Capitolo 14 - Liam

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Oggi, mi ha chiamato mio padre.
"Voglio vederti," ha detto.
È passato più di un anno dall'ultima volta che ci siamo visti.
Un anno intero di silenzio e distanza.
E ora, improvvisamente, si è ricordato di avere un figlio.
Mi chiedo cosa voglia da me, dopo tutto questo tempo.

Per anni, gli ho permesso di influenzare il mio umore, di gettare ombre sulla mia felicità.
Ma ora sta cambiando ogni cosa.
Ora c'è Emily nella mia vita, una luce che ha scacciato le tenebre. Mi sento finalmente sereno, come se avessi trovato l'equilibrio tanto cercato e anelato da tempo.

Sono al volante, diretto verso "L'Étoile d'Or", un ristorante che custodisce i ricordi di tante cene familiari. 

Fra un po' lo rivedrò.
Spero solo che non riemergano vecchie discussioni e ferite. Non voglio che il passato rovini questo bel periodo della mia vita.

Quando arrivo al ristorante lui è già seduto al tavolo, che mi aspetta.
«Ciao Liam», dice con la voce un filo incerta.
«Ciao Papà», rispondo, cercando di nascondere l'agitazione che mi attraversa.
«Sono contento che hai accettato il mio invito a cena», continua.

Non ci vediamo da troppo tempo, eppure la sua presenza mi fa sentire come se fosse stata ieri l'ultima volta.

«Non potevo rifiutare, ma papà, stai bene? Mi sembri un po' pallido». Le parole escono senza filtro, e mi rendo conto che forse ho ancora bisogno di lui, nonostante tutto.
«Sto bene, mi dispiace di essere stato un po' assente in questo ultimo periodo» ammette.

"Questo ultimo periodo", come lo chiama lui, dura ormai da anni. Troppi anni.

«Questo periodo va avanti da 15 anni, papà. Comunque stai tranquillo, sono un uomo, non ci soffro più» ribatto, cercando di mantenere la calma.
«Mi dispiace, avrei voluto che le cose fossero state diverse fra noi, ma da quando tua madre non c'è più...»

Ecco che ricomincia a parlare del passato.
Non ce la faccio ad ascoltarlo, non voglio soffrire ancora una volta per qualcosa che non posso cambiare.

«Non voglio parlare del passato stasera, non voglio che tu mi faccia sentire ancora in colpa per quello che le è successo. Sto vivendo un periodo molto felice della mia vita e non voglio che me lo rovini» lo interrompo bruscamente.
«Forse non mi credi, ma sono contento di sapere che sei felice. C'è qualcuno di speciale nella tua vita?»
La sua curiosità è sincera, ma non voglio aprirmi con lui.

«Si. C'è una persona, ma non ne parlerò con te. Non giriamoci intorno, se mi hai invitato qui è perché devi dirmi qualcosa. Allora? Cosa vuoi?»
«Ho alcuni problemi di salute» dichiara a bruciapelo mentre il mio viso si veste di preoccupazione. Lui evidentemente lo percepisce perché continua dicendo: «Nulla di grave, non preoccuparti. Comunque sarò spesso in città per alcune analisi e cure, e mi piacerebbe passare del tempo con mio figlio. Tutto qui».

Le sue parole mi colpiscono come un pugno nello stomaco.

«Ho 28 anni ormai. Ora ti ricordi di fare il padre? Non scomodarti, sono perfettamente in grado di badare a me stesso già da tantissimo tempo. Non ho bisogno di te».
Papà abbassa lo sguardo, e in quel gesto racchiude una storia di rimpianti e distanze.

La serata si snoda tra noi come un filo sottile. Fragile.

Avrei dovuto restare a casa, trascorrere la serata con Emily, ma invece sono qui, a tavola con lui

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Avrei dovuto restare a casa, trascorrere la serata con Emily, ma invece sono qui, a tavola con lui.
La morte della mamma ha trasformato sorrisi e abbracci in sguardi accusatori e silenzi assordanti.

Come tagli mai cicatrizzati, sanguinano ancora.

Avevo solo tredici anni quando ho perso la persona che amavo di più nella mia vita. Ero solo un bambino, e quando avevo più bisogno di lui, è sparito. Il suo dolore l'ha reso egoista, schiavo delle sue stesse catene. Mi ha tagliato fuori dalla sua vita. Non è più riuscito a guardarmi e a parlarmi davvero.

Il lavoro è diventato il suo rifugio, l'unico modo per sfuggire al vuoto del suo cuore. Il giorno dell'incidente, ha segnato la mia vita per sempre. Non ho perso solo la mamma. Ho perso anche lui e la mia felicità. Non riesco a perdonarlo per aver messo il suo dolore davanti a tutto.

Davanti perfino a suo figlio.

Da qui a qui, moltiplicato all'infinito - Love found again series (vol.1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora