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Il sole sorgeva dietro le mure del castello d'Alba Nera e un giovane ragazzo era pronto ad affrontare una nuova giornata. Il suo nome era Theron, che significa cacciatore o ancora uomo selvaggio. Al contrario di ciò che possa far immaginare il suo nome, lui era un omega. Ironico vero? I suoi genitori lo chiamarono in questo modo sperando fosse un alpha. Aveva 19 anni, occhi di un verde smeraldo così intenso che attiravano l'attenzione di tutti, i capelli erano castano chiaro e alla luce si potevano intravedere riflessi dorati, la pelle di una tonalità albicocca; così calda da evocare una sensazione di serenità agli occhi di chi guardava e un odio innato verso gli alpha. Come tutti gli abitanti del principato, aveva dei poteri. I suoi erano legati alla manipolazione della natura.

- "Theron, sei sicuro di volerlo davvero fare? Io e tuo padre potremmo lavorare extra. Tu dovresti continuare i tuoi studi e inseguire i tuoi sogni."

- "Lavorate già molto, è giusto che anche io dia una mano ora che mia sorella se n'è andata. Io starò bene."

- "Ma sei un omega Theron, per te è pericoloso andare a lavorare al castello. Lì ci sono molti alpha...e se ti succedesse qualcosa?"

- "Mamma, so come difendermi e sai bene che non avrò mai nulla a che fare con loro."

La donna stava per aggiungere altro, ma Theron la fermò. Nessuno avrebbe potuto smuoverlo dalla sua decisione. Salutò, così, la madre e corse fuori casa. Si trasformò in lupo e corse più veloce che poteva verso il castello. Il manto del suo lupo aveva sfumature marroni e verdi, ciò gli permetteva di mimetizzarsi nell'ambiente naturale.

Arrivò in men che non si dica alla sua meta, così tornò umano. Le sue narici vennero pervase da un'infinità di odori e storse il naso. Con lo zaino in spalla, si fece largo nell'immenso giardino reale; lì non si sentivano acri odori di alpha o di altri lupi, si sentiva solo il dolce profumo della natura. Prestò si trovò davanti ad un anziano intento ad annaffiare alcuni fiori. Prima che potesse parlare, fu preceduto dal vecchio.

- "Ti stavamo aspettando, Theron."

Il giovane piegò la testa di lato e inarcò il sopracciglio. Nella sua mente mille domande: come conosceva il suo nome? Perché lo aspettavano se aveva il semplice compito di curare i giardini del palazzo. Dedusse che l'anziano abbia visto il suo volto confuso, perché alzò gli angoli delle labbra. Venne poi guidato dentro il castello e si guardò intorno. I pilastri che si ergevano lungo i corridoi erano rifiniti in marmo e presentavano delle decorazioni in oro, il pavimento era tirato a lucido al punto da mostrare i loro riflessi e ad abbellire le finestre c'erano delle tende sulla tonalità del rosso.

Venne portato nella sala reale dove, seduti sui troni decorati in oro, c'erano: il re, la regina e l'erede del principato d'Alba Nera; il principe Zephir. Zephir aveva 20 anni, i capelli scuri e fluenti che sembravano catturare la luce in modo unico, alzando su di lui una sensazione di mistero. Gli occhi erano di un blu profondo e intenso, simili all'oceano in una notte senza luna. Ogni suo movimento era elegante e raffinato, sempre consapevole del suo ambiente e la sua pelle era pallida; così pallida da sembrare non avesse mai ricevuto il bacio del sole. E i suoi poteri erano legati all'aria e alla comunicazione con i volatili che usava come suoi messaggeri e spie.

Le narici di Theron vennero pervase dall'odore del principe. Emanava una fragranza aspra e avvolgente, simile a una brezza di mare carica di salinità. Una nota fresca e frizzante, quasi come il profumo dell'aria dopo un temporale estivo. Si avvertiva un accenno leggero di agrumi, un misto limone e bergamotto, che aggiungeva un pizzico di vivacità e vitalità all'asprezza. L'odorato di Zephir è come un vento marino vigoroso, invigorente e inebriante. Se non fosse stato per il suo odio verso gli alpha, Theron avrebbe ammesso di gradire quell'odore.

Theron's Eden Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora