[Mortician's daughter - Black Veil Brides]
Alex's pov
L'ultima tappa del tour era in quella città. Los Angeles.Dove mia sorella e mio padre erano andati per il resto della loro vita. Solo nel momento in cui lei stava uscendo di casa mi pentii di tutto. Di come la trattavo, di come le avevo fatto capire erratamente i miei sentimenti per lei. Infatti glielo dissi..si, a voce difficilmente udibile, ma glielo dissi. 'Ti voglio bene' sussurrai. Mentre lei pensava il contrario. Io non la odiavo, non sono mai riuscita a farlo. C'era qualcosa in lei, che me lo impediva. Forse i suoi modi di fare impacciati, o la sua vocina.
E mi sentivo in colpa, ogni giorno un po' di più.Era ironico il fatto che io dicevo "che schifo" alla musica che ascoltava, poi ho creato una band esattamente di quel genere. Molto probabilmente l'ho fatto proprio per lei, per chiederle scusa usando delle note musicali. Ma non credevo l' avesse ancora capito, e non sapevo se lei conoscese la band.
- Alex - Jack mi sventolava una mano davanti alla faccia. - a cosa pensi?
Guardai in basso e sospirai.
-Oh. - mi guardò. Lui era l'unico a cui avevo raccontato di lei - Tranquillo, le hai promesso che la rivedrai di nuovo. In qualche modo riuscirai..
Di nuovo.
- Pensi che verrà?
- Chissà... non smettere mai di sperare.
Detto ciò sparì dentro al tour bus.
Decisi di fare un salto sul palco, giusto per ambientarmi. Eravamo appena arrivati a Los Angeles, ed anche se ci ero stato l'anno scorso, volevo vedere cosa era cambiato. Sbucai da dietro un' amplificatore e iniziai a camminare avanti e indietro sul palco.*flashback*
- Alex! Alex! - disse una vocina.- cosa c'è, ice?- la guardai. Eravamo ancora due bambini, che passavano tutta la giornata a giocare.
- ho trovato uno scoiattolo, guarda!- rise, mostrandomi una piccola creatura che teneva tra le mani. Sorrisi e iniziai a raccontarle una storia su quegli animali. Le piaceva quando le raccontavo le cose, quindi io lo facevo per vederla sorridere..
*fine flashback*
Sorrisi. A pensarci bene, iniziammo a 'odiarci' da quando lei iniziò le scuole medie. Era diventata distaccata, usciva sempre e sembrava che io non esistessi più. Quindi facevo di tutto per farmi notare, come farle dispetti e dirle parole che nemmeno volevo dire. Iniziammo a litigare troppo spesso e poi..beh poi lei partì.
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Aprii gli occhi. Avevo dormito malissimo, i letti minuscoli del tour bus erano veramente scomodi, Non mi ci sarei mai abiutato.
Misi una felpa e degli skinny jeans ed uscii. Non mi piaceva molto camminare, ma in quel caso mi avrebbe aiutato a schiarir le idee.
'Se ci sarà, cerca di parlarle.'
'No, in quel caso sarebbe meglio evitare'I miei pensieri erano contrastanti, non sapevo che fare..
Il tempo passò velocemente fino al momento dell'inizio del concerto. Saltellai un po' nel backstage, lo facevo sempre quando ero nervoso, prima di un concerto.
3, 2, 1.
Si sentivano urli da tutte le parti, le persone sorridevano e piangevano.
So di essere bello, ma non esageriamo.
Mi piaceva rendere felici le persone, mi piaceva sapere che ero io il motivo dei loro sorrisi.
Iniziammo a suonare, tutti sembravano felici. Quando fu il turno dell'ultima canzone, 'for baltimore' mi ricordai di cercare Ice tra la folla rapidamente. Non la riconoscevo in nessuno, sapevo che non si sarebbe presentata. Partì la musica e iniziai a cantare. Le note della canzone scorrevano velocemente, più cantavo, più le speranze diminuivano.
- Grazie di essere qui, grazie a tutti per il vostro supporto, speriamo che vi siate divertiti..-
Jack continuava a ringraziare il pubblico, e così dicendo, sparimmo nel backstage.I miei amici esultavano, io sorridevo, finalmente quel lungo tour si sarebbe concluso.
Uscii fuori per prendere aria. Ormai tutti se ne erano andati, quindi potei stare nei dintorni senza problemi.- Dai, muoviti! Tuo padre vuole che tu sia a casa per una certa ora, e se non ti riporto in tempo mi licenzierà. - quella voce.
- Ma voglio vedere se escono di nuovo, voglio incontrarli! Perfavore! - mi avvicinai alla fonti delle voci dietro il tour bus. Una ragazzina dai capelli corti stava guardando per terra, delusa. Spostai lo sguardo sulla ragazza che le era accanto. Ice. Oh, cara Ice, anche se ti tingi i capelli e ti vesti diversamente ti riconosco. Sorrisi, ma allo stesso tempo persi un battito. O due.
- I-ice...- non so con quale coraggio dissi il suo nome, ma lei alzò lo sguardo verso di me. Sembrava spaventata, o forse sconvolta.
- Alexander.
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Caraphernelia. // A.B.
FanfictionLui era come farsi un tatuaggio: la feriva, ma le piaceva..soprattutto, le lasciava un segno indelebile per tutta la vita. Lei, invece, era come una piccola tigre: dall'aria innocente, ma in realtà acida e scontrosa. Ma anche ma creature così forti...