcuni tratti di Nicola, e ancora una volta mi soffermavo a pensarlo.

mio fratello mi mostrò tutta la villa e la mia stanza, era molto bella ma non mi attirava particolarmente, aveva le pareti azzurre pastello, parquet chiaro, un letto matrimoniale con le lenzuola blu, una scrivania di legno scuro e una grande finestra.
era carina ma non era nel mio stile.

mio padre non sa che mi piacciono i ragazzi, e conoscendolo reagirebbe male.
come quando da bambino vedevo un ragazzo con una gonna o un abito femminile e lui lo guardava con disprezzo e commentava con cose poco carine, io invece ho sempre ammirato chi invece fa come vuole senza paura del giudizio altrui.

"-fede vieni giù-" disse mio padre svegliandomi dai miei pensieri, "-arrivo-" gridai scendendo le scale, "-ora che fai parte anche tu di questa banda e ora che inizi a fare ciò che devi-" disse girando nervosamente i fogli tra le mani, non avevo pensato a questo, ora dovevo anche io fare ciò che facevano loro, "-cosa dobbiamo fare?-" dissi sedendo difronte a lui, "-abbiamo un gruppo che ci sta tra i piedi, dobbiamo liberarci di loro, o meglio, del capo-" disse fissandomi, "-ok, sappiamo qualcosa?-" chiesi per curiosità, "-no, sappiamo solo il nome del capo-" disse scrivendo qualcosa su un pezzo di carta, "-e quale sarebbe?-" dissi ormai incuriosito, "-cico tobbi-" aggiunse alzandosi dalla sedia.

avrei dovuto ucciderlo, avrei dovuto uccidere il ragazzo che mi ha fatto innamorare e soffrire allo stesso tempo, potrei dirgli dove vivono e cosa hanno in mente, ma una parte di me non voleva assolutamente fare niente.

anche se mi aveva cacciato rimaneva comunque una parte fondamentale di me, avevo il suo sorriso impresso nella mente, e non la lasciava neanche un secondo.

"-chi è quella ragazza bionda? perché non parla con noi?-" chiesi vedendola lì sola in lontananza, "-questo non ti riguarda, pensa piuttosto ad allenarti-" disse uscendo dalla stanza, chi era quella ragazza? cosa ci faceva qui...?

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"-prendi bene la mira e spara al bersaglio-" disse mio fratello aiutandomi con la pistola, presi la mira e sparai, non avevo colpito perfettamente il centro ma andava bene, "-bravo! più in là ci prenderai la mano-" disse sorridendomi, "-possiamo fare altro? non mi piace molto sparare-" dissi guardando a terra, "-va bene, vuoi provare con questo?-" chiese passandomi un coltellino, lo presi e lo lancia contro il bersaglio colpendo perfettamente il centro, "-ok ho capito, sei più un tipo da coltello-" disse ridacchiando avvicinandosi al bersaglio.

"-per oggi può bastare, andiamo?-" disse sistemando tutto, "-tu vai, voglio stare ancora un po' qui-" dissi avvicinandomi al tavolo, "-va bene-" detto questo si allontanò, perché ogni cosa che facevo mi portava a pensare a lui...? presi un coltellino e con tutta la forza che avevo lo lanciai contro il bersaglio, immaginando lui al suo posto, una lacrima scese tagliando il mio viso, perché...?
perché dovevo ucciderlo io? io sono innamorato di lui, mi piace così tanto anche se mi ha trattato malissimo, senza motivo.
ma lui, lui mi faceva stare bene, chissà se ogni tanto mi pensa, se sta bene.

*pov cico*

"-alex, novità?-" chiesi giocarellando con il pacchetto di sigarette, "-sono riuscito a vendere un kg di eroina a 25.000€, ho detto che è la roba più buona del mercato-" disse sorridente mostrandomi i soldi, "-e c'è cascato in pieno-" aggiunse subito dopo sorridendo, "-e bravo alexino-" dissi accennando un sorriso.

ad interrompere il discorso fu una guardia, "-avanti-" dissi fissando la porta, "capo scusi il disturbo, mi ha contattato regina, vuole sapere se ci sarà alla sua festa domani alle 15-" chiese cold entrando in stanza, "-festa di cosa?-" chiesi respirando il fumo della mia sigaretta, "-compleanno-" disse passandomi la busta della lettera,
"-ci sarò-" dissi guardando curiosamente la lettera scritta da lei, è innamorata di me, penso ormai da anni, ma ovviamente non potrò mai dargli una chance.
"-perfetto, qualche macchina vorrà usare?-" chiese uscendo dalla stanza, "-n°14-" risposi guardando alex, sorridere.
"-ci andrai davvero?-" disse una volta rimasti soli, "-perché no-", dissi guardandolo strano, "-ora vado alexino, ci vediamo domani, oh e procurami un bel vestito, mi affido a te-" dissi facendogli l'occhiolino "-agli ordini-" disse ridacchiando.

mi piaceva molto parlare con lui anche se a volte litigavamo h24, è sempre stato un'ottimo amico.

chiusi la porta alle spalle e raggiunsi la mia moto, avevo bisogno di un po' di svago, di stare solo.
indossai il casco e accesi il motore, partì come se per strada ci fossi solo io, amavo rischiare, guardare in faccia la morte, mi faceva sentire vivo.

arrivai nel mio posto preferito, il mare.
spensi il motore e rimasi lì seduto sulla moto, guardavo il sole che piano piano tramontava, in qualche modo mi faceva calmare, mi portava alla mia famiglia, chissà com'è bello da lassù, fissare la luna da vicino...

𝑚𝑖𝑠𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑏𝑖𝑜𝑛𝑑𝑖𝑛𝑜 𝑠𝑒𝑥𝑦 ♡︎𝐒𝐓𝐑𝐄𝐂𝐈𝐂𝐎♡︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora