Capitolo 2.

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#SCARLETT

Guardavo la mano di Harry, confusa. Perchè lo stava chiedendo proprio a me?
Qualcuno cominciò a battere su un microfono, attirando l'attenzione di tutti i presenti.
"Sa, sa. Prova, uno, due, tre. Mi sentite?"
Qualcuno rispose alla ragazza che aveva preso in mano il microfono, posto sul palchetto in cui si sarebbe esibito il trio che Mad aveva chiamato per l'occasione, per mantenere un pò di vitalità in mezzo a queste persone annoiate.
"Intanto buonasera a tutti."
Mentre la donna sconosciuta sorrise ai presenti, qualcuno ricambiò, compresa me che posai il peso su entrambi i piedi e l'ascoltai attentamente.
"I quasi sposini sono... Bloccati." rise "I bambini non vogliono collaborare." continuò a ridere, mandando in tilt il mio sistema nervoso. Ma chi era quella? E perchè si era prestata come portavoce di qualcosa che nessuno le aveva chiesto?
"Ma comunque, i loro amici più cari, adesso ci offriranno un bello spettacolo." e indicò noi.
Spettacolo? Che razza di fandonie stava dicendo?
Liam ci aveva gentilmente chiesto di intrattenere il pubblico, durante il tempo che ci fosse voluto per vestire i piccoli, ballando qualcosa e invitando il resto degli ospiti a fare lo stesso. Se non partiva qualcuno, però, nessuno avrebbe lasciato la sua comoda sedia per ballare. Per questo avevamo accettato. Volevamo aiutarli.
"Harry, perchè l'hai fatto?"
Mi voltai di scatto, spaventata dal tono di voce sconosciuta cui si era appena rivolta al riccio ancora al mio fianco, intento ad attendere una mia risposta.
"Fatto cosa?" chiese lui, confuso.
Il biondino guardò prima me, poi ritornò al riccio e sussurrò un "Lo sai." indicandomi con lo sguardo.
Perchè avevo la netta sensazione che in tutto questo io ci ero finita in mezzo?
Harry scoppiò a ridere, finalmente capendo. Anche se ero più che sicura che avesse capito sin dall'inizio.
"Cosa? Ma sei pazzo? Non conoscendo nessuno, sono andato direttamente da Scarlett."
"Ma se mi hai sorpassato proprio alla fine!" si lamentò Niall.
Din din din. Come immaginavo: di sicuro Harry aveva visto venire nella mia direzione Niall, e l'aveva sorpassato -grazie a quelle gambe lunghe chilometri- per prendere il suo posto, prima di lui.
"Forza! Formiamo queste coppie e divertiamoci!"
Girai la testa verso la donna che, finalmente, dopo aver rotto le ovaie a tutti, se ne stava andando, inciampando però prima di scendere tra i fili del microfono. Perchè non era caduta? Quello sì che sarebbe stato un bello spettacolo!
"Io? Tu sei pazzo." insistette Harry.
Pazzo o no, restava il fatto che io con lui non avevo niente a che fare!
"Il bue che dice all'asino cornuto."
Fissai i due litigare, forse in modo leggero, ma pur sempre un litigio, decidendo di troncare la discussione.
"Se ci tenete tanto, ballate voi due insieme."
Con quelle parole li liquidai, lasciando la pista da ballo. Volevo davvero provare ad aiutare Mad; ma per colpa di quei due scemi, non potevo fare nulla. Avrebbero dato di sicuro uno spettacolo migliore del mio, insieme.
Camminai a grandi passi verso il tavolo degli sposi, dove già i genitori dei due parlavano tra di loro animatamente.
"Buonasera." li salutai cordiale.
Avevo conosciuto i genitori di Liam quel pomeriggio, durante il tour della casa. Erano due persone fantastiche, e per quello che avevo avuto il tempo di conoscerle, erano anche simpatiche. Molto più dei genitori di Mad; questo mi toccava ammetterlo.
"Dove sono Liam e Mad?" chiesi una volta ricambiata.
Le due consuocere si scambiarono qualche parola, poi parlò la mamma di Mad, Susan.
"Dovrebbero essere in camera loro. I bambini non volevano essere vestiti da noi ma dai loro genitori direttamente." ridacchiò, forse per il nomignolo che aveva appena usato.
In realtà Liam non era il loro vero padre, e in un certo senso il fatto che lui si fosse preso cura di Mad e i suoi gemelli, per Susan, era stato un grande sollievo.
E poi, si parlava di Liam Payne, cantante di fama mondiale. Nonostante Mad fosse una buona persona di modesto carattere, i suoi genitori erano l'esatto opposto, pensando prima alla figura che facevano nella società che alla loro salute stessa.
Mad, piangendo, una volta, mi aveva confessato che nel momento in cui i suoi genitori si fossero separati -magari dopo un brusco litigio-, era sicura che fossero rimasti insieme sotto lo stesso tetto pur di non essere sulla bocca di tutti.
Mi ero chiesta spesso se la mia migliore amica fosse stata adottata e non lo volevano fare sapere in giro.
Con ancora quel dubbio per la testa, li ringraziai, allontanandomi subito dopo dal loro tavolo e lasciandoli nella loro privacy.
Camminai per il lungo corridoio, ricordando mentalmente cosa ci fosse dietro ogni porta di quelle che stavo sopparsando.
Potevo scorgere la mano di Mad anche nell'arredamento, classico ma moderno allo stesso tempo: i muri chiari, il pavimento scuro, gli infiniti quadri di gente storica, di cui magari non conosceva nemmeno il nome.

Una superstar per casa. || H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora