5 - Il ponte

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La porta delle stanze di re Artù si aprì di scatto.

«Scusate il ritardo!» esclamò Merlino, entrando di fretta con un vassoio. «Ho dovuto aiutare Gaius con un problema nella città bassa.»

Artù lo guardò sorpreso.

«Che problema?»

«Sembrerebbe che alcuni uomini abbiano avuto degli svenimenti. Niente di serio, comunque.»

Il re annuì sovrappensiero. Poi, mentre faceva per sedersi, si girò di colpo verso Merlino.

«Ma non ti avevo dato mezza giornata libera?» chiese sospettoso.

«Sì, ma questo era prima.»

«Prima di cosa?»

«Prima di sapere che avevate bisogno di me.» rispose Merlino con ovvietà.

«Ma di che stai parlando?»

«Ho saputo della ragazza che avete arrestato.» spiegò il servo, poggiando il piatto col cibo sullo scrittoio. «È incredibile! Non posso assentarmi qualche ora che già siete in difficoltà!»

«Non sono in difficoltà!» protestò Artù, scocciato. «E poi non vedo come tu possa essermi utile a riguardo.»

«In molti modi, Artù. Ad esempio, potrei darvi qualche consiglio.»

«No, ti ringrazio. Ma non sono ancora così disperato da arrivare a tanto.»

Merlino fece spallucce.

«Come volete. Quindi, sapete già come comportarvi?»

«A dire il vero, non ne ho idea. La situazione è molto strana.»

«Che intendete?»

«Il racconto della ragazza è a dir poco assurdo e senza senso. Tuttavia, mentre le parlavo, mi ha dato l'impressione che dicesse la verità. Solo che non è possibile.» spiegò Artù, mettendosi una mano sotto il mento.

«Magari, vi ha dato questa sensazione perché è così.» azzardò Merlino.

«No, non può essere.» ribatté il re categorico. «Mi ha detto di essere una principessa in fuga da una specie di mostro. Me lo spieghi com'è possibile che una principessa, di un regno che non ho mai sentito nominare, tra l'altro, possa finire dentro l'armeria di Camelot per scappare da un mostro, che per giunta nessun altro, a parte lei, ha visto?!»

«Non saprei... ma dovreste anche valutare che, se è realmente una principessa, potreste avere dei seri problemi col regno da cui proviene. Non credo che la sua famiglia prenderebbe bene la notizia della sua carcerazione.»

«Lo so. Questo è uno dei motivi per cui sono così preoccupato. Però, lei e la sua amica sono state sorprese mentre praticavano la magia. Non posso ignorare la realtà dei fatti.»

«Comprendo. Ma potrebbe esserci una qualche spiegazione che chiarisca il possibile malinteso che si è creato. Magari anche migliore di quella che hanno dato le guardie che l'hanno trovata.»

«Mmmh... In effetti, per quanto non sia da escludere, lei non mi è sembrata qualcuno che fa uso di magia. E io ormai gli stregoni riesco praticamente a riconoscerli in un istante.»

Merlino annuì, soffocando a stento una risata.

«Certo. In effetti, avete molta esperienza in merito.»

«Dell'altra ragazza, invece, non si è saputo niente, anche se fatico a credere che avesse cattive intenzioni. In fondo, è fuggita senza far del male a nessuno. Se avesse avuto dei poteri magici, li avrebbe usati sicuramente contro le guardie che volevano arrestarla. Invece, si è soltanto nascosta chissà dove.»

Il destino di due regniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora