💫𝐜𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝐭𝐫𝐞𝐝𝐢𝐜𝐢💫

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*fede pov*

ad interrompere quel momento fu un ragazzo che bussò, mi staccai da lui e cercai di ricompormi, lui indossò nuovamente la maschera e uscì seguito da me, ormai quelle immagini vagavano nella mia mente senza lasciarla neanche un secondo, pensavo a lui, al bacio di poco fa, ora non potrò più farne a meno.

"-mi fa male la testa, esco a prendere un po' d'aria-" dissi imbarazzato alzando la voce per farmi sentire, mi prese la mano e mi condusse fuori il pub, finalmente le mie orecchie stavano meglio, "-dove andiamo?-" chiesi continuando a seguirlo,
"-ho caldo-" disse iniziando a sbottonare la sua camicia,
dopo qualche passo ci trovammo sulla spiaggia, avevo già capito cosa volesse fare così iniziai a spogliarmi anche io, non andavo al mare di sera dalla "scomparsa" di mio padre, piegai i miei vestiti e mi girai per cercare il rosso, lo vidi uscire dall'acqua con i capelli bagnati che gli cadevano sul viso, qualche goccia d'acqua che scendeva sul suo corpo perfetto... per quanto non ci fosse tanta luce potevo ammirare il suo fisico scolpito, la cosa che più mi attirò erano i tanti tatuaggi che aveva sparsi, quando mi resi conto che non portava altro che i boxer divenni completamente rosso.
"-ti muovi?-" disse avvicinandosi a me, sistemando i capelli bagnati, senza parlare mi alzai da terra e mi avvicinai a lui.

l'acqua anche se tardi era caldissima, "-aspettami-" dissi cercando di stare al suo passo, nuotava tranquillamente verso il largo, ho sempre avuto paura quando non posso vedere il fondo, ma cercai di non pensarci, non volevo sembrare patetico.

dopo una nuotata tornammo dove entrambi toccavamo,
era così bello stare lì con lui, si sentiva solamente il rumore delle onde e tutto era illuminato dalla luna, il cielo era cosparso di stelle, si avvicinò a me mettendo nuovamente le mani sulla mia vita, mi tirò a se baciando nuovamente le mie labbra, avrei voluto che quel momento non finisse mai, non sapevo se stesse facendo tutto questo per via dell'alcol o per sua volontà, ma era così bello. ora che ci penso, io e lui cosa siamo? cosa sono per lui? mi sta solo usando? come previsto le mie paranoie mi riempirono la testa impedendo di continuare il bacio così mi bloccai.
"-che succede?-" mi chiese staccandosi di poco dal mio viso, "-ho freddo-" mentì guardando un punto a caso, "-va bene, andiamo-" disse iniziando ad uscire, avrei tanto voluto dirgli il motivo, ma qualcosa dentro di me impediva il tutto.

non so cosa pensare, non so cosa fare, quando sto con lui dimentico tutto, mi sento diverso.

*pov cico*

ad interrompere quel momento fu un ragazzo che bussò, mi staccai da lui e cercai di ricompormi, indossai nuovamente la maschera e uscì seguito dal biondino,
era completamente in imbarazzo, potevo vederlo dal rossore sul viso, "-mi fa male la testa, esco a prendere un po' d'aria-" disse allontanandosi di poco, lo presi dal braccio e cercai l'uscita di quel pub, mi ero stancato di stare lì, volevo sentire il rumore delle onde, il profumo del mare.

"-dove andiamo?-" chiese mentre continuava a seguirmi, "-ho caldo-" risposi iniziando a sbottonare la camicia, ho sempre amato il mare, mi trasmette quel senso di libertà, ogni volta che guardo le onde diffondersi a terra penso alla mia sorellina, mi salgono in mente tanti bei ricordi, quando camminavamo ore e ore sulla riva alla ricerca di qualche bella conchiglia, o quando ci divertivamo a scavare le buche, se solo potessi tornare indietro, probabilmente passerei molto più tempo con lei.

buttai i miei vestiti sulla sabbia, notai come il ragazzino li stesse piegando attentamente, raggiunsi le onde che bagnavano i miei piedi, l'acqua era molto calda così mi buttai.

"-ti muovi?-" dissi camminando verso di lui siccome mi stava cercando, sentendo la mia voce si girò verso di me, rimasi incantato alla vista del suo corpo seminudo, aveva dei tratti femminili, come i fianchi stretti e le gambe snelle, qualcosa in lui mi attirava, alzai gli occhi sul suo viso, i suoi occhi color miele mi intrappolarono per qualche istante, avevo una voglia assurda di baciarlo.
mi girai e iniziai a camminare verso l'acqua, "-aspettami-" disse correndo verso di me, entrammo in acqua e nuotai verso l'acqua alta, dopo poco mi raggiunse anche lui e partì una piccola gara per chi arrivasse più lontano, e ovviamente ho vinto io, stare con lui è come stare con un bambino, dopo qualche minuto tornammo dove potevamo toccare, il suo viso roseo e illuminato dalla luce della luna, i suoi occhioni brillavano e le sue labbra bagnate mi attiravano più del previsto...

mi avvicinai a lui e senza dire nulla avvolsi le mani attorno la sua piccola vita e lo baciai, non era un bacio aggressivo, ma dolce e delicato, non ne avevo mai dato uno così prima d'ora, questo ragazzo mi farà impazzire.

quando il bacio stava diventando più intenso si fermò, "-che succede?-" chiesi staccandomi dal suo viso, "-ho freddo-" disse guardando un punto a caso, "-va bene andiamo-" dissi iniziando ad uscire, tremava, così raccolsi la camicia piegata precedentemente dal biondino e gliela passai, mi guardò accennando un sorriso, "-grazie-" sussurrò indossandola, gli stava abbastanza grande, gli arrivava a metà coscia ed era molto più carino, raccolsi le ultime cose rimaste e proseguì verso la mia auto.

sono stato così bene con lui che non bandai neanche all'orario, infatti erano già le quattro e trenta, mentre guidavo mi cadde l'occhio sulla sua coscia nuda, c'erano diversi tagli, alcuni freschi e delle cicatrici, alzai lo sguardo verso lui e gli occhi che tanto amavo erano pieni di lacrime, mi guardava come se aspettasse delle domande o delle critiche, ma non sono così, non sarò mai così, se vuole parlarmi di ciò, voglio che lo faccia di sua spontanea volontà.
mi limitai a poggiare la mano sulla sua coscia ed accarezzare delicatamente i punti in cui erano presenti tagli o cicatrici, mi chiedo come un angioletto come lui possa farsi del male da solo.

*fede pov*

iniziai a tremare per via del vento che passava tra i miei capelli bagnati, credo se ne sia accorto siccome mi passa la sua camicia, ovviamente non rifiuto e la prendo, "-grazie-" sussurro sorridendo, subito la indosso e il suo profumo mi riempie le narici, mi arriva a metà coscia e devo dire che mi piace molto.

saliamo in macchina e noto subito l'orologio che segna le quattro e trenta, guidava tenendo lo sguardo fisso sulla strada, per un'attimo i miei occhi caddero sul suo petto, aveva una grande cicatrice sull'addome, sembrava una cicatrice procurata dallo sparo di una pistola, alzai lo sguardo verso di lui e lo vidi concentrato sulle mie cosce, o per precisione sulle mie cicatrici, mi tagliavo, lo faccio tutt'ora a volte, non è mai facile parlarne con nessuno, infatti mentre le lacrime minacciavano di uscire aspettavo che mi gridasse contro o che cercasse spiegazioni, avevo paura.

aspetto di sentirlo parlare ma non lo fa, torna a guardare la strada ma sento la sua mano che mi accarezza delicatamente la coscia, tocca e sfiora qualsiasi punto, ogni singolo taglio, i tagli che mi sono procurato con una cazzo di lametta, chiuso in bagno, mentre soffocavo tra una lacrima e l'altra, e in quel momento, contavo solamente su me stesso.

𝑚𝑖𝑠𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑏𝑖𝑜𝑛𝑑𝑖𝑛𝑜 𝑠𝑒𝑥𝑦 ♡︎𝐒𝐓𝐑𝐄𝐂𝐈𝐂𝐎♡︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora