Capitolo 4- lost & find

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10:45 A.M.
Frank si era svegliato da solo quella mattina, Layla era andata a scuola probabilmente e lui la sarebbe passata a prendere verso le 2 alla facoltà in cui studiava e poi la avrebbe accompagnata a casa sua per controllare la situazione dei suoi genitori. Si era alzato in piedi appoggiando questi ultimi sul pavimento freddo, ed era andato in cucina a controllare il pc, quel giorno faceva un rumore diverso non molto regolare ma comunque sempre presente beh non importava quando lay sarebbe tornata lo avrebbe messo a posto . Aspettò le due passando il tempo facendo qualcosa che non faceva da tempo: suonando la chitarra. Non era suonare, ma solo pizzicare le corde in modo che ricordassero una melodia, era dolce e molto lenta quasi una ninna nanna. Il tempo passò veloce e per poco non si scordava di Lay, corse fino alla facoltà e quando arrivò la vide insieme ad un gruppo di amiche,ma quando la ragazza si accorse di lui le lasciò senza nemmeno salutarle.
''Ciao Frank'' disse salendo in macchina
''Heyla, tutto ok?''
''Si, sai ho preso una decisione.''
''Sarebbe?'' Disse premendo l'accelleratore
''Devi aiutarmi ok?''
''Ovvio''
''Bene. Si tratta dei miei, ho deciso di portarli in una casa di cura ma prima devo far arrivare i medici a casa mia...''
''Continua...''
''I medici sono gli stessi dell' ospedale santa barbara, quindi ora andiamo li.''
''Sei sicura di volerlo fare?'' Disse voltando l'angolo per andare verso l'ospedale
''Si. è per il loro bene''
Era convinta. Sapeva cosa fare e lo voleva fare, in un certo senso Frank si sentì orgoglioso di lei.

Arrivati al santa barbara andarono alla ricerca di qualche infermiera in accettazione e solamente dopo un quarto d'ora ne trovarono una
''Mi scusi?'' Chiese Lay
''Sii?'' La donnetta coi capelli castani si girò ''avete bisogno di qualcosa?''
''Ecco vede noi-''non riusì a finire
''Oh siete qui per vedere il ginecologo?''
Loro due si guardarono sgranando gli occhi, lui stupito e lei un po offesa, non era così grassa da sembrare incinta!
''Dovete andare al quarto piano e li-''
''Ehm... no in realtà non sono incinta e lui non è il mio ragazzo... avevo bisogno di aiuto per portare i miei genitori qui''
''Oh, scusatemi sembravate proprio una coppietta felice... beh cara seguimi ''
La seguirono e lei li portò al parcheggio delle ambulanze, indicò loro la numero 768 e loro un po spaesati si avvicinarono a questa, delle voci erano vicine
''Ehm scusate...''
I paramedici avevano smesso di parlare e ora li fissavano incuriositi
''Diteci ragazzi!'' Disse uno in modo cordiale
''Ecco... i miei genitori sono due dro-'' si bloccò un secondo e poi riprese quando Frank le mise una mano sul fianco''sono drogati. E non posso più tenerli in casa mia, inoltre mio padre ha fatto un incidente ma sapendo che mia madre sarebbe scappata al suono delle sirene non ho potuto chiamare l' 911... potreste seguirci fino la senza l' uso della sirena per prelevarli?''
I 5 uomini la fissavano sbalorditi
''Certo piccola, forza fateci strada!''
Frank e Layla li guidarono fino a casa della ragazza, poi lei li portò fino al piano in cui viveva e sentì uno strano silenzio aleggiare per il corridoio: panico. Aprì la porta di scatto ed entò di corsa seguita dai paramedici e Frank, andò verso il salotto mentre gli altri rimanevano un po indietro
''MAMMA! OMMIODIO MAMMA! mamma sei viva??!!! Oddio ti prego respira!!''
A quel'esclamazione i paramedici entrarono in salotto e trovarono Layla abbracciata a sua madre, che era in overdose da eroina, mezza morta con ancora la siringa in mano. I paramedici dovettero staccare a forza il corpo della donna in overdose dalle bracciadi Layla che si dimenava e piangeva imprecando contro Frank, che faceva di tutto per tenerla ferma ,poi come le fosse passato di mente il casino del salotto corse in camera sua, seguita da frank e gli altri due paramedici.
Nulla poteva descrivere l'orrore che vide Frank. Siringhe, lacci emostatici, accendini, sigarette, erba e... sangue. I letto di Lay era rosso di sangue. Del padre ovviamente. Lei si pietrificò, semplicemente si acasciò a terra vicino alla pozza di sangue colato dal letto dicendo : '' aiutatelo.''
I paramedici avevano portato la madre e il padre di Lay in ambulanza e accendendo le sirene a 1000 partirono fulminei per il santa barbara. Intorno alla porta della casa di Layla si era raddunata la tipica folla di curiosi-impiccioni, troppo annoiati dalla propria vita per farsi i cazzi propri,qualcuno fu anche così preso dall' eroismo che chiamò pure la polizia. Quella arrivò in un secondo e fece irruzione, Frank e Layla furono portati via in manette perchè creduti spacciatori.
Solo dopo vari controlli e aver confermato le loro versioni, perchè oviamente una ragazza shoccata e un ragazzo che conferma la stessa cosa per mezz'ora in un interrogatorio snervante non basta, furono lasciati andare

Frank trovò l'amica seduta su una sedia con in mano un caffè bevuto a metà, fissava il nulla, le ginocchia ancora sporche di sangue e le braccia ancora tremanti per colpa della madre. Frank le sedette accanto e le cinse le spalle con il braccio, ma il corpo di quella ragazza era rigido, vivo ma morto dentro.
''Lay...''
''Uccidimi Frank.''
''Cosa?!'' Era shoccato
''Uccidimi ho detto.''
''No mai''disse deciso
''Ti prego. Non ne posso più.'' Lo stava supplicando
''Non lo farei mai'' si sentiva un mostro a dirle di no, ma doveva
''Frankie... voglio morire''
''No... non dirlo... tu sei forte Lay, molto forte hai superato di tutto! Puoi farcela''
''No"
"Si invece. Ti ricordi quello che mi hai detto?uhm?quando non volevo più uscire di casa per paura del giudizio della gente? Eh ricordi?''
Non rispose
"Ok allora ti dirò io qualcosa.... sai quando ero in quel posto ho creduto di morire. Di non vedere più la luce del sole. Ma alla fine non è successo. Ho amato e sono stato amato, ho stretto a me una persona che poi è scivolata via per sempre, sono stato amato e non ho saputo ricambiare. Sono stato rifiutato e ho rifiutato persone che mi avevano regalato il cuore. Mi sono fatto degli amici e mi ci sono affezionato, alcuni ci sono ancora, altri mi hanno abbandonato per strada... ma hey! Sono vivo! E questa è la vita! E la vita è una stronza perchè se non sai tenere le redini del gioco e farti valere quella ti mette in ginocchio e non ti lascia nulla! Io non voglio perdere contro questa figlia di puttana. MAI. Perchè siamo stati fatti per vivere con passione, perdere con classe e vincere osando! Non mi stancherò mai di vivere e quando questa vita mi concederà l'occasione per prenderla a calci in faccia lo farò. Oh si eccome! Vivere è l'ultima cosa che mi rimane per dimostrare a tutti quelli che mi vogliono morto che sono solo dei coglioni, e santo dio io voglio essere vivo per vedere le loro facce di quando mi vedranno mano nella mano con la persona che amo, felice e finalmente libero''
Il telefono di Lay iniziò a squillare, lei si allontanò da Frank che in tanto si chiedeva da dove fosse uscita quella botta di vita, la ragazza bionda tornò un minuto dopo e si sedete di nuovo
''Era l'ospedale Frank...''
''Quindi?'' Chiese con una nota di paura nella voce
''Andati''
''Come?'' Non capiva
''Andati frankie. Morti, entrambi''
Non sapeva che dire si limitò a fissarle le mani tremanti che stringevano il cellulale, poi la sentì singhiozzare, alzò lo sguardo e vide grosse lacrime rigarle il viso e bagnarle la maglia. Piangeva in silenzio nascondendo ancora il suo dolore e cercando di essere forte ,quando forte non era
''Vieni con me'' Frank la prese per mano e la portò fuori dove la sua macchina,finalmente libera dalle ganasce, li aspettava. La fece entrare dietro e poi si sedette a sua volta accanto a lei.
''Lasciati andare, ci sono io con te'' le aveva sussurrato ad un orecchio e lei si era lasciata andare. Piangeva e gli diceva quanto gli erano mancati quando era andata via di casa e di quanto li amasse nonostante non fossero un gran che come genitori, ma li amava e aveva bisogno di loro come l'aria, e ora che era senza di loro sapeva solo piangere e rimpiangere i momenti persi che comunque non avrebbe mai passato con loro.
''F-frankie... voglio andare via...'' gli aveva detto con la testa sul suo petto
''Ok lay, andiamo subito'' a malincuore la aveva lasciata sola sul sedile posteriore stretta nella sua immagine di ragazza distrutta.

Ci volle un po a tornare a casa di Frank, ma quando finalmente arrivarono forse lei trovò un po di coraggio e scherzò
''Frankie... attento a non demolire qualche casa di ragno...''
E lui aveva sorriso stringendole la mano un po più forte, appena varcata la soglia di casa un rumore assordante proveniente da un apparecchio elettrico invase le orecchie di entrambi, lay sembrò riconoscerlo e corse in cucina seguita da Frank.
'' frankie...'' lo fissava felice, per quanto potesse esserlo in quel momento ovvio
''Lo abbiamo trovato''
Sul volto di Frank si disegnò un enorme sorriso nel leggere la scritta sotto ad una foto di un uomo dai capelli rosso fuoco:

GERARD ARTHUR WAY

Bella rega lo so che mi direte che sono stronza povera lay... mi dispiace ok?! Ecco. Bene da qui inizia il vero e proprio stalkeraggio di gee quindi ne vedrete delle belle ! Faccio presente che sto scrivendo alle 4 di notte per mancanza di sonno ma il capitolo lo pubblico quando mi pare, ma poco importa no? ciuauuuu

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