Capitolo 30 - Emily

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Ho trascorso un bellissimo pomeriggio in compagnia di Sara. L'organizzazione del ballo ci sta dando l'opportunità di passare del tempo insieme e conoscerci meglio.

Sarà è davvero una brava ragazza. È una di quelle persone che ti fanno sentire a tuo agio fin dal primo istante. Già so che diventeremo grandi amiche.

Oggi si è aperta molto con me e mi ha raccontato la sua storia.
Ha solo 26 anni ed è già separata.
Mi è dispiaciuto sentire la sua voce farsi più triste man mano che procedeva con il suo racconto.

Il marito l'ha lasciata senza molte spiegazioni, troncando il loro rapporto con un semplice "Mi dispiace ma non ti amo più", e ora sembra che non voglia più saperne niente anche del loro bambino.

Ma che hanno gli uomini al giorno d'oggi?

Lei è una donna forte, bella, intelligente e una mamma paziente.

Oggi ho conosciuto il piccolo Mattia, quando mi ha invitato a casa sua per definire alcune cose riguardanti il ballo.
Lui ha solo 2 anni ed è un piccolo fuoco d'artificio, vivace e curioso.
Sara però, sa gestire egregiamente la sua vivacità, e per questo l'ammiro tanto. Crescere un bambino così piccolo da soli non è facile. Sa sempre come farlo ridere e fargli dimenticare la tristezza che spesso si nasconde nei suoi occhi per la mancanza del padre.

***

Rientro a casa giusto in tempo per fare una doccia e lavare i capelli.
Indosso una semplice tuta sportiva e completo il mio look con un po' di mascara e un leggero lucida labbra nude.
Sono pronta.
Busso alla porta di Liam e quando lo vedo, mi rendo subito conto che, quando indosso le sneakers, la nostra differenza di altezza si nota troppo.

Perché mia madre mi ha fatta così tappetta?

Per un istante mi sento insignificante vicino a lui ma poi mi sorride, con quegli occhi grandi e luminosi e questa sensazione svanisce.
«E quelli cosa sono?» chiede, scrutando la scatola di cioccolatini che ho in mano.
«Cioccolatini. Quindici gusti diversi e stasera voglio assaggiarli tutti» lo informo con un sorriso.  

Oggi la mia missione è conquistare ogni singolo quadratino di felicità. Lo ammetto sono cacao-dipendente.

«Vuoi sentirti male, allora...» ribatte lui, sollevando un sopracciglio.

Ecco, il momento in cui il mio piano di conquista viene messo alla prova.

«La cioccolata non ha mai fatto male a nessuno! Anzi può solo far bene» replico, dandogli un colpetto sulla spalla.

Sì, perché il cioccolato è come un abbraccio caloroso per l'anima.

«E i diabetici allora?» incalza lui, con un ghigno.

Ah, il classico argomento "dieta e dolci". Uffa!

«Ma io non sono diabetica!» mi difendo.

Fortunatamente il mio pancreas è ancora in splendida forma!

«Ma di questo passo lo diventerai presto» sorride e io con lui.
«Smettila! Starò benissimo» è la mia risposta da guerriera del cioccolato.
Poi mi accoccolo sul divano e accendo la TV.
Netflix è diventato il nostro rituale.

Ormai mi muovo in casa di Liam come se fosse un'estensione di casa mia e lui fa lo stesso nel mio appartamento.

«Allora, quale pizza ordiniamo? La solita Margherita per te?» mi chiede prima di chiamare la pizzeria.
«Sì, lo sai che è la mia preferita. E tu, cosa prendi stasera?»
«Credo che opterò per una 4 stagioni.»
«Va bene. Chiama subito, però... odio mangiare la pizza troppo tardi».
«Sì, sì. Chiamo subito. Lo so che non la digerisci se la mangi dopo le 21».

Che posso farci? Ho lo stomaco delicato e non voglio passare la notte in bianco e per di più a bere acqua ogni 10 minuti.

Liam va in cucina mentre io inizio a fare zapping nella sezione delle serie TV.
Dopo qualche minuto, mi raggiunge nel salotto.

«Stasera la pizzeria non fa consegne a domicilio perché il ragazzo è ammalato, quindi devo andare io a prenderle. Vieni con me o resti qui?»
«Che domande! Resto qui naturalmente».
«E si! Non avevo dubbi "naturalmente". Sei proprio una pigrona».
«Non è vero, resto qui solo per preparare la tavola e scegliere cosa guardare. Così risparmiamo tempo» mi difendo.

Ho mentito!
Liam ha proprio ragione!
Sono pigra certe volte.
Se potessi, indosserei solo pantofole e tute e non metterei mai piede fuori di casa.

Sono trascorsi circa 15 minuti da quando Liam è uscito e sento bussare alla porta.

È stato un razzo!
Ma perché ha suonato?
Forse ha dimenticato le chiavi!
Uffa! Tocca alzarmi dal divano.

Apro ma non è Liam.
Mi trovo di fronte a un uomo di circa 55 anni, alto e ben vestito. Un bell'uomo!

«Mi scusi, signorina, sono Roberto Rossi. Stavo cercando mio figlio, ma questi appartamenti sono tutti uguali, e credo di essermi confuso. Potrebbe aiutarmi? Conosce per caso mio figlio? Si chiama Liam. Saprebbe indicarmi il suo appartamento?»
«Salve, sono Emily De Luca, un'amica di suo figlio. Non ha sbagliato. Liam abita qui, è uscito per prendere le pizze. Dovrebbe tornare fra poco. Se vuole, possiamo aspettarlo insieme».
«Non sapevo che avesse ospiti, non vorrei disturbare».
«Non disturba affatto. Suo figlio mi ha parlato molto di lei».
«Mio figlio ha parlato di me? Questo mi sorprende!»
«Perché la sorprende? È suo padre, è normale che parli di lei».
«Diciamo che io e mio figlio abbiamo un rapporto difficile fin dal giorno in cui è morta sua madre» fa una breve pausa prima di continuare «per questo mi risulta difficile credere che lui abbia parlato di me».
«Suo figlio sente profondamente la sua mancanza, ma sappiamo entrambi che non l'ammetterà mai. A volte, è così orgoglioso».
«È vero, è orgoglioso proprio come me. Ma lo comprendo. Non sono certo stato il migliore dei padri. Avrei dovuto essere più forte per lui. Quando mia moglie è morta, il mio cuore si è frantumato, e le crepe fanno ancora troppo male».
«Immagino che la perdita di una persona amata sia un dolore insopportabile».
«Sì. Lo è. È come se ti mancasse costantemente l'aria. Ha mai provato quella sensazione di annegamento, quando sente il bisogno di risalire in superficie altrimenti muore?»
«Sì, conosco bene quella sensazione».
«Da 15 anni, ormai, mi sembra di annegare. È una sensazione che non mi abbandona mai. Vorrei solo ricucire i rapporti con mio figlio, prima di morire. Questa è l'unica cosa che potrebbe darmi un po' di pace e farmi tornare a respirare».
«La capisco e spero con tutto il cuore che riuscirete a farlo, perché ne avete bisogno entrambi».

«La capisco e spero con tutto il cuore che riuscirete a farlo, perché ne avete bisogno entrambi»

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La porta si apre, e vedo Liam sorpreso di trovarmi a chiacchierare con suo padre sul divano.
«Tu cosa ci fai qui?» gli domanda.
«Volevo parlarti per 5 minuti».
«Non vedi che ho ospiti?» risponde scontroso.
«Sì, è stato un piacere conoscere Emily, davvero una ragazza meravigliosa. Non voglio rubarvi tanto tempo. Dammi solo 5 minuti. Ti prego».
«Liam, credo che dovresti ascoltarlo. Vado un attimo a casa, ho dimenticato una cosa. Intanto, parla un po' con tuo padre. Torno subito».
«Okay, papà, solo 5 minuti però».

Esco e torno a casa. Hanno bisogno di un po' di privacy e di chiarirsi.
Stanno soffrendo entrambi, l'uno senza l'altro.

Da qui a qui, moltiplicato all'infinito - Love found again series (vol.1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora