Il Torneo

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La paura è un grido,

il terrore è un sussurro.

- Anonimo


Non appena rientrai nell'Accademia presi a correre verso la mia stanza, vergognandomi delle mie lacrime e incapace di trattenermi ancora a lungo.

<< Ah! >> Esclamai andando a sbattere contro qualcuno. Mi afferrò per le braccia, impedendomi di cadere. Sollevai il volto ancora in parte sporco di sangue. Rimasi a bocca aperta, era qualcuno che non avevo mai visto tra le mura dell'Accademia, ne ero certa perché altrimenti lo avrei notato subito. Aveva un volto particolare, gli occhi a mandorla, le labbra piene e i capelli corvini scompigliati. La sua pelle sembrava porcellana. Il suo sguardo era calmo e trasudava saggezza e gentilezza. Mi aiutò a ritrovare l'equilibrio e nei suoi occhi vidi la stessa sorpresa che provavo io, nel vedere lui. Lui però, sembrò subito uscire da quella trance, << stai bene? Cosa ti è successo? >> Domandò lui con voce preoccupata, notando il miscuglio di sangue e lacrime dipinto sul mio volto. Io non riuscii a trovare la voce, rimasi lì impalata a guardarlo come se fosse un angelo sceso dal paradiso. << Ti porto in infermeria >> disse lui. << No!! >> Esclamai io all'improvviso, facendolo trasalire. << No davvero, non ce n'è bisogno, ci sono appena stata >> aggiunsi più calmamente, con fare impacciato << grazie e scusami... >> bofonchiai con un sorriso idiota mentre facevo per avviarmi verso il piano superiore. Lui mi guardava con evidente sorpresa e confusione, senza sapere bene come comportarsi in quell'ambigua situazione. Io scappai via imbarazzata e andai a rifugiarmi nella mia camera. Che cosa cavolo era appena accaduto? All'improvviso non sentivo più la necessità di piangere e disperarmi, la mia mente sembrava bloccata su una sola frequenza, come una radio rotta che ripete sempre la stessa melodia. Una melodia rassicurante...Cullata da quel ritmo sempre uguale mi addormentai profondamente.

Il giorno dopo io e Ari fummo informate del fatto che quel pomeriggio avremmo avuto il privilegio di parlare con la Dharma Jea nel suo ufficio. Mi chiedevo se si trattasse del Torneo che aveva annunciato alcuni giorni prima...

Mentre mi avviavo verso l'ufficio della direttrice lo notai, camminava sul lato opposto al mio e andava nella direzione opposta alla mia. Non si accorse di me, ma io mi ritrovai ad osservarlo. Quel ragazzo aveva un'aura mistica che non avevo mai visto prima di allora. Indossava l'uniforme azzurra con gli orli viola dei tutor. Era alto e slanciato. Mi costrinsi ad uscire dalla trance in cui ero entrata e ripresi a camminare verso la mia meta, scrollandomi dalla mente la sua immagine.

Non appena arrivai a destinazione bussai alla porta, poi dopo aver ricevuto il permesso di entrare, feci un respiro profondo ed entrai nella stanza. Mi chiusi la porta alle spalle e nel giro di attimi mi sentii più rilassata. Il luogo era molto spazioso e accogliente. Immediatamente di fronte a me c'era un lungo divano in velluto verde e delle poltrone dello stesso stile. In mezzo c'era un tavolino in legno che posava su un grande tappeto. Alle spalle del salotto c'era un'immensa libreria a muro. Alla mia destra invece c'era una scrivania in legno massiccio e una grande finestra che lasciava entrare la luce del sole. La Dharma Jea era seduta dietro la scrivania e non appena mi vide entrare si alzò e mi sorrise. << Ciao Anù, prego mettiti comoda >> mi disse invitandomi a sedermi nel salottino. Su una delle due poltrone sedeva un ragazzo dai capelli corvini, era di spalle. Mi andai a sedere sul divano di fronte a lui e rimasi sorpresa quando lo vidi in volto. Era il Dharma Ade. Lui accennò un sorriso e la Dharma Jea venne a sedersi sul divano accanto a me. << Ti starai chiedendo il motivo di questa convocazione >> disse lei << o più probabilmente lo avrai già intuito >> sorrise con complicità. << Il Dharma Ade è qui con noi oggi perché mi ha riferito ciò che è accaduto durante la tua ultima prova di selezione >> disse la Dharma. In quel momento il cuore mi salì in gola e iniziò a battere ad un ritmo molto veloce. La direttrice posò una mano sulla mia e in un secondo fui di nuovo calma. "Inspira profondamente" disse la Dharma inviandomi un'onda pensiero. Io non me lo aspettavo e rimasi sorpresa, ma feci ciò che mi diceva. "Ora trattieni il respiro per uno, due, tre... ora espira nel doppio del tempo dell'ispirazione". Dopo aver fatto ciò che mi aveva suggerito, la mia testa divenne incredibilmente più leggera, i muscoli del volto si ammorbidirono e l'ansia scomparve sotto Terra. Ricordai di aver imparato già da tempo quelle tecniche, ma per qualche motivo non le utilizzavo quasi mai. << Il direttore dell'Accademia Karma vuole che tu e Ari partecipiate alla cerimonia dell'Attivazione quest'anno >> continuò a dire lei. << Perciò è mio compito rendervi pronte per questo evento ed evitare di causarvi alcun tipo di danno durante tale processo >> spiegò lei, io annuii senza però capire bene cosa intendesse. << Il Dharma Ade si è offerto di allenarti per l'imminente Torneo e, in base alla tua graduatoria, deciderò se assecondare il desiderio del Primo Karma o meno. Dopodiché, se parteciperai alla cerimonia di Attivazione stringerai il legame con un tutor che, ti sceglierà. >> Io non avevo idea di cosa stesse parlando << Onorevole Dharma Jea, cosa intende con "stringerai il legame con un tutor" ? >> Domandai incuriosita. << Ogni studente stringe un legame con un tutor che lo guida e lo accompagna durante il suo percorso verso il Dharma. È un legame sacro che crea una forte connessione. Questo legame di solito, viene stretto durante la cerimonia di Attivazione. Il tutor può legarsi a più allievi ed è sempre lui a fare la prima scelta >> Spiegò lei cercando di non tralasciare nulla. Rimasi ammaliata da ciò che mi aveva detto, l'idea di stringere un legame così forte con qualcuno mi emozionava... la mia mente vagò immediatamente verso il ragazzo che avevo visto poco prima. << Il tutor dagli occhi a mandorla... >> dissi io ad alta voce, incapace di trattenere la mia curiosità. Il Dharma Ade sembrò turbarsi, ma non lo diede a vedere e subito seppellì quel sentimento. La Dharma Jea sorrise come se sapesse esattamente tutto ciò che mi passava per la mente e forse era proprio così. << Haru ha attirato la tua attenzione non è così? Non sei la prima... >> disse lei ricordando alcuni frammenti del suo passato. Che intendeva con "non sei la prima"? << Lui non ha mai stretto un legame con nessuno, è il tutor più difficile da conquistare, quasi impossibile direi. Lui non vuole legarsi a nessuno. >>

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