💫𝐜𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐮𝐧𝐝𝐢𝐜𝐢💫

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*cico pov*

dopo quella stanchissima giornata finalmente tornammo a casa, anche se adesso i jk non ci avrebbero dato più fastidio la cosa migliore era trasferirci, lontano da qui, lontano da tutto questo.

senza proferire parola con nessuno andai nel mio ufficio, accesi il computer e cercai una villetta carina da comprare, siccome eravamo in sette avevamo bisogno di molto spazio e almeno una camera ciascuno, ne trovai una non molto lontano da qui ma non mi convinceva, dopo minuti e minuti una mi attirò molto, aveva un salotto, una cucina, un bagno piccolo e scale a chiocciola, sopra c'erano otto camere molto grandi, un bagno con la vasca e una piccola terrazza, aveva anche un fantastico giardino.

i soldi per noi non sono mai stati un problema, così scrissi al proprietario un appuntamento per poterla vedere meglio, in attesa della risposta convocai tutti per poterne parlare.

dopo una decina di minuti entrarono nel mio ufficio, "-dicci-" disse subito Ettore sedendo difronte a me, "-ci trasferiamo-" dissi fissando lo schermo del computer, "-e dove andiamo?-" disse il turchese sempre più curioso, "-ho trovato una villa poco più lontano da qui, è un pericolo stare in questa casa-" dissi alzando finalmente gli occhi dal pc, l'idea sembrava piacere a tutti, così iniziarono a preparare valigie e scatoloni mentre io prendevo accordo con il proprietario di casa.

dovevo solo parlare con il biondino, uscì dalla stanza e mi ritrovai la sua porta bianca con qualche farfalla colorata disegnata da lui, bussai e sentì la sua piccola vocina, era ancora spaventato dalla sera prima, "-avanti-" disse quasi sussurrando, "-ei come stai?-" dissi sedendo accanto a lui, era pallido, seduto accanto al muro con le ginocchia raccolte e le braccia poggiate sopra, "-sto bene, grazie-" disse girando di poco la testa verso di me, "-vieni a mangiare-" dissi con la voce più dolce che potessi fare, "-non ho fame-" rispose guardando un punto fisso nella stanza, "-non era una domanda, devi venire e basta-" dissi prendendolo in braccio, "-nico ti prego non ho voglia mettimi giù!-" gridò dimenandosi sulla mia forte schiena.

una volta arrivato al grande tavolo dove già tutti erano intenti a riempire il proprio piatto, "-ciao fede-" salutò anna, "-ciao-" rispose mentre lo mettevo giù lentamente, "-comunque fede, cambiamo casa, qui non siamo più al sicuro-" dissi ricordandomi, "-e io vengo con voi?-" disse guardandomi, "-si, se vuoi-" risposi mangiando un pezzo di pane, sembrava felice di cambiare casa, un po' come tutti noi, nonostante ci fossero dei bellissimi ricordi in ogni singolo angolo non potevamo rischiare di morire, non volevo vendere la casa, siamo qui da cinque anni, non voglio dare questo posto ad altre persone.

*fede pov*

stavo nella mia stanza, non avevo voglia di stare con nessuno, avevo ancora in mente il corpo di quell'uomo a terra, in una pozza di sangue.
ed è colpa mia. io l'ho ucciso.
so che mi ha detto di ucciderlo per salvarmi la vita, ma mi fa male.
sentì bussare e con un debole avanti entrò il rosso, "-ei come stai?-" chiese dolcemente sedendo accanto a me, "-sto bene grazie-" risposi guardandolo di poco, "-vieni a mangiare-" disse guardandomi, "-non ho fame-" dissi guardando un punto fisso nella stanza, "-non era una domanda, devi venire e basta-" disse alzandosi prendendomi sulle spalle, il mio volto divenne completamente rosso al contatto dei nostri corpi, "-nico ti prego non ho voglia mettimi giù!-" dissi sbattendo i pugni sulla sua schiena, non mi ascoltò e subito dopo mi ritrovai davanti al tavolo.

"-ciao fede-" mi salutò anna notandomi, "-ciao-" risposi sedendo accanto a lei, "-comunque fede, cambiamo casa, qui non siamo più al sicuro-" disse nicola sorseggiando un bicchiere d'acqua, "-e io vengo con voi?-" dissi guardandolo, "-si, se vuoi-" rispose mangiando un pezzo di pane, ero felice di cambiare casa, soprattutto di stare con persone come loro.
"-dopo potrei passare da casa per prendere alcune cose?-" dissi guardando il rosso, "-va bene, ti accompagnerà cold-" disse per poi alzarsi e andarsene seguito da ettore, michele e alex, lasciando anna e Giorgio lì seduti.

"-è pronto?-" disse cold venendo verso di me, "-si possiamo andare-" risposi camminando davanti,
prendemmo una macchina semplice e nera per non dare all'occhio, "-qui a sinistra-" dissi indicandogli la strada di casa, "-siamo arrivati-" urlai indicandogli il cancello nero,

"-faccio subito-" dissi uscendo dalla macchina per poi entrare in casa, era completamente in disordine, la mia stanza era l'unica cosa sistemata, presi tutti i miei vestiti e alcune cose per disegnare, come fogli, tele, colori ecc...
una volta finito uscì di casa ritrovandomi davanti un vecchio amico, sapevo di piacergli ma non era il mio tipo, era carino ma il carattere non mi piaceva, sapeva essere molto manesco.

"-fede ma che fine hai fatto, sono giorni che ti cerco-" disse venendo verso me, "-non avvicinarti, ho cambiato casa-" dissi facendo qualche passo indietro, non volevo nulla a che fare con lui, cold mi guardava dalla macchina, il suo lavoro era controllare che nessuno mi facesse male, "-va bene, ti lascio il mio numero-" disse dandomi un foglietto bianco, lo misi in tasca e senza salutare tornai alla macchina.

"-va tutto bene?-" chiese cold ripartendo, "-si grazie-" risposi guardando fuori il finestrino.

una volta arrivato cold mi aiutò a portare tutto dentro, non c'era traccia di nessuno, neanche di anna e Giorgio,
andai di sopra e iniziai a disegnare sulla mia tela, tracciando diverse linee di mille colori, avevo davanti la finestra con un fantastico paesaggio, il tramonto illuminava il prato pieno di fiori, amavo questo posto, mi trasmetteva tanta tranquillità.

sentì il cancello automatico aprirsi, mi affacciai meglio alla finestra e vidi il rosso seguito da tutti gli altri, rimasi a fissarlo, aveva una camicia nera abbastanza stretta, dei jeans neri, delle scarpe del medesimo colore e una cintura argentata.
alcune ciocche di capelli rossi gli scendevano sul viso coperto ancora dalla maschera, non penso di aver mai visto un ragazzo più bello di lui, era stronzo ma aveva anche un lato di dolcezza che mostrava raramente, ha sofferto molto e si è chiuso in se stesso.
è scontroso e freddo per nascondere quanto è stato male.

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𝑚𝑖𝑠𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑏𝑖𝑜𝑛𝑑𝑖𝑛𝑜 𝑠𝑒𝑥𝑦 ♡︎𝐒𝐓𝐑𝐄𝐂𝐈𝐂𝐎♡︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora