𝑒𝑖𝑔ℎ𝑡

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Aemond aveva galoppato in religioso silenzio, respirando piano e in modo controllato

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Aemond aveva galoppato in religioso silenzio, respirando piano e in modo controllato. Non sembrava stanco, nemmeno quando dopo diverso tempo attraversammo la Porta del Drago. Con passo andante, giungemmo al castello ch'era notte fonda.

Quando il cavallo si fermò sbuffando, allontanai velocemente le mani dal suo busto e affinai la vista per guardarmi intorno, ma realizzai che a causa del buio non sarei stata in grado di vedere niente. E così la mia appena sbocciata curiosità morì in un respiro.

Dopo quelle che sembrarono ore, Aemond emise finalmente un sibilo. "forza," Lo vidi scendere a terra con agilità, per poi tendermi la sua mano. Stanca, accettai il suo aiuto, e poi lo seguii.

Non c'era più la luna ad illuminare il nostro cammino: si era nascosta dietro una coltre di nubi, come se questa avesse avuto paura di splendere. Ed io colsi il tutto come un cattivo presagio. "Come puoi immaginare," spiegò il Principe, trascinandomi con fretta per la manica dell'abito, "al momento non ho una camera in cui farti dormire senza che qualcuno si faccia delle domande. Stanotte dormirai nella mia, e domattina ti porterò a corte per presentarti al Re."

Inutile dire quanto fossi restia nel dormire con lui. O meglio, a stargli accanto. Non solo mi aveva ricattata, ma nel giro di ventiquattro ore mi avrebbe sottoposta allo sguardo inquisitore di Alicent, e a quello furbo e scaltro di Viserys. Mi avrebbero sicuramente scoperta. I miei occhi erano lo specchio del casato Targaryen.

Poco dopo entrammo in una grandissima camera da letto, adibita con tutto il necessario. Vi erano candele già accese, un tavolino da tè, un camino, e persino una finestra enorme che si affacciava sul mare. "Sentiti libera di dormire dove preferisci" mi schernì, quando notai con gioia che vi fosse un divanetto poco discostato dal letto. Potevo evitare, grazie agli Dei, di dormire accanto a lui. "Non ti mangio, Rea" continuò poi, vedendomi posare la sacca con i miei averi ai piedi del mio nuovo giaciglio. Sperai fosse temporaneo. "Non ne dubito, ma preferirei starti lontano quanto più possibile"

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Non dormii affatto.

Assolutamente prevedibile dal momento che il terrore mi stava ribollendo nelle viscere. Per ore, osservai il mutare lento del cielo che, da nero, si trasformava in un colore aranciato e dolce. Le nubi della sera precedente si erano espanse, lasciando ai raggi nascenti del sole di poter squarciare il cielo.

I miei pensieri erano diretti a Lily, alla mia dolce tutrice, che per anni aveva sacrificato se stessa soltanto per proteggermi. Avrei tanto voluto sapere perché. L'idea che lì fuori, da qualche parte, vi fosse un Targaryen ch'era mio padre, mi portava a riflettere. Che Lily custodisse un segreto più grande di lei?

"Sei sveglia?" spezzò il silenzio la voce roca e bassa del Principe. Ero stesa dandogli le spalle, per cui non lo vidi in faccia. "Mh," replicai soltanto, strofinandomi gli occhi leggermente. Volevo fingere ancora per qualche secondo, di essere al fondo delle pulci. Dove nessuno avrebbe mai potuto farmi del male. Ma Aemond decise di continuare a parlare, rovinando quel delizioso silenzio che tanto mi aveva cullata in quelle ore, e riportandomi violentemente alla realtà. "Vado a prendere qualcosa da mangiare. Nel frattempo puoi usare il mio bagno, per prepararti"

Assicuratami dell'uscita del Principe, dopo aver udito la porta chiudersi, scattai in piedi. Adesso potevo vedere chiaramente i colori che mi circondavano, e affacciandomi alla finestra, i gabbiani lanciarsi in inseguimenti giocosi. La luce dorata disegnava ghirigori sui muri, imperlando di vita una camera che la sera prima mi era sembrata una qualunque.

Era arrivato il momento che tanto temevo. Realizzare che non stavo sognando, che era tutto vero, e che non avrei rivisto mai più casa mia.

𝐁𝐋𝐎𝐎𝐃 𝐀𝐍𝐃 𝐓𝐄𝐀𝐑𝐒 [𝐀𝐞𝐦𝐨𝐧𝐝 𝐓𝐚𝐫𝐠𝐚𝐫𝐲𝐞𝐧]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora