"Prova a prendermi! Sei troppo lento."
La ricreazione dovrebbe essere il momento più atteso da tutti gli adolescenti. Un solo suono fa si che si possa essere liberi di correre per il giardino senza essere sgridati dagli insegnanti, di non dover più tenere a mente chissà quale nozione di geografia nella testa per la verifica ormai fatta. Un momento di svago in cui incontri i tuoi amici e parli della verifica appena conclusa, confrontando i risultati e ridendo degli stupidi errori che hai fatto.
Tutto questo solo se non ti chiami Emma Leonardi.
Se fai parte della famiglia Leonardi la ricreazione è l'unico attimo in cui puoi ripassare per la verifica per una settimana dopo, l'unico momento in cui devi stare attenta a non sporcare in alcun modo la nuova gonna che mamma ha scelto per te quel giorno di scuola. Se Emma Leonardi torna a casa con una piccola macchia di sugo infatti, quello che l'aspetta potrebbe essere una settimana chiusa in casa, senza la possibilità di andare a lezione di equitazione o di canto.
Se poi ci aggiungi che Emma Leonardi non ha nessuno con cui discutere se la Bolivia si trova o meno nel continente Africano, allora direi proprio che si sta parlando di me.
La ricreazione è quel momento che odiavo, l'unico momento della mia giornata in cui nulla era programmato, in cui avrei potuto fare il nulla più assoluto, per poi ricordami che mamma dice sempre che ogni minuti sprecato a non fare nulla equivale a un pezzo del mio glorioso futuro perso.
Mamma era solita dire che con gli ottimi voti che avevo a scuola avrei potuto diventare qualcuno di importante: una donna in carriera con i fiocchi che non deve dipendere da nessun uomo con i soldi, proprio come lei. È questo che lei si aspetta dal mio futuro: successo e tanti soldi come tutti i componenti della famiglia Leonardi.
Una famiglia molto rinomata in città, in quanto a prestigio familiare, ma soprattutto a soldi. Tutti sono qualcuno di importante nella mia famiglia e io non avrei dovuto essere da meno. Mi sarei dovuta iscrivere al liceo Pascoli, come tutti nella mia famiglia e andrae con la mia unica amica, Giada. Anche lei fa parte di una famiglia molto importante della zona, e come me, dopo aver finito le medie, si sarebbe dovuta iscrivere al Pascoli con me, la scuola della gente come noi.
Mentre pensavo al mio raggiante futuro già scritto, mi guardai intorno e vidi Artemide correre dietro ad un ragazzo di nome Raul, in un gioco simile a prendi scappa. Correvano senza curarsi di cosa sarebbe stato di loro, senza preoccuparsi di diventare qualcuno. Correvano e basta, godendosi il momento appieno. Artemide era la ragazza più solare di tutta la scuola media. Avrebbe parlato anche con i muri e la sua lingua lunga l'aveva portata più di una volta in guai seri. Mi chiesi se sapesse che, continuando con il suo atteggiamento infantile, non sarebbe arrivata da nessuna parte nella vita.
Il moro improvvisamente cadde e subito mi sentii male per i suoi pantaloni strappati. Già sentivo nella mia mente le urla di sua madre che lo ammoniva per essersi comportato come un bambino invece che come un adulto. Poi però Artemide gli andò incontro per poi ridere a crepapelle del buco nei suoi pantaloni, come se fosse felice dell'accaduto. Lui le sorrise e ricominciarono a correre, come se nulla fosse successo.
Eppure io il buco nei suoi jeans lo vedevo eccome, così grande da farci passare un dito. Forse non si era accorto della gravità della situazione, così decisi di fare una cosa che Emma Leonardi non è solita fare. Mi alzai dalla panchina su cui sono solita ripassare o leggere e mi avvicinai ai due ragazzi ancora intenti a rincorrersi.
Camminai velocemente verso il moro e gli toccai una spalla come a intimarlo a fermarsi. Si girò e rimase sorpreso nel constatare che sia andata a parlargli. In tre anni di medie nella stessa classe infatti ci eravamo scambiati due parole solo quando avevamo un lavoro di gruppo di fare. Mi dava sempre fastidio lavorare con lui, perché in voti eccelleva sempre più di me. Non importava che a ricreazione io ripassassi e ripensassi alle lezioni della mattinata, lui poteva giocare tutti il pomeriggio a nascondino con Artemide e avrebbe comunque preso un quarto di voto in più di me.
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Quella notte dal sapore di fragole
ChickLitArtemide. Una nome bizzarro per una ragazza. Se si pensa poi che abbia un gemello di nome Apollo, si potrebbe tranquillamente supporre di essere finiti in una storia di mitologia greca. Niente affatto. Da sempre Artemide ha fatto del suo nome un van...