Il Piano

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Sul cammino, la cosa migliore è perdersi.
Quando ci si smarrisce,
i progetti lasciano il posto alle sorprese ed è allora,
ma allora solamente,
che il viaggio ha inizio.
- Nicolas Bouvier



Sentii subito formarsi il nodo in gola.

Cosa!? Perché?!

<< Kian è impazzito e Ari ha iniziato a bruciare tutto... Ares ci ha portati qui e poi è tornato ad aiutare il Dharma Ade e Asteria >>
Iniziai ad imprecare mentalmente, cercando di non immaginare gli scenari peggiori.
<< Stai tranquilla, ce la faranno ne sono certo >>.
<< Sdraiati a pancia in giù >> disse all'improvviso. Lo guardai confusa, che voleva fare!?
Lui aveva un'espressione seria così feci come diceva. Non appena mi mossi sentii subito una fitta di dolore alla gamba e capii. Subito ricordai di avere dei buchi sanguinolenti sul polpaccio. Mi sdraiai sulla pancia e lui adagiò le mie gambe sulle sue. Il suo tocco mi fece rabbrividire come al solito. In poco tempo guarì le mie ferite e il calore mi inondò la gamba. Tornai a sedermi e guardai Haru << grazie >>.
La porta di ingresso si chiuse con un tonfo e il cuore mi si fermò nel petto. Erano loro vero?
Alcuni secondi dopo Ares entrò nel salotto e dietro di lui il Dharma Ade che trasportava Kian, Asteria e Karan che teneva Ari tra le braccia.
Io e Haru ci alzammo dal divano e facemmo posto ai due che, sembravano incoscienti.
Tirarono tutti un sospiro di sollievo.
Poi Asteria ruppe il silenzio, tirando un pungo contro il muro e facendo trasalire tutti.
<< Asti >> il Dharma Ade le afferrò la mano e le controllò le nocche insanguinate. << L'hai visto anche tu!!! Era Caius!!! Hai visto cosa stava facendo? ADE L'HAI VISTO!? >> Urlava Asteria, era fuori di sé. Che cosa aveva visto in quella stanza di così terribile? Mi vennero i brividi al solo pensiero.
<< Si >> rispose lui guardando in basso e stringendo i denti.
<< Le nere hanno detto che se portiamo qui tutti coloro che hanno venduto l'anima all'oscurità ristabiliranno i confini. Voglio che tu lo sappia, non mi importa se devo condannarla, si è già condannata da sola >> disse lei come se stesse parlando con se stessa. << Tutti quei Terrestri... >> aggiunse, il suo volto era una maschera di ribrezzo. Non avevo mai visto una ragazza così forte, coraggiosa e determinata... mi ritrovai a guardarla con ammirazione.
<< Come pensi di fare? >> Domandò Ade introducendo del necessario pragmatismo. << Non lo so... è questo il punto Ade io non sono abbastanza forte! È scomparso nell'ombra e io non ho potuto fare niente! NIENTE! >> Urlò facendo per tirare un altro pugno al muro, Ade la fermò al volo. << Calmati, troveremo un modo d'accordo? Io sono con te, non sei sola >> disse lui. Ares annuì e io sentii la chiamata a dire lo stesso, ma mi ricordai di essere inutile, se non un peso. Strinsi i pugni così forte da sentire i buchi delle unghie sui palmi delle mani.
Voglio diventare più forte.
Haru mi guardò, mi aveva sentita, ma non soltanto mentalmente. Percepiva quel sentimento di impotenza che caratterizzava tutti noi e lo comprendeva.
Haru guardò in direzione di Karan
"dobbiamo fare qualcosa"
Karan annuì, anche lui era rimasto scioccato da quello che avevamo vissuto. Chi è che poteva viverre una cosa del genere e camminare via come se nulla fosse? Come avremmo mai potuto far finta di niente e tornare all'Accademia dopo aver preso consapevolezza degli orrori che accadevano in quel luogo?
Qualcuno avrebbe potuto dire che non era nostra responsabilità, ma io stavo diventando sempre più cosciente di una grande verità. Eravamo tutti connessi e su qualche livello, ciò che stava accadendo lì ai piedi della montagna avrebbe influenzato anche noi in cima o gli abitanti dell'est. Prima o poi questa realtà avrebbe bussato alle nostre porte, che noi la ignorassimo o meno.
Non ci si nasconde dalla propria ombra, ti segue sempre.
<< Ade >> chiamò Haru, il Dharma si voltò subito percependo la serietà del suo tono. I tre si allontanarono e presero a parlare a bassa voce. Io guardai Asteria, lei aveva ancora i pugni stretti, guardava un punto fisso con gli occhi iniettati di sangue. Mi sentii immediatamente a disagio, non sapevo che dire, come comportarmi. Quella ragazza mi metteva in soggezione.
<< Asteria... >>
Lei alzò lo sguardò e io rimasi pietrificata. Sembrava stare per sbranarmi.
Fatti forza Anù, coraggio. Petto in fuori, voce alta.
<< Io... >>
<< Shyva >> disse Ares sgomento.
Il mio drago stava girando attorno a lui, come se lo conoscesse da sempre, come faceva a conoscere il nome del mio animale spirituale?
Ares come un fulmine mi si parò davanti, mi prese per le spalle e puntò i suoi occhi nei miei. << Chi diavolo sei!? >> Urlò lui lasciandomi senza parole. << Perché hai Shyva!? >> Esclamò fuori di sé. Asteria lo afferrò per il braccio per fargli lasciare la presa, ma lui le ringhiò contro. Io ero terrificata, mi stava stringendo le braccia con tanta forza da bloccarmi la circolazione del sangue. Haru fece per intervenire, ma io subito gli entrai nella mente e lo feci allontanare. Lui sembrò infuriarsi ancora di più << esci fuori dalla mente demone! >> Urlò prendendosi la testa tra le mani.
Demone!? Io!?
Haru si piazzò subito davanti a me e io uscii dalla testa di Ares. Asteria lo afferrò per le braccia << Ares ma che ti prende!? Sei impazzito!? >> Esclamò.
<< Dannata Oscurità Asteria - imprecò - sai chi aveva il frammento spirituale di Shyva!? Lo sai chi cazzo era Asteria!? >> Ringhiò lui. Indicandomi. Io non avevo il coraggio di muovermi.

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