La gelosia

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Sergio sarebbe arrivato l'indomani, Leonardo invece se ne sarebbe andato in montagna con i suoi amici. Non avevamo più parlato di quella situazione, ma la tensione tra noi era palpabile. Stavo pulendo casa, in attesa dell'arrivo del mio ospite. Quella sera avevamo deciso di mettere da parte i malumori e passarla insieme, visto che non ci saremmo visti per tre giorni. Quando suonò il campanello io stavo finendo di riordinare la camera degli ospiti. Dissi a Leonardo di salire attraverso il citofono e continuai le mie mansioni. Vide che cosa stavo facendo e lo investì un moto di stizza.

- Quindi lui dormirà qui?

Disse come se fosse un discorso già aperto.

- E dove se no?

- Ho sentito dire che questo Sergio è uno sciupa femmine, poteva dormire da una delle sue amichette...

In quelle settimane Leonardo aveva raccolto informazioni in qua e in là nel tentativo di capire con chi aveva a che fare.

- Senti da che pulpito! Non mi sembra che tu abbia vissuto in castità fin'ora!

Lo sgridai sventolandogli davanti al naso la federa con cui stavo ricoprendo i cuscini.

- Non importa cosa ho fatto io, importa cosa fai tu.

Afferrò la federa al volo mentre si avvicinava, la buttò sul letto.

- Sei egocentrico sai?

- Non mi interessa.

- Cosa posso fare perché tu sia più tranquillo?

- Dimmi che fai l'amore solo con me.

Io finsi di pensarci un attimo portandomi due dita al mento.

- Mmmh... Se proprio devo...

Mi prese le braccia e mi spinse sul letto mezzo sfatto. Mi salì sopra a quattro zampe tirandomi i capelli per farmi alzare la testa.

- Fai l'amore solo con me.

Mi schiacciò completamente sotto di lui. Mi afferrò una caviglia, tenendo piegata la gamba per inserirsi meglio tra le mie cosce, con l'altra mano cercava i seni sopra il golfino.

- Mmm... Leo!

I suoi baci non mi permettevano di rispondere.

- Sei mia. - Sentii il rumore dei bottoni della camicia che saltavano e il tintinnare della cintura che veniva slacciata. - Ti voglio scopare sul suo letto.

- Leo... No! Non qui!

Aveva libero accesso ai miei seni nudi e cercava di aprirsi un varco anche attraverso i pantaloni. Era arrabbiato e mi trattava come se volesse farmi un dispetto, ma quando sentii la sua lingua lapparmi il clitoride mi dimenticai di ogni cosa. Mi massaggiava i seni mentre immergeva quasi totalmente il viso nei miei umori. Avevo i capezzoli talmente turgidi da fare male, risalì per succhiarne uno e contemporaneamente mi infilò due dita nella vagina.

- Leo! No!

Ma lui non mi ascoltava, voleva assolutamente avermi in quel luogo, quasi volesse marcare il territorio. Tornò in basso leccandomi tutta la pancia. I miei respiri si stavano trasformando in gemiti, i miei umori stavano colando sul letto dove avrebbe dormito Sergio. Leonardo sembrava estremamente soddisfatto di entrambe le cose.

Anche lui sentiva il mio orgasmo in arrivo, decise di darmi una sensazione nuova. Sfilò le dita dalla vagina e andò a massaggiare il buco vicino fino ad inserirvi un dito. Non me lo aspettavo e reagii nella maniera più naturale possibile: vergognandomi follemente per quanto mi faceva godere.

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