«Macché, tranquilla.» disse Dadda.
Nella mia vita penso di non aver mai trovato qualcuno che mi trattasse così bene, eppure ci conoscevamo neanche da un giorno.
Decisi di avvicinarmi e dargli un bacio sulla guancia, successivamente sussurrai un "grazie".
Dadda in un secondo diventò rosso come un peperoncino.
«Stai bene?» gli chiesi sgnignazzando.
«Sì, sì perché?» rispose.
«Sei diventato un peperoncino, neanche avessi mangiato la patatina più piccante al mondo.» dissi ridendo.
«No, no, sto bene, cosa vorresti per colazione?» rispose.
«Mh, un bel caffè direi.» dissi.
«O mio dio, sei un'amante del caffè?» rispose.
Io andavo matta per il caffè, infatti almeno due volte al giorno avevo bisogno di una tazzina, che fosse amaro o meno.
«Io lo amo il caffè.» affermai.
«Io sono il miglior barista che saprà farti un caffè da favola, anche se non sono un barista.» disse
Scoppiai a ridere.
«Allora, ti metto alla prova, mentre iop vado in bagno tu prepara un caffè, se sarà buono come dici tu, dovrò fare tutto quello che vuoi per un giorno.
Se invece non mi soddisferà io ti farò fare tutto quello che voglio per un giorno.
Affare fatto?» proposi.
«Affare fatto.» affermò.
Mi alzai per andare al bagno e nel frattempo Dadda preparò il suo "famoso" caffè, che secondo lui era da favola.
«Allora, è pronto?» dissi mentre tornai dal bagno.
Mi misi vicino a lui.
Si girò di scatto, e per quanto le nostre facce fossero vicine, comunque riuscì a non baciarmi.
Prima guardai il suo occhio destro, poi il sinistro e infine la bocca.
Solo in quel momento notai quanto fosse carnosa, e i suoi occhi quanto fossero scuri, sempre pronti a penetrare nei miei.
Alzai lo sguardo e notai che stava aspettando che io lo guardassi negli occhi.
Delle ciglia lunghe gli contornavano l'occhio, sulla fronte ricadeva un ricciolino dei suoi capelli, rigorosamente ricoperti con del Gel.
Alzai il dito e gli spostai il ricciolo dalla fronte, continuai, dopo aver fatto questo gesto, e gli presi la guancia destra con una mano.
Lui si abbandonò al mio tocco, lasciando chiudere le sue palpebre.
Il momento fu interrotto dal citofono.
Daniel aprì improvvisamente gli occhi, che colpirono in pieno i miei, rimasi incantata ad una visione così, le sue labbra carnose socchiuse, gli occhi leggermente aperti ma comunque capaci di entrare nell'oceano dei miei.SPAZIO AUTRICE
Oggi ragazzi mi dispiace ma capitolo corto, giuro che domani escono due capitoli, così mi faccio perdonare.
Comunque, come state? spero bene.
Vi volevo ringraziare per le 129 visual, anche perché è la mia prima storia che scrivo e non mi aspettavo che in così poco tempo arrivassimo ad più di 100 visual.
Grazie ancora, domani doppio capitolo 7+8 così mandiamo anche un po' avanti la storia tra il sergente più tamarro della Lombardia e la ragazza più tamarra d'America.
Come al solito vi chiedo di scrivermi qui sotto nei commenti cosa ne pensate, se avete critiche costruttive come al solito scrivetele, senza vergogna io accetto tutto.
Se vi va e se vi è piaciuta questa parte lasciate una stellina.
Noi ci vediamo domani.Baci rachex🎄❤️
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In love- Daniel Daddetta
Short StoryKristine Paciello una ragazza di 26 anni con origini italo-americane, si trasferisce a Milano dopo aver passato la maggior parte della sua vita a New York, il motivo del suo trasferimento è suo padre, sua madre vuole a tutti i costi che lei riprenda...