Capitolo 49 - Liam

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Il freddo pungente del 21 dicembre avvolge la scuola, e io, mi ritrovo insieme a Stefano, tra i corridoi affollati di alunni per preparare gli ultimi dettagli per la festa.

Stasera finalmente ci sarà il "ballo d'inverno", l'evento più atteso dai ragazzi.

La stanchezza si fa sentire, ma è una fatica dolce quella che precede le vacanze di Natale, perché fra qualche giorno inizieranno due settimane in cui potrò vivermi Emily, senza preoccuparmi.
Non dovremo più nascondere i nostri sentimenti, fingere di non amarci.

Oggi Emily passerà con Giulia e Sara, in giro per negozi alla ricerca dell'abito perfetto.

Solo ieri sera, infatti, si è resa conto di non avere nulla di adeguato da indossare per il ballo.

Torno a casa, mi concedo una doccia ristoratrice e mi preparo con cura.
Dopo 30 minuti sono di nuovo a scuola.

La sala da ballo è un tripudio di luci e colori, i ragazzi hanno curato gli allestimenti nei minimi dettagli.
Anche  il catering, che abbiamo ingaggiato, ha organizzato tutto alla perfezione.
I partecipanti iniziano ad arrivare, ma Emily ancora non vede.
Non so perché ma stasera sono particolarmente agitato.

Nel frattempo, Francesco, il nostro "simpatico" dirigente scolastico mi si avvicina: «Liam, vi devo fare i complimenti. Siete stati bravissimi nell'organizzazione di questa serata».
«Grazie», rispondo con un sorriso. «Speriamo che non ci sia nessun intoppo fino alla fine».

Ma quella è Emily!

Resto incantato, a bocca aperta, mentre attraversa la soglia della sala.
È meravigliosa avvolta in quel vestito rosso.
Sembra che le sia stato cucito addosso.

Francesco mi dà un colpo di gomito, cercando di distogliere il mio sguardo da lei, ma è inutile.
Mi tira la giacca e chiama più volte il mio nome come un mantra.
«Liam... Liam...»
«Scusa, Francesco, ho momentaneamente perso la concentrazione. Cosa dicevi?»
«Lo vedo anch'io che hai perso la concentrazione! Ti osservo da un po' e ho notato come la guardi. La professoressa De Luca è davvero carina, competente e gentile con tutti, ma tu conosci il regolamento della scuola. Se non vuoi guai, resta al tuo posto!» esclama serio.

Se solo sapesse la verità, mi licenzierebbe all'istante.

«Francesco, sono un uomo e gli occhi sono fatti per guardare. Ma stai tranquillo, io e la professoressa De Luca siamo solo amici».
«Lo spero per te! Guarda pure, se vuoi, ma non andare oltre, chiaro? Altrimenti dovrò prendere provvedimenti, e credimi, non vorrei farlo».
«Va bene» sbuffò. «Posso almeno chiederti perché la scuola ha stabilito questa regola assurda che vieta relazioni tra colleghi?»
«Sai perché Emily ha richiesto il trasferimento in questa scuola?»
«Sì, certo».
«Ecco la risposta alla tua domanda: l'amore complica i rapporti di lavoro».

Francesco si allontana, e io mi sento frustrato.

Intanto Emily si avvicina con un sorriso radioso sulle labbra, ignara della mia recente conversazione con Francesco.

«Sei bellissima stasera, amore mio», le dico a voce bassa, così che nessun altro possa sentirmi.
«Anche tu. Sei molto elegante»
«Vuoi ballare?» la invito.
«Non mi sembra il caso. Forse è meglio ballare con altri stasera», osserva malinconica.

Ballare con altri?
Lei che balla con altri ragazzi.
Non esiste proprio!

«Tu non hai capito proprio niente» ribatto con un sorriso, cercando di non far trasparire la gelosia che mi sta divorando.
«Ballerò con Emma solo per non dare troppo nell'occhio, e tu puoi ballare con Francesco o al massimo con il prof. Mancini».
«Posso ballare solo con i vecchietti, quindi?» chiede, alzando un sopracciglio.

Da qui a qui, moltiplicato all'infinito - Love found again series (vol.1)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora