💫𝒄𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 𝒄𝒊𝒏𝒒𝒖𝒆💫

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*pov fede*

la guardia, cold mi è sembrato di sentire, mi ha mostrato le zone accessibili della casa e non, infine entrammo nella
camera, le pareti erano lilla, un parquet scuro e una grande finestra, al centro della stanza c'era un letto singolo con le lenzuola bianche, un guardaroba sulla sinistra e un tappeto vicino al letto, ancora non avevo capito perché mi avessero rapito, ma ad essere sincero neanche mi dispiaceva, lollo erano ormai giorni che non tornava a casa, figurati se si accorge che non ci sono più, lì fuori non ho niente da perdere, nessuno.

mi cambiai indossando dei pantaloncini neri e una felpa viola, scesi di sotto dove già c'erano tutti, tranne il misterioso mascherato, che devo dire, mi incuriosiva parecchio, perché usa una maschera? il cappuccio anche in casa? se fosse insicuro di qualcosa? del suo aspetto forse, so solo che lo avrei scoperto.

"-ciao fede, scusa se non mi sono presentata prima, sono anna-" disse una ragazza poco più alta di me, aveva i capelli castani con qualche ciocca viola, occhi castani e un grazioso vestitino che gli arrivava a metà coscia, se devo essere sincero mi sta molto simpatica, andando avanti conobbi tutti gli altri, ettore, michele e quel traditore di alex che già conoscevo, "-ei...-" cercò di parlare avvicinandosi a me, "-che vuoi?-" dissi freddo,
"-prometto che ti spiegherà tutto-" disse grattandosi la nuca, "-chi?-" chiesi confuso "-cico-", disse per poi allontanarsi, dalla porta entrò il diretto interessato, aveva la camicia sporca di... di sangue?

senza dire niente salì di sopra, perché ero qui?!

"-mi scusi, può portarmi nell'ufficio di cico?-" chiesi alla guardia di prima, "-da questa parte-" disse iniziando a salire le scale, si fermò davanti ad una porta nera, bussò e si sentì dall'interno un "-avanti-", la guardia entrò chiedendomi di aspettare fuori, dopo poco aprì la porta e mi fece entrare, l'ufficio era quasi il doppio della mia camera, le pareti bordeaux, parquet scuro, una grande scrivania al centro della stanza con due sedie davanti, una grande finestra in cui stava guardando lui, girato del tutto con la sedia, stava fumando, quindi credo fosse senza maschera.

"-dimmi-" disse lui abbassando la maschera per poi girarsi verso di me, "-perchè sono qui?-" chiesi guardandolo negli occhi, "-siediti-" disse indicando una sedia davanti a lui, senza esitare mi sedetti lì, "-allora?-" chiesi impaziente, si sistemò meglio la maschera e inizò a parlare, "-io rispondo alle tue domande se tu rispondi alle mie-" disse incrociando le braccia,
"-non ho intenzione di parlare con una maschera di cui non so nulla-" dissi pentendomene quasi subito, stavo giocando con il fuoco.

credo abbia sorriso, non so dirvi con certezza.
"-la porta è quella-" disse lui, "-perchè indossi una maschera?-" chiesi sudando freddo, "-non capiresti-" disse lui guardandomi fisso, metteva ansia.
"-ti vergogni di qualcosa? io non ti giudico-" dissi sperando di vederlo senza, si mise a ridere, la sua risata era così bella, era contagiosa, lo guardai confuso non capendo il motivo per cui stesse ridendo, "-no ragazzino, non mi vergogno di niente, è più difficile di quanto sembri-" disse per poi alzarsi, perché allora usava quella maschera? gli altri conoscevano la sua vera identità? avevo così tante domande da fare. "-aspetta-" dissi alzandosi dietro di lui, "-c'entra per caso mio fratello? ha fatto qualcosa lui? dimmi perché sono qui e non ti romperò più-" dissi aspettando una sua risposta, "-tuo padre-" disse freddo per poi uscire, senza neanche girarsi verso di me.

mio padre? ero più confuso di prima.

essendo ora di cena scesi di sotto assieme agli altri, a capo tavola ovviamente c'era cico, accanto Ettore e dalla parte opposta michele, accanto a lui alex e accanto a ettore anna, mi sedetti accanto a lei, osservando cico, come faceva a mangiare con la maschera sulla faccia? doveva levarla.

"-dovrei prendere una maschera con il buco alla bocca-" disse tendendosi conto, "-o magari una a metà faccia?-" propose il ragazzo alla sua destra, "-sarebbe più facile riconoscermi, genio-" disse il rosso dandogli un pugnetto sulla spalla, "-levala no? potresti fare un'eccezione-" disse la ragazza accanto a me, "-poi dovrei uccidere il ragazzino-" disse per poi girarsi verso di me, "-morirebbe solo guardandoti-" disse lei ridacchiando"-ahah annabattuta-" disse lanciandogli un pezzo di pane,
perché non voleva farsi vedere da me?

dopo poco il rosso salì nella sua stanza, tornando di sotto con una maschera nera tipo passamontagna, con solo occhi e bocca scoperta, "-non voglio chiederti perché hai quella roba-" disse anna ridendo, "-sopravvivenza cara anna, sopravvivenza-" disse ridacchiando sedendosi al posto di prima.

mi fissai sulle sue labbra carnose, erano un rosso abbastanza chiaro, ma bellissime, per non parlare del suo sorriso, perché nasconderlo?!

la curiosità di vedere il suo viso saliva ogni secondo che si presentava davanti a me, innamorarsi del proprio rapinatore non è di certo una cosa che dovrei fare, ma è più forte di me.

volevo sicuramente sapere più cose di quell'uomo, anche se ci vorranno anni, non so neanche cosa voglia da me.

dopo la cena tutti si alzarono per una riunione importante, tranne anna.

"-fede, ti posso parlare?-" disse bevendo un goccio d'acqua, "-si certo-" risposi spostando leggermente il mio piatto da davanti, "-preferirei farlo nel mio ufficio-" disse alzandosi subito dopo "-oh ok-" mi limitai a seguirla di sopra, a differenza dell'ufficio del rosso il suo era molto più accogliente, pareti lilla, parquet scuro come tutta la casa, e c'erano più finestre, accompagnate da piccole tendine viola chiaro.

"-siediti pure-" disse spostando una sedia per me, "-so che può sembrare un po' affrettato siccome non mi conosci...-" disse sistemandosi gli occhiali "-ho bisogno di sapere qualche informazione su tuo padre-", disse guardandomi mentre annotava qualcosa su un piccolo quaderno, "-m-mio padre?-" i miei occhi si riempirono di lacrime, tirai un lungo sospiro per poi dirgli ciò se sapevo, infondo di lei sapevo di potermi fidare, "-non so che fine abbia fatto, non ho sue notizie da ormai due anni, è andato via di casa lasciandomi solo con mio fratello e mia madre-" dissi giocando con le mani, "-vuoi dire che tu non ne sai nulla?-", disse alzandosi dalla sedia "-d-di cosa?-" balbettai cercando di capire qualcosa, "-fa parte della mafia, proprio come noi, ma siamo contro-" disse avvicinandosi ancora un po' a me, non risposi, le lacrime iniziarono a rigarmi il viso, lui mi aveva abbandonato per farsi una nuova vita, ha sempre fatto il bravo padre per poi sparire nel nulla, di sua spontanea volontà, e ciò mi distrusse interiormente.

vedevo appannato, ma sono sicuro che anna mi stesse abbracciando.

𝑚𝑖𝑠𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑏𝑖𝑜𝑛𝑑𝑖𝑛𝑜 𝑠𝑒𝑥𝑦 ♡︎𝐒𝐓𝐑𝐄𝐂𝐈𝐂𝐎♡︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora