Capitolo 2 - La mia musa ispiratrice.

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Sono seduta attaccata a Seth. Cioè hanno aggiunto un banco vicino al mio, davvero? Siamo gli unici in tutta la scuola, che hanno due banchi vicini.

Questo qui è un apatico mai visto prima, se fosse almeno simpatico e socievole, magari non mi lamenterei come sto facendo adesso.

Durante l'ora di storia, poi, io devo seguire, perché amo troppo la storia, ma ovviamente non ho il libro per farlo.

Seth scava nella sua borsa, prendendo il libro. Fantastico, lui ce l'ha. Devo chiedergli di metterlo in mezzo? Si, io voglio seguire.

"Scusa Seth, potresti mettere il libro al centro? Io non ce l'ho e vorrei cercare di capire, cosa spiega questa qui." dico, cercando di essere il più gentile possibile.

Si gira a guardarmi. Ha due occhi azzurri, che oddio li sto fissando da un sacco di tempo. Sono stupendi, mi ci sto perdendo dentro. Sono azzurri, contornati da qualche sprizzo di dorato.

Sono occhi diversi, non sono come tutti gli occhi azzurri che ci sono in giro, sembra quasi di vedere il cielo illuminato dalla calda luce del sole.

Mi accorgo di starlo fissando da tanto, e distolgo lo sguardo.

Seth senza dire una parola, mette il libro in mezzo, cominciando a scarabocchiare qualcosa.

Sono note musicali? Si, le riconosco. Do, mi, sol, re, do. Suona uno strumento? Ha le dita lunghe e sottili, deve suonare per forza il pianoforte.

Anche Nash suona il pianoforte, a me ha insegnato lui a farlo. Cavolo, ogni cosa mi ricorda Nash.

Devo smetterla di vedere qualcosa di lui in tutte le persone.

"Suoni il pianoforte?" chiedo a Seth, che stava ancora scrivendo le note sul libro.

"Si, che ne sai?"

"Bhe, si vede. Hai le mani da pianista." ridacchio.

"Tu suoni?" domanda, una volta che finisce di scrivere.

"Si, pianoforte anche io."

"Oh, come hai imparato?"

"Me l'ha insegnato, una persona speciale." rispondo, pensando a Nash.

Annuisce, scrivendo di nuovo qualcosa.

Hollie.

Che bel nome, magari sarà la sua musa ispiratrice.

"È la tua musa ispiratrice?" chiedo, indicando quel nome.

Fissa il nome scritto sulla pagina, poi alza di nuovo lo sguardo su di me, assumendo un'espressione malinconica.

"Si, la mia musa ispiratrice." chiude il libro, subito dopo il suono della campanella.

-

Entro in casa, questa giornata mi ha davvero uccisa.

Mi sembra di sentire delle voci provenire dal soggiorno. È la voce di Jackson, cosa sta combinando quell'idiota?

"Faccio volontariato dall'inizio delle superiori, assisto bambini senza genitori, faccio parte delle associazioni che curano l'ambiente. Oh, e vado sempre in chiesa a pregare per gli ammalati." Jackson è in piedi davanti ai signori vestiti tutti eleganti, per il colloquio del college.

Ma si è sentito? Ha detto tutte cose che non ha mai fatto. Crede di entrare a far parte del college in questo modo? Certo fratello, aspetta e spera.

Sento qualcuno venirmi addosso, sono due bambini che hanno in mano una grande busta azzurra, con qualcosa dentro.

Sto per chiedere chi sono, ma mi sorpassano andando in soggiorno.

One in a million.||Selena GomezDove le storie prendono vita. Scoprilo ora