Durante i giorni a venire il calore sembrò attenuarsi e ciò permise, a Theron, di aiutare con i preparativi. Spesso incrociava il beta burbero che gli riservava sguardi trucidi a cui rispondeva con un sorriso provocatorio e mento alto. Il giorno della, così detta, festa arrivò in un batti baleno e il giovane omega era intento in un frenetico via vai tra il giardino e l'interno del castello per assicurarsi che tutto fosse in ordine.
- "Se continui a controllare maniacalmente ti verranno i capelli bianchi."
Una voce dietro di lui lo fece sobbalzare. Era così preso dall'organizzazione che non si era accorto che Zephir fosse lì. Portò una mano sul cuore assicurandosi fosse ancora in petto e si girò verso la fonte della voce. L'alpha era poggiato con la spalla su un albero a braccia incrociate, tra le dita di una mano una rosa che faceva dondolare a destra e sinistra e alcune ciocche di capelli volteggiavano con il vento. Il giovane omega incrociò le braccia a sua volta e tamburello con il piede a terra.
- "I capelli bianchi mi verranno se continui a farmi spaventare in questo modo."
- "Non volevo spaventarti piccolo smeraldo."
La voce calda e profonda fece provare, al giovane omega, ciò che venivano chiamate le farfalle nello stomaco. Sviò lo sguardo e roteò gli occhi con l'intenzione di nascondere il rossore delle guance ma invano, perché gli occhi attenti del maggiore erano già fissi su di lui. La mano predatrice di Zephyr afferrò il fianco di Theron e lo tirò a sé, provocandogli un verso di sorpresa.
- "Mi piace osservarti sai?"
- "Lo avevo notato Zephyr, questo non giustifica, però, farmi prendere un colpo ogni ora e non significa che puoi distrarti dai tuoi doveri."
- "Non ho nulla da fare piccolo smeraldo, oggi ti starò appiccicato per tutto il tempo."
- "Che bello..."
Roteò ancora gli occhi e nascose un sorriso che stava nascendo sulle labbra. Doveva ammettere che le attenzioni che gli riservava il maggiore non gli dispiacevano. Prese la rosa che, ancora, girava tra le sue dita e la portò vicino al viso annusandone il dolce odore. Ne accarezzò i petali delicati e la lasciò poi libera ai piedi del tronco a cui erano poggiati.
- "Ti piacciono le rose Zephyr?"
- "Non proprio. È l'unico fiore che conosco che piaccia alle persone."
- "Anche i girasoli piacciono a tante persone ma cose sai preferisco gli asfodeli."
- "Ma qui non crescono, dove potrei trovarli?"
Theron aprì la bocca per rispondere ma venne interrotto da una voce che riconobbe essere quella della guarda beta scontrosa. Si girò verso di lui e incrociò le braccia infastidito, odiando essere interrotto quando parlava. Il beta, però, non gli rivolse nemmeno uno sguardo.
- "Principe, deve seguirmi per una questione importante."
- "Arrivo."
Il giovane principe annuì e rivolse, poi, la sua attenzione al minore. Gli regalò un bacio sulla fronte e si allontanò insieme alla guardia. Di nuovo solo, Theron, emise un sospiro annoiato e si sedette ai piedi dell'albero. Iniziava ad abituarsi ad avere qualcuno intorno a fargli compagnia e, come un desiderio esaudito, venne raggiunto dalla piccola Callista. Appena giunse nel suo campo visivo, gli si illuminarono gli occhi dalla felicità e la accolse in un tenero abbraccio.
- "Perché sei da solo?"
- "Zephyr è dovuto andare via con una guardia. Tu, invece, come mai se qui?"
- "Perché volevo sentire le tue storie, sono passati tanti giorni da quando me ne hai raccontata una."
Accontentò la piccola omega e un sorriso gli apparve su viso mentre raccontava una delle storie che lo avevano accompagnato per tutta la sua infanzia. Passarono molto tempo seduti sul prato ad immaginare i protagonisti dei racconti che le esponeva e, ad un certo punto, li raggiunse anche Zephyr e prese posto al loro fianco.

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Theron's Eden
WerewolfTheron, un omega che da sempre odia gli alpha, si troverà a lavorare come giardiniere reale al castello del principato d'Alba nera dove regna un principe, alpha, che porterà il giovane Theron ad affrontare numerosi grattacapi. Un giorno però scoprir...