Capitolo 50 - Emily

80 12 12
                                    

Ieri sera, quando sono tornata a casa era tardissimo, e io mi sentivo davvero esausta. Stamattina, la sveglia ha suonato più volte, prima di trovare la forza di alzarmi.
Liam è già a scuola, per aiutare alcuni insegnanti a trasformare la sala da ballo di nuovo in una palestra.
Io, invece, comincio la mia giornata lavorativa alla seconda ora.

Che bello!

Non faccio nemmeno colazione, mi alzo all'ultimo momento, mi preparo velocemente e corro a prendere la metropolitana.

Infilo le cuffie bluetooth, che porto sempre con me, e decido di ascoltare un po' di musica vivace, così magari mi sveglio davvero.

Cerco il cellulare nella borsa, ma non lo trovo. Improvvisamente ricordo di averlo lasciato sotto carica.

Non è possibile. Questa giornata sta prendendo una piega sbagliata.

Arrivo a scuola e Sara mi viene incontro agitata.
«Emily, è scoppiato il finimondo nella scuola, a causa di quella foto».

«Sara, cosa stai dicendo? A quale foto ti riferisci?»

«Non posso credere che Liam non ti abbia avvisata».

«Il mio telefono è spento, sotto carica da ieri sera. Puoi dirmi cosa sta succedendo? Mi sto preoccupando!»

«Questo sta succedendo!» esclama lei, mostrandomi una foto di me e Liam che ci baciamo nella sala d'informatica.

No! No! No!
Non posso crederci.

Sento il sangue pulsare su tutto il viso e rimango senza parole.
Completamente sconvolta.

Liam ci raggiunge.
«Emily, è da oltre un'ora  che cerco di mettermi in contatto con te. Devo parlarti urgentemente» dice appena mi vede.
«Sara, mi ha appena informata. Francesco lo sa?»
«La notizia è ormai di dominio pubblico. Qualche ragazzo l'ha postata sull'articolo online dedicato al ballo d'inverno, e la voce si è diffusa rapidamente per tutta la scuola. Sto evitando Francesco come la peste, ma sono certo che fra poco ci convocherà nel suo ufficio».

Ed eccolo qui, Francesco, che appare alle sue spalle. Ci invita a seguirlo nel suo ufficio e comincia il suo "interrogatorio".

«Liam, ieri sera hai detto che tu ed Emily siete solo colleghi e amici. Come spieghi questo bacio? A te sembra un bacio innocente fra colleghi?» domanda mostrandoci la foto. «Mi hai mentito. Da quanto tempo va avanti questa storia?»
«Più o meno da due settimane», ammette lui.
«Emily, sono davvero deluso da te. Ci sei già passata. Sai bene che le relazioni tra colleghi complicano sempre tutto. Proprio per questo motivo, nella nostra scuola abbiamo adottato una regola tanto rigida. Vi prego di porre fine a questa storia, altrimenti uno di voi due dovrà andarsene».

Rimango pietrificata. Incapace di ribattere.
«Francesco, allora spiegami perché questa regola non si applica anche a te ed Emma» chiede Liam irritato.

«Liam, noi siamo sposati da 25 anni. La nostra non è una semplice storiella passeggera. Volete sposarvi? Fatelo! Questa è l'unico tipo di relazione accettabile. Comunque oggi e domani sarete in ferie, e fra due settimane, quando torneremo dalle vacanze, dovrete aver già risolto questa situazione in qualche modo. Sono stato chiaro?».

Usciamo dall'ufficio, con i visi pallidi, diretti verso l'auto di Liam. Le parole si impigliano ancora nella mia gola, soffocando la voce che vorrebbe gridare.
Tutto sembra in bilico, e io sono nell'occhio del ciclone.
Il mio lavoro è importante ma anche Liam lo è.

Le lacrime scendono senza sosta, come un fiume in piena. Continuo a restare in silenzio, mentre l'auto percorre il viale della scuola.
Liam afferra la mia mano, cercando di rassicurarmi.
«Troveremo una soluzione, vedrai» dice con voce calma. Ma so che non c'è soluzione che non implichi dolore. Qualsiasi scelta prenderemo farà male, e io sono intrappolata al centro di desideri contrastanti.

«Stamattina ti porto al Giardino degli Aranci», annuncia Liam. «Un posto bellissimo.Forse ti farà sentire meglio».
Ma io dubito che un giardino possa lenire il mio cuore agitato.
Siamo seduti su una panchina, in questo giardino stupendo e il silenzio aleggia intorno a noi.

«Secondo te, cosa dovremmo fare?» chiede lui, spezzando il silenzio.
«Non lo so», rispondo.
«Dovremmo lasciarci oppure trasferirci. Hai sentito Francesco, dobbiamo trovare una soluzione prima del rientro dalla vacanze di Natale» le parole sono pesanti, come macigni sul mio cuore.

Non riesco a non piangere.
Liam invece sorride mentre estrae un cofanetto azzurro dalla tasca. Poi si inginocchia davanti a me, e il mio cuore accelera.
Un anello brilla nell'apertura della scatola.
«Era di mia madre. Ho fatto cambiare l'incisione, appena siamo tornati dalla casa in campagna. È già da una settimana che lo porto con me aspettando il momento giusto per dartelo. Emily, sposami!» dice a bruciapelo.

Cosa?

Sono felice e confusa allo stesso tempo.
Le lacrime di gioia si mescolano a quelle di tristezza di qualche istante fa.

«Liam, io... io... Non so cosa dire» balbetto incredula.

«Dimmi di sì», insiste pieno di speranza. «Sposiamoci durante queste vacanze» propone. «Così tutto andrà a posto».

Guardo quell'anello che brilla nelle sue mani e la confusione nella mia testa aumenta

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Guardo quell'anello che brilla nelle sue mani e la confusione nella mia testa aumenta.
Liam lo sa che il mio cuore gli appartiene, ma è troppo presto. Siamo un "noi" solo da due settimane.

«Sai che ti amo» dico con la voce spezzata dall'emozione. «Ma è una follia, è troppo presto. Per me, il matrimonio è un impegno eterno, un legame che va oltre il presente».

«Lo so», dice prendendo le mie mani fra le sue, mentre i suoi occhi verdi mi scrutano.
«Ma non pensare che la mia richiesta sia dettata solo dalla necessità di risolvere questa situazione. Perché non lo è. Questo amore è più grande di noi e so che lo senti anche tu».

Liam ha ragione.
Lui ha acceso in me una fiamma che non può essere domata.

Ancora inginocchiato davanti a me, continua: «Ti avrei sposato quel giorno al mare, dopo il nostro primo bacio. Lo so che ci sono ancora tante cose che non sappiamo l'uno dell'altra e so che sposarci ora potrebbe sembrare un salto nel buio, ma io sono disposto a saltare, solo se tu sei al mio fianco. Con te, non ho paura di niente. Da quando mi sono innamorato di te, non ho avuto il più piccolo dubbio. Voglio amarti per tutti i giorni della mia vita. Indipendentemente dal momento, che sia oggi, domani, fra un mese o fra un anno, comunque, ti sposerò. Ci amiamo, perché aspettare, allora?»

La sua voce è calda come il sole di mezzogiorno  e i suoi occhi sinceri. Scioglie ogni mia incertezza.
«Ti amo e sento che questo amore può solo crescere. Avremo giorni difficili, lo so, ma ci saranno anche giorni felici. In me troverai sempre un uomo disposto a venirti incontro, a comprenderti. Non voglio perderti, Emily. Non voglio perdere quello che abbiamo. So che possiamo essere ancora più felici di così, se continuiamo a stare insieme» e il suo sorriso è come un raggio di sole che squarcia le  nuvole scure.

«Si, Liam. Ti sposo. Ti amo e voglio saltare nel buio con te» rispondo senza esitazione.

Liam mi abbraccia, e sue mani tremano per l'emozione mentre infila l'anello al mio dito.
Poi sussurra: «Promettimi che non lo toglierai mai. All'interno ho fatto incidere le parole "Da qui a qui, moltiplicato all'infinito", perché non devi dimenticare mai quanto è potente il mio amore per te».

Le lacrime rigano il mio viso, ma questa volta non ho dubbi, è felicità.
Forse stiamo facendo una pazzia.
Ma il vero amore è sempre stato un po' folle.

Da qui a qui, moltiplicato all'infinito - Love found again series (vol.1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora