Le Nere

11 2 1
                                    

Asteria


Notte bella, riduci la mia pena.

Tormentami se vuoi. ma fammi forte.

- Sandro Penna


<< Quindi qual è il piano? >> Domandò Ares con leggerezza, come se stessimo giocando. << Prendere il comando del consiglio e radiare mia madre >> dissi io con sguardo fisso di fronte a me. << E poi comandi tu? >> Chiese lui. << No, mio padre e mio fratello >> risposi io. In realtà non avevo un piano preciso in mente, sapevo solo che non potevo più lasciare che mia madre facesse il bello e il cattivo tempo perseguendo i suoi scopi a scapito della mia famiglia. I membri del consiglio ormai erano tutti corrotti e le figlie di Gemeter cadevano nell'oscurità come lucciole spente. Io rispettavo il compito delle nere, tutti comprendevamo la sacralità delle leggi della Madre Terra e loro erano coloro che le facevano rispettare. Le detentrici del Karma e le punitrici dei peccati. Ma non potevo lasciare che le Oscure corrompessero la mia tribù con le loro pratiche diaboliche e malsane. Persino le mie "sorelle" o almeno era così che le chiamavo da bambina, avevano abbandonato la via Elementale per l'Oscurità. Dovevo capire cosa stava accadendo e portare ordine e giustizia. Le cose dovevano tornare come erano un tempo.

<< Lo sai che gli uomini non possono stare al comando Asti... vuoi trasformare la nostra tribù così profondamente? La nostra è una società matriarcale... >> disse Ares, turbato dalle mie idee rivoluzionarie. << No... hai ragione, è necessario mantenere l'equilibrio, l'est è patriarcale e l'ovest matriarcale, è sempre stato così... >> annuii io. << Anzi, mi sembra anche assurdo che abbiano permesso a tuo padre di stare a capo dell'Accademia Karma, dopotutto i Karmici sono in parte dell'ovest >> continuò Ares con un certo sprezzo. << Non tutti gli uomini finiscono come tuo padre Ares >> non appena lo dissi lo rimpiansi. Ares si era congelato. << Non nominare mio padre >> mi intimò. Era raro vederlo così serio, era arrabbiato. << Scusami >> risposi subito io.

<< Come è possibile che tu abbia lasciato il tuo caro Kian indietro? >> domandò poi tornando ai suoi soliti modi di fare beffardi. << Non voglio metterlo in pericolo >> dissi io senza esitazione. Era vero, volevo tenerlo fuori da quella questione perché altrimenti sarebbe stato in pericolo, ma sapevo anche che se fosse venuto con noi avrebbe provato a dissuadermi e non potevo lasciarglielo fare.

<< Pensi davvero che non ci stia seguendo? >> Domandò lui piantando il seme del dubbio. << Lo sai che solo i figli di Gemeter e chi li accompagna, possono attraversare queste foreste senza finire nell'eterno ritorno >> dissi io sperando che Kian non impazzisse. Già lo immaginavo tirare pugni agli alberi dopo aver camminato per ore e ore ed essere tornato al punto di partenza. << Quanto manca ancora? >> Chiesi ad Ares percependo la discesa come interminabile. << Ci siamo quasi >> rispose. Mi resi conto di non essermi mai spinta così in là, così vicina a loro... mi vennero i brividi. E se mi avessero fatta prigioniera e torturata a morte?

Scacciai quei pensieri dalla mente e ricordai di attivare le misure difensive contro le entità oscure che abitavano quei luoghi. Bastava un attimo per farti perdere la ragione. << Tu sai muoverti attraverso l'ombra? >> Domandai ad Ares pensando ad Alecto e alle sue tecniche oscure. << Non sono un'Oscuro, anche se sono cresciuto lì... >> Ares aveva una paura fottuta di diventare come suo padre, potevo percepirlo. Eppure mi chiesi come avesse fatto a vivere in quei luoghi senza essere uno di loro. Doveva aver sviluppato delle capacità fuori dal comune per potersi costantemente difendere dalle entità malevole. << Le nere mi hanno sempre protetto >> disse lui come se mi avesse letto nel pensiero. << Perché? >> Domandai poi. Dopotutto lui era il figlio del demonio ed erano state loro stesse ad abbatterlo. << Perché altrimenti avrebbero dovuto uccidermi >> ringhiò lui immobilizzandomi. Pian piano mi rendevo di quanto fosse profonda la sua rabbia, per quanto latente. Mi resi conto del fatto che le mie domande non stavano facendo altro che richiamare sofferenza. Dopo tutto suo padre era stato ucciso dopo essersi perso nell'oscurità e sua madre era scappata via lasciandolo solo... mi chiesi quanto dei suoi genitori avesse vissuto, sperai che suo padre fosse stato fermato prima che avesse potuto fargli qualcosa...

L'Alchimia delle AnimeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora