Epilogo.

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  #SCARLETT

Presi uno dei tanti cuscini posti sul letto matrimoniale, alzai il vestitino giallo canarino che avevo deciso di indossare quella mattina e lo infilai sotto, fino a far formare un rigonfio al livello del mio stomaco. Lo massaggiai, lo arrotondai e lo sistemai bene, mentre a lunghi passi raggiungevo lo specchio ad altezza persona attaccato alla parete della camera.
Sarebbe stato così? Portare un bambino in grembo per nove mesi mi avrebbe fatto sorridere come una stupida proprio come stavo facendo in quel momento?
Con la mia mente avevo sempre pensato che anche prendere solo un chilo sarebbe stato un trauma per me. Ma invece non era così! Forse diventare mamma sarebbe stato l'unico motivo per cui non mi sarei mai lamentata di aver preso qualche chilo di più del mio solito.
"Scar?" sobbalzai spaventata, dando un pugno al cuscino posto sul mio stomaco e facendolo uscire da sotto il vestitino. Lo raccolsi velocemente e lo lanciai sul letto, spingendo accidentalmente gli altri e facendone cadere qualcuno sul pavimento. Sbuffai affranta.
"Mad! Mi è preso un colpo!" misi una mano sul fianco e fulminai la mia migliore amica, che intanto si era accomodata sul mio letto come se niente fosse, guardando prima il disastro che avevo appena fatto e poi spostando nuovamente lo sguardo su me. Mi stava studiando, la conoscevo abbastanza per dire con sicurezza che stava cercando di capire cosa stavo facendo in camera mia con un cuscino ficcato sotto il vestito.
Camera mia... Praticamente era la sua, visto che ci trovavamo nella sua casa a Miami per un matrimonio. Sembrava che quella casa chiamasse chiunque per festeggiarci un matrimonio!
"Che stavi facendo con quel cuscino?" vidi nel suo sguardo divertito la nota ironica di rimprovero. Non era arrabbiata nel vedermi fantasticare una possibile gravidanza, un figlio tra me ed Harry. Ad essere onesti, ultimamente era proprio lui che faceva strane battutine sui nomi dei nostri possibili figli, del fatto che preferisse una femmina al maschietto solo perché, conoscendosi, insisteva sul fatto che l'avrebbe viziata e coccolata come una vera principessa. Ed ero sicura di aver colto i suoi possibili segnali che avrebbe voluto davvero un figlio, nonostante stessimo solo da un anno insieme come coppia effettiva.
O magari ero io quella a farsi le paranoie, pensando di comprendere Harry anche solo dai gesti che mi regalava o dalle parole che diceva. Magari ero proprio io quella che nell'inconscio sentiva il bisogno di un nuovo grande passo, di un traguardo da tagliare insieme ad Harry e se di matrimonio non se ne parlava mai, il discorso sui bambini era sempre più frequente negli ultimi tempi, soprattutto da quando Mad, Liam e i suoi figli erano tornati a Miami e noi eravamo rimasti in Inghilterra, lontano comunque da tutti gli altri.
Che mi amava, non avevo dubbi ormai: dopo che mi aveva fatto salire sul palco durante l'ultima tappa del Where we are, il loro ultimo tour mondiale, e che mi aveva presentato come la sua ragazza alle loro fans, non potevo ancora dubitare di quanto pazzo fosse nei miei confronti.
E io lo ricambiavo, ogni giorno lo amavo di più. Dopo che mi aveva dovuto sopportare per le settimane nel quale la mia caviglia era slogata e che io quindi non potevo essere autosufficiente, ci eravamo avvicinati molto e quei piccoli gesti che mi regalava ogni giorno, mi avevano aperto gli occhi su di noi: il destino ci voleva insieme e lo avevo capito finalmente, proprio ora che non sapevo come cominciare un discorso stupido con la mia migliore amica.
"Ho un ritardo." la raggiunsi al letto, mi accomodai al suo fianco e appoggiai la testa sulla sua spalla. Entrambe guardavamo un punto indefinito della stanza proprio davanti a noi, in silenzio.
Mad alzò il braccio e osservò attentamente il suo orologio.
"Mh... No. Il matrimonio inizia tra tre ore esatte; sei ancora in tempo per l'acconciatura, un po' di trucco e infine indossare quel bellissimo vestitino che abbiamo preso l'altro giorno insieme." Fantasticò sorridendo, ricordandomi perfettamente una settimana prima quando Harry e Liam si erano offerti di accompagnarci per trovare il vestito adatto per il matrimonio del loro amico, nonché collega di band, e che se ne erano pentiti al primo negozio, quando continuavamo ad entrare ed uscire dai camerini con dei vestiti, l'uno diverso dall'altro, con un cipiglio stampato sul volto e non saper decidere quale dei tanti fosse il più bello.
Alla fine avevo preso quello rosso, lungo fino alle caviglie. Avevo visto gli occhi verdi di Harry accendersi di una strana luce e avevo capito che, come me, anche lui si era innamorato del raso che copriva le mie lunghe e magre gambe.
Alzai lo sguardo leggermente, cercando di decifrare quello rilassato della mia migliore amica. Non stava scherzando, era fin troppo seria con quell'aria tranquilla.
"No, Mad... Non hai capito." mi drizzai con la schiena e la guardai dritta negli occhi. Prima o poi l'avrei dovuto dire a qualcuno, e chi meglio se non la mia migliore amica? Ah, già... Magari Harry.
Mad si accigliò confusa.
"Il ciclo... Non arriva, ecco." spiegai a parole mie. Volevo sotterrarmi, ma da sola non riuscivo più a gestire la cosa.
"Sei incinta?" mi chiese dopo qualche minuto di silenzio.
La guardai e scrollai le spalle, incapace di rispondere con sicurezza.
"Ho un ritardo di due settimane, cosa alquanto strana visto che è sempre stato puntuale, ma non so se sono incinta o meno." spiegai.
Incrociai le gambe davanti a me e sentii il letto molleggiare. Mad si inginocchiò di fronte a me, appoggiando le sue mani sulle mie ginocchia.
"Il test di gravidanza." deglutii rumorosamente alle sue parole ferme, "Andiamo a comprare un test di gravidanza e togliamoci il pensiero." si alzò con un balzo, tirandomi poi con una mano fino a farmi alzare dal letto.
"L'ho comprato proprio ieri, ce l'ho in borsa." l'avvisai un po' timorosa.
Mi rivolse un sorriso sincero e mi guidò verso la mia borsa adagiata al lato del comodino.
"E cosa aspetti? Vediamo se avremo un piccolo Styles in arrivo." sghignazzò, ironizzando il mio dilemma.
Non che non volessi un figlio, ma ero pronta ad averne uno?
Quando pensai a Mad e due bambini in età adolescenziale, tutto quello che mi aveva provocato strani silenzi e pensieri poco nitidi scomparirono dal mio cervello. Certo che lo ero ed ero anche sicura che nemmeno Harry si sarebbe tirato indietro in questa nuova esperienza.
Dovevamo aspettare solo l'esito.

Una superstar per casa. || H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora