60- ringrazio il nostro amore e maledico il nostro destino

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Una luce familiare lo accecò, nonostante avesse gli occhi chiusi

Sbattè le palpebre, cercando di abituarsi alla luminosità

Quando eventualmente riuscì a mettere a fuoco cos'era intorno a lui, notò di essere disteso

Su di lui un cielo splendidamente azzurro, decorato da nuvole bianco candido

Una leggera brezza gli smuove a i capelli, che si strusciavano sul suo viso

Così come i fasci d'erba lunghi e verdi, che gli facevano il solletico

Si mise a sedere, la schiena indolenzita

Era in una distesa fiorita, fiori di ogni tipo a circondarlo

Si tirò in piedi, sorridendo alla sensazione dell'erba sotto i piedi nudi

Passeggiò, ammirando ogni fiore che si ritrovava davanti

Si sentiva sereno, nessun pensiero per la testa

I larghi pantaloni che indossava si incollarono alle sue gambe, mossi dal vento

Erano dello stesso bianco delle nuvole sopra la sua testa, e delle margherite sparse qua e là

L'ultima volta che aveva visto così tanti fiori era la scorsa primavera, quando ha fatto le coroncine con Felix

Era inverno ora, non vedeva fiori da un bel pó

La loro storia era sbocciata sotto il cocente sole estivo, ed era morto con l'inizio dell'inverno

Con l'avvento della stagione fredda sono sorte sempre più complicazioni, fino ai loro ultimi momenti

Quando credevano che avrebbero vissuto un altra primavera insieme, ma finirono accasciati, esanimi. sotto la neve che iniziò a cadere pochi minuti dopo il loro ultimo respiro .

Un epilogo brusco e crudele, su una pagina incompleta di un libro scritto a metà.

la neve che iniziò a cadere pochi minuti dopo il loro ultimo respiro

Ricoprendo ogni traccia di sangue, e la fotografia, macchiata, che era volata via dalla giacca di hyunjin quando fu spinto a terra

Avrebbe voluto averla con sé adesso.

Sospirò

Camminò e camminò, ma i suoi piedi non sembravano stancarsi

Non aveva una meta esatta, stava seguendo l'istinto

Probabilmente non avrebbe trovato nulla, chissà

La lieve brezza gli accarezzava il viso, allargò le braccia, lasciandosi abbracciare da essa

Questo era il tipo di panorama che ritraeva sulla tela, sognando di spazi sconfinati dove sentirsi leggero come una piuma

E ora eccolo qui

Era un sogno divenuto realtà

Le sue gambe avevano ormai vita propria, lo stavano portando chissà dove, mentre lui era troppo impegnato a puntare il naso al cielo per ammirare le sfumature d'azzurro

Quando le sue gambe si fermarono, tornó a guardare avanti

E allora capí che non erano le gambe ad avere vita propria, ma il cuore a portarlo dove più apparteneva

Incontró lo sguardo di Felix, vestito totalmente di bianco

Dinanzi a lui c'erano varie corone fiorite, e tra le mani ne aveva una incompleta

Era un angelo

Si sorrisero, e gli occhi di entrambi si inumidirono

« ti stavo aspettando »

Crossing Paths ○ HyunlixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora