capitolo 14

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Le nostre bocche si scontrano, ma non in modo brusco.
Sentii il suo sapore invadermi la bocca.
Sapeva di miele e terea.
Spostò una mano tra i miei capelli.
E il bacio che all'inizio sembrava dolce e casto si era trasformato in violento e lascivo.
Le nostre bocche non si staccavano un secondo.
Decise di prendermi in braccio, le sue mani intorno alla mie gambe mi provocavano un reazione indecente nel mio basso ventre.
Continuò a baciarmi fino a farmi perdere fiato.
Con la mano alzo leggermente la mia maglietta, sentii la sua mano percorrermi il busto fino ad arrivare ad toccare il pizzo del mio reggiseno.
«Aspetta, aspetta.» cercai di dire tra un respiro e l'altro.
Dadda decise, dopo il mio evidente disagio, di mettere la mano sulle mie cosce per sostenermi su di lui.
Sentii il suo membro pulsare sotto di me.
«Dadda...l'acqua bolle devi mettere la pasta...» cercai di dire.
Gli si accese una lampadina, si staccò dal bacio poggiandomi piano sul divano.
Prese la pasta e piano piano la versò nell'acqua, mi alzai e andai verso di lui.
Circondai il suo busto ,da dietro ,con le mie braccia, fece un passo indietro e mi prese un polso per tirarmi davanti a se, stringendomi in un abbraccio.
Mi prese il viso tra le mani, facendo combaciare le nostre bocche dopo poco.
Mi diede tanti piccoli baci a stampo sulla bocca.
Un'altro stormo di farfalle attraversò il mio stomaco, in quel momento ero la persona più felice al mondo.
Lo guardai sorridendo, poggiò la sua fronte sulla mia e chiudemmo gli occhi.
Dopo un po' aprii gli occhi, avevo la visione più bella di tutte davanti a me.
Mi lasciò un ultimo bacio a stampo sulle labbra, veloce e leggero.
Si staccò da me e si avvicinò alla cucina.
«Mi potresti passare lo scola pasta perfavore?» chiese.
Presi lo scola pasta e glielo passai.
«Grazie.» mi disse.
Passò la pasta in una pentola, e poi mise il pesto.
Successivamente fece saltare un pochino la pasta, giusto per far combaciare il sapore del pasto con ka pasta.
Mangiammo e poi decidemmo di metterci sul divano.

1 nuovo messaggio.

Mi arrivò un messaggio, decisi di aprirlo.
Era Riccardo.
«Ci vediamo alle 16 a casa di Dadda.
A dopo.» lessi il messaggio a Dadda.
«Digli che va bene, tanto ormai abita più a casa mia che a casa sua.» affermò Dadda.
La sua affermazione mi fece scoppiare in una risata fragorosa.
Mi guardò sorridente.
In quel momento mi sembrava un bambino felice, come quando da piccola mia nonna mi regalava le caramelle.
I suoi occhi brillavano, ma non nel vero senso della parola, nei suoi occhi intravedevo un luccichio.
Come se avesse appena visto la cosa più bella del mondo.

SPAZIO AUTRICE
Ciao ragazzi come state? mi scuso in anticipo se faccio uscire questo capitolo in ritardo di un po' di giorni.
Ma sono stata impegnata, sia tra scuola e nuoto, stavo impazzendo.
Ho dovuto prendermi una pausa sia da wattpad che da tutto.
In più ho conosciuto una persona che amo, letteralmente, io sono innamorata di lui.
Vabbè, tralasciando questo dettaglio, sperò che il capitolo vi piaccia, come al solito vi chiedo una stellina se vi è piaciuta questa parte e anche un commento per farmi sapere cosa ne pensate.
Buonaserata ragazzi❤️💋

In love- Daniel DaddettaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora