𝑒𝑖𝑔ℎ𝑡𝑒𝑒𝑛

448 14 2
                                    

All'alba del nuovo mattino, sgattaiolai fuori dal letto mentre Aemond stava ancora dormendo

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

All'alba del nuovo mattino, sgattaiolai fuori dal letto mentre Aemond stava ancora dormendo. Il suo viso era rilassato ed un accenno di sorriso glielo impreziosiva. Sarebbe stato da stupidi negare quanto fosse affascinante, ma per me era umiliante doverlo accettare.

Mi avvolsi attorno al corpo un lenzuolo, visto che la notte prima quell'imbecille aveva deciso di strapparmi il vestito, e poi raggiunsi il bagno per sciacquarmi il viso. Nello specchio non vi era più riflesso lo sguardo sicuro di una donna, bensì quello di una ragazzina stanca e usata.

Non avevo alcun valore, in quel casato.

Se non avevo scopo alcuno, perché lo sconosciuto ci metteva tanto nel venire a prendermi?

Ore più tardi, mi ricomposi e uscii per fare colazione con Helaena sul balcone della propria camera. La tavola era imbandita di qualsiasi leccornia, compresi il delizioso tè che avevo assaggiato il giorno prima, e i biscotti al burro preferiti dalla Principessa. "Non hai dormito bene?" domandò l'argentea con un riguardo che soltanto una madre avrebbe potuto possedere. Sarebbe stata perfetta, un giorno, in quelle vesti.

Abbozzai un sorriso, ma questo non dovette raggiungere i miei occhi, perché lei se ne accorse. "C'è qualcosa che ti turba, lo vedo" avvicinò il piattino con i biscotti, spronandomi ad assaggiarne uno. Il Tè di Luna era situato già sul mio sotto tazza. D'altronde dovevo evitare che Aemond mettesse al mondo dei bambini illegittimi.

Buttai giù con un sorso quell'intruglio color porpora, decidendo o meno sul confidarmi su quell'eterno dubbio che mi attorcigliava le viscere. "Partendo dal presupposto che Aemond non ha alcun riguardo per la mia vita, secondo te perché mi tratta con possessività e gelosia?"

Mi usava per il proprio piacere personale, quello era scontato. Ma se di una persona ti importa ben poco, perché temi che qualcuno possa portartela via?

Helaena sospirò incerta. "Vedi, mio fratello trova molta difficoltà nel dimostrare affetto alle persone e a volte lo fa in modo strano. Ti avrà ferito, e non ha scusanti, ma so che lui è un uomo virtuoso"

Non ero però d'accordo col suo punto di vista. Non del tutto, almeno. Poteva anche esser vero che, per un uomo come lui, dimostrare affetto fosse impossibile. Ma ci tenevo a far chiarezza sul fatto che Aemond era pronto a fuggire dai propri doveri, di sposare la figlia di Borros Baratheon, con una sconosciuta che, per giunta - oltre ad essere una bastarda- avrebbe dovuto uccidere. Ovviamente la Principessa conosceva la storia in modo piuttosto differente.

"Dagli tempo" tagliò corto gentilmente, portandosi alle labbra la sua tazza di tè alle amarene.

Quella settimana la trascorsi sommersa dai libri, incentivata nel portare a termine lo studio dell'antica lingua di Valyria. Prima di morire, se mai lo Sconosciuto avesse deciso di graziarmi, avrei voluto sapere qualcosa in più su me stessa. Padroneggiarla divenne fonte di un immenso orgoglio, che mi riempì il petto fino all'orlo.

Quando chiusi il libro, per riporlo nell'apposito scaffale, era ormai tarda notte e Aemond venne a cercarmi. Non ci voleva un genio per capire il motivo di tale intrusione in biblioteca. "E' ora che tu mi serva, Rea" dichiarò severo, cominciando a sbottonarsi la giacca, dando per scontato che avrei fatto lo stesso col mio abito. "Daor" ribattei, con l'intento di dirigermi verso la porta. Sbigottito da quel repentino cambiamento da parte mia, mi bloccò la strada, serrando i miei polsi nelle sue mani, e scontrandomi contro lo scaffale spigoloso.

Glielo leggevo nell'occhio, di quanto fosse eccitato nel sentirmi parlare in Alto Valyriano. "Ao pendagon ao emagon nykeā iderennon?" [Credi di avere scelta?] replicò soffiandomi sulle labbra. Metteva a dura prova il mio autocontrollo, strofinandosi contro il mio bacino. Piantai i piedi a terra, non intenzionata a cedere.

"Kessa, nyke gaomagon! Se bantis nyke vestragon daor! [Si, ce l'ho! E stasera ti dico di no!]

𝐁𝐋𝐎𝐎𝐃 𝐀𝐍𝐃 𝐓𝐄𝐀𝐑𝐒 [𝐀𝐞𝐦𝐨𝐧𝐝 𝐓𝐚𝐫𝐠𝐚𝐫𝐲𝐞𝐧]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora