Arcania e Celia, meglio note come le sorelle Sibille. Tutti alla scuola delle Lacrime Grezze, le conoscono. Bugia. Tutti conoscono la unica e sola, Celia.
Arcania, chi...? La sorellina della miglior psychic della scuola, dalle così scarse doti magic...
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«Devo lasciare il mio cavallo, Ariel.»
«La stavo aspettando, signorina Sibilla. Vediamo... Pare che le sia stato assegnato il pestifero morello, laggiù in fondo. Gradirebbequalche breve dritta al riguardo? Esemplare molto particolare, me lo lasci dire. Sia per la sua rarità, sia per la sua particolare avversione verso il genere magico.»
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«No, la ringrazio... Io e lei, ci conosciamo. Vero, Leira?» Una carezza perfettamente compresa e uno stalliere improvvisamente sciolto, dalle sue infinite tensioni. «Come preferisce. Non le ruberò altro tempo. La lascioai suoi preparativi. Sarà un lungo viaggio, dopotutto.»
«A nome mio e a quello di Ariel, grazie di nuovo.»
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"...Chiedimi di mostrarti poesia in movimento, e ti mostrerò un cavallo." «Signor Jonson, quello che lei ha scritto nel tempo, potrebbe essere così corretto.» grido tra vento e sabbia, cavalcando dopo tempo, la personalità opposta della mia pacata Ariel. Su di lei non ho mai usato il frustino. Lo teme. Leira d'altro canto, sembra in qualche modo bramare dolore e adrenalina nel quotidiano.
E non è una vile coincidenza.
No.
Leira è stata allevata per essere la migliore e la peggiore allo stesso tempo.
