[I'm low on gas and you need a jacket - pierce the veil ]
- Uhm, penso che questo testo stia perfettamente bene con la melodia. - dissi ironicamente, sedendomi sulla panchina. L'avevo trovato al parco, sapevo che gli piaceva stare all'aperto per pensare. Mi girai e gli sorrisi. - non c'era bisogno che mentissi.
Scrollò le spalle.
- fin quando avrai intenzione di non parlare? Lex, sei mio fratello. E mi dispiace per l'altro giorno.
Fece una piccola risata.
- È buffo, come qualche tempo fa la situazione era al contrario. Guardati, guardami.
Pensai a quel giorno, quando era lui a pregarmi di scusarlo, in quel parcheggio buio. Era cambiato solo un po', adesso i suoi capelli erano viola e la barba accennata.
- Alex, ascolta. Averti vicino, ma allo stesso tempo così lontano e misterioso è straziante. Ricordo quando eravamo piccoli e insieme ci divertivamo nel bosche-
- Che cosa è successo? Cosa è successo quel giorno?- disse interrompendomi.
- beh, siamo venuti qui, ci siamo messi a scherzare e parlare di cose varie, poi ci siamo addormentati sulla panchina.
Rise. - mi stai prendendo in giro?
- cosa ti aspettavi, dovevamo forse andare a narnia?
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- Ragazzi promettetemi che non lascerete mai guidare jack, e che stiate attenti che alex non mangi troppo, Zack mi dovrà mandare un messaggio tutti i giorni e rian avvisarmi quando succede qualcosa. - dissi dandogli l'ultimo saluto.
- Allora, jack non guiderà. Alex sa badare a se stesso, e riguardo al resto, ice, siamo a meno di 3 chilometri da qui e ci vedremo quasi tutti i giorni. - Zack mi scompigliò i capelli.
- i capelli no!- picchiettai via la sua mano sorridendo.
In un istante mi tornarono in mente tutti quei momenti in cui eravamo insieme, solo noi cinque, a fare cose stupide e dolci. Oh, se mi mancheranno questi idioti.
Quando se ne andarono tornai nella mia stanza con una cioccolata calda in mano.
La appoggiai e ritoccai le ombre del disegno richiesto. Era un cucciolo di gatto abbandonato in un angolo di una strada, sotto la pioggia. Una persona gli passava accanto non curante della scena.- Volevo solo dire che i ragazzi si sono tasferiti, quindi potremmo evitare quel lancio-sassi-sulla-finestra-di-ice, Mh?
- Ehi, era divertente!
- E fastidioso. - feci un sorriso falso.
- Non sfottermi - rise, poi mi tirò un leggero pugno sul braccio. Era quasi adorabile.
- Andy.
- Cosa?
- Ho fame.
- Ordino la pizza? - chiese. Annuii e sparì in cucina.
Ebbi l'occasione di osservare per bene casa biersack. Era grande, molto grande. Però era semplice, e aveva un'atmosfera un po' scura.
In salotto le pareti erano bianche e il tappeto nero, era stato arredato perfettamente per lasciare tanto spazio e aveva le cose essenziali. Non ero andata molto in giro, quindi conoscevo solo la cucina, che richiamava lo stile del salotto, e il piccolo giardino. Ma pensai che di sopra probabilmente ci doveva essere un bagno, la stanza di Andy e un' altra libera.- Ice, sai cosa?
- Mh?
- domani vieni con i Black Veil Brides in un posto speciale.
- Ma..- feci per obiettare.
- Niente ma. Domani pesentati qui, sennò ti ci trascino io. - disse cercando di essere minaccioso. Io lo trovavo solo buffo.
- Allora preferisco venire da sola.
- Ti faccio così schifo?
Gli tirai un cuscino ridendo.
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Caraphernelia. // A.B.
Hayran KurguLui era come farsi un tatuaggio: la feriva, ma le piaceva..soprattutto, le lasciava un segno indelebile per tutta la vita. Lei, invece, era come una piccola tigre: dall'aria innocente, ma in realtà acida e scontrosa. Ma anche ma creature così forti...